suragiulia
Ominide
3 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Lo stato liberale durante il periodo di guerra assunse connotazioni conservatrici, riducendo le libertà civili e favorendo interessi economici specifici.
  • Giolitti, nel 1921, cercò di istituzionalizzare il fascismo includendo candidati fascisti nei listoni nazionali per smorzare la loro fase rivoluzionaria.
  • Giolitti usò i fascisti come deterrente contro le lotte popolari e socialiste, senza ordini di arresto per gli squadristi, favorendo così la loro azione.
  • Giolitti sottovalutò la natura del fascismo, pensando di poterlo controllare e utilizzarlo come strumento politico, un errore che facilitò la sua ascesa.
  • Il governo Mussolini ottenne la fiducia del parlamento con 306 voti, segnando la sconfitta dello stato liberale e la legittimazione del regime fascista.

Indice

  1. L'ascesa del conservatorismo
  2. Giolitti e il fascismo
  3. Elezioni e strategie politiche
  4. Complicità e sottovalutazione

L'ascesa del conservatorismo

Lo stato liberale per responsabilità sue complice uno stato di guerra, si dette connotazioni più conservatrici tali per cui l’esecutivo prevalse sul legislativo, furono ridotte le libertà dei cittadini, controllata la stampa e la burocrazia ministeriale divenne complice dell’instaurarsi di coalizioni pericolose assumendo, dice Procacci, un ruolo debordante che favorì certi interessi economici: in questo modo stato si allontana sempre più dalla funzione di garante di eguaglianza.

Giolitti e il fascismo

Nel 1921 Giolitti indice le elezioni politiche e propone la costituzione dei listoni nazionali nei quali compaiono candidati non solo liberali ma anche fascisti. Così facendo pensava di istituzionalizzare il fascismo e facendoli entrare in Parlamento spera di smorzare la fase rivoluzionaria. I fascisti però lavoreranno sempre su un duplice piano: uno istituzionale/egalitario ed uno eversivo fino a quando non otterranno il potere.

Inoltre Giolitti pensò di usare i fascisti in funzione anti-popolare, come deterrente alle lotte popolari pensando semplicemente di servirsene.

Elezioni e strategie politiche

Tra la fine di Orlando e il nuovo governo Giolitti nel 1919 ci furono le prime elezioni a sistema proporzionale a suffragio elettorale universale maschile in seguito alle quali il partito socialista divenne il partito più votato nel paese. L’azione di Giolitti non era in funzione dei fascisti ma dei socialisti: nel 1921 lo squadrismo era già in pieno corso, attivo e operante ed egli pensò di servirsene in funzione anti-socialista. Tanto più che alle prefetture e alle questure non giunsero ordini dal governo di arrestare gli squadristi. Dove i fascisti furono denunciati, le pratiche furono lasciate dormire per intercessione del ministro della difesa. Il governo preferisce allearsi con i fascisti pur di non lasciare al popolo la possibilità di fare lotte.

Complicità e sottovalutazione

Giolitti peraltro sbaglia valutazione perché pensa di poter mettere le briglie al fascismo. De felice dice che egli pensava di tenerlo sotto controllo, di servirsene, di educarlo: questo significa che probabilmente non capì la vera natura del fascismo. Giolitti fu definito il ‘Gian battista del fascismo’, colui che annuncia il fascismo, gli permette di entrare perché viene sottovalutato nella convinzione che si potesse tenere a freno. Tasca, il quale ha assistito a questi eventi, teorizza che ci sia stata una complicità da parte dell’apparato dello stato: quando Mussolini ottiene l’incarico dal re Vittorio Emanuele III di formare un nuovo governo, avendo meno di 35 deputati, forma un governo di coalizione. Il parlamento vota la fiducia al governo Mussolini e questo fatto rappresenta la débâcle dello stato liberale. Con 306 voti a favore il governo fascista viene legittimato e istituzionalizzato.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze delle politiche di Giolitti nei confronti del fascismo?
  2. Giolitti cercò di istituzionalizzare il fascismo includendolo nei listoni nazionali, sperando di smorzare la fase rivoluzionaria. Tuttavia, i fascisti continuarono a operare su un duplice piano, istituzionale ed eversivo, fino a ottenere il potere.

  3. Come Giolitti intendeva utilizzare i fascisti nel contesto politico dell'epoca?
  4. Giolitti pensava di usare i fascisti come deterrente contro le lotte popolari e in funzione anti-socialista, sottovalutando la vera natura del fascismo e credendo di poterlo controllare.

  5. Qual è stato il ruolo dello stato liberale nella crescita del fascismo secondo il testo?
  6. Lo stato liberale, complice di uno stato di guerra, assunse connotazioni più conservatrici, riducendo le libertà dei cittadini e favorendo certi interessi economici, allontanandosi dalla funzione di garante di eguaglianza e facilitando l'ascesa del fascismo.

  7. Quali furono le reazioni del governo e delle istituzioni nei confronti dello squadrismo fascista?
  8. Il governo non diede ordini di arrestare gli squadristi e le denunce contro di loro furono lasciate dormire, mostrando una complicità da parte dell'apparato dello stato e preferendo allearsi con i fascisti piuttosto che permettere al popolo di fare lotte.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino