Concetti Chiave
- Giolitti e altri politici liberali credevano di poter trarre vantaggio dal conflitto tra fascisti e socialisti, mentre Mussolini sfruttava questa illusione per accrescere il suo potere.
- Nel 1921, Mussolini fondò il Partito Nazionale Fascista, segnando una svolta verso una maggiore concentrazione di potere nelle sue mani.
- Durante l'inverno 1921-1922, i fascisti intensificarono la violenza politica, conquistando il controllo di diverse regioni italiane tra cui Valle Padana, Toscana, Umbria e Puglia.
- La crisi dello Stato liberale fu accentuata dall'azione dello squadrismo fascista e dalla minaccia di rivoluzione socialista, portando a un tentativo fallito di fermare l'avanzata fascista con uno sciopero generale.
- Mussolini dichiarò l'esistenza di due Stati in Italia, uno debole e liberale, l'altro forte e fascista, e pianificò l'assalto finale a Roma, simbolo del potere centrale.
Indice
L'illusione dei politici liberali
Molti uomini politici liberali, come Giolitti, nutrivano l’illusione di potere utilizzare a loro vantaggio lo “scontro” tra fascisti e socialisti, e Mussolini alimentava questa illusione, che accrebbe quando Mussolini decise di trasformare il movimento in un partito, ma in realtà questa era una mossa per portare nelle sue mani più potere.
Nel 1921 Mussolini fondò il Partito nazionale fascista.La violenza fascista e la crisi
Nell’inverno 1921-1922 i fascisti intensificarono l’uso della violenza contro gli avversari politici e con la neutralità riuscirono a ottenere la maggior parte della Valle Padana, della Toscana, dell’Umbria e della Puglia. Intanto iniziò la crisi dello Stato liberale, in quanto era minacciato dall’azione dello squadrismo da destra e da una continua minaccia di rivoluzione da sinistra.
Lo sciopero legalitario e la reazione
Il 31 luglio venne proclamato uno sciopero legalitario>> per fermare l’avanzata del fascismo, infatti, venne chiesto al governo di imporre alle squadre fasciste il rispetto della legge. Mussolini, però, affermò che lo sciopero era illegale e lo fece fallire. Mussolini a questo punto proclamò che in Italia esistevano due Stati, uno vecchio e debole, e l’altro, quello fascista, nuovo ed efficace. Successivamente le squadre fasciste passarono all’attacco, ottenendo varie vittorie, fino al 20 settembre, che venne annunciato l’obbiettivo finale, Roma.