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Concetti Chiave

  • Mussolini sceglie di allearsi con la Germania per rafforzare il fascismo e a causa dei legami economici tra i due paesi, evitando così un'intesa con le democrazie occidentali.
  • Le forniture di materie prime dalla Germania vengono pagate attraverso prodotti italiani, marchi degli emigrati e noli marittimi, mentre l'Italia non ha valuta pregiata per pagare le forniture inglesi.
  • La dichiarazione di guerra alla Francia e all'Inghilterra mira a distruggere l'egemonia inglese, conquistare nuove colonie e penetrare nei Balcani per emancipare l'industria italiana.
  • La guerra contro la Francia dura pochi giorni, terminando il 25 giugno con perdite significative e nessun vantaggio rilevante per l'Italia.
  • Hitler si oppone ai piani balcanici di Mussolini temendo una guerra pericolosa e uno sbarco inglese in Grecia, nonché ostacoli alle sue espansioni ad Oriente.

Indice

  1. Scelta di Mussolini tra Inghilterra e Germania
  2. Dichiarazione di guerra e obiettivi italiani
  3. Fallimenti militari e ostacoli nei Balcani
  4. Tensioni con la Germania e invasione della Grecia

Scelta di Mussolini tra Inghilterra e Germania

Ridotto a dover scegliere tra l’Inghilterra e la Germania, Mussolini opta per la seconda, perché l’affinità dei regimi tedesco e italiano gli consente di puntare ad un rafforzamento del fascismo, che sarebbe invece indebolito da un’intesa con le democrazie occidentali, ma anche perché l’Italia è ormai troppo legata economicamente al carro della Germania.

Le forniture di materie prime tedesche possono infatti essere pagate, oltre che con prodotti dell’industria italiana, anche con i marchi provenienti dai numerosissimi emigrati italiani in Germania e dai noli pagati dalla Germania per i servizi della marina mercantile italiana; invece, le forniture di materie prime inglesi — non avendo l’Inghilterra né emigrati italiani nelle sue città, né il bisogno della flotta mercantile italiana, con meno necessità di prodotti industriali italiani — dovrebbero essere pagate con valuta pregiata, di cui l’Italia non dispone.

Gli interessi dell’industria italiana nel suo complesso sono legati di più alla Germania che alle democrazie occidentali. E questo spiega come nel momento decisivo, ovvero durante il crollo della Francia Mussolini anticipa l’entrata in guerra dell’Italia, inizialmente prevista per il periodo successivo, nessuno dei centri di potere dell’Italia dell’epoca osi opporglisi sul serio.

Dichiarazione di guerra e obiettivi italiani

Il 10 giugno 1940, Mussolini annuncia al popolo italiano la dichiarazione di guerra alla Francia e all’Inghilterra. L’idea del dittatore italiano è di condurre una “guerra parallela” con la Germania, quindi a fianco della Germania ma per il conseguimento di obbiettivi propri dell’Italia. Tali obbiettivi sono la distruzione dell’egemonia marittima e commerciale inglese, la conquista di nuove colonie e la penetrazione nell’area balcanica, che, nel loro insieme, emanciperebbero la grande industria italiana dalla dipendenza dalle più forti economie industriali straniere. In questa prospettiva, terminata subito, per la vittoria tedesca e senza vantaggi per l’Italia, la guerra con la Francia, nel corso dell’estate 1940 l’Italia strappa all’Inghilterra la piccola Somalia inglese ed una zona ancor più piccola del Sudan.

Fallimenti militari e ostacoli nei Balcani

Pochi giorni è durata la guerra contro la Francia, ma con un pesante bilancio di perdite e le ostilità sono cessate ufficialmente il 25 giugno. Nonostante la difficilissima situazione dell’Inghilterra, in quel periodo, come si è visto, sotto gli attacchi aerei tedeschi, né l’esercito italiano riesce a penetrare più di pochi chilometri in Egitto, né la flotta italiana riesce ad ottenere alcun importante successo su quella inglese. Quanto poi ai piani mussoliniani di penetrazione nell’area balcanica, essi sono impediti dallo stesso Hitler, che pone il veto sia a manovre di smembramento della Jugoslavia (perseguite da Mussolini per arrivare al controllo della Croazia e della Dalmazia con i loro giacimenti di bauxite e di piombo), sia ad un progetto di invasione della Grecia (come ponte per il dominio dei commerci con la Turchia, la Bulgaria e la Romania), sia ad un’intesa con la Russia per la spartizione delle sfere di influenza nei Balcani (avendo di mira le risorse granarie e petrolifere rumene).

Tensioni con la Germania e invasione della Grecia

Hitler teme, infatti, dallo smembramento della Jugoslavia, una guerra balcanica pericolosa per la Germania mentre è ancora in guerra in Occidente, dall’invasione della Grecia uno sbarco inglese in territorio greco, e da un’intesa italo-russa un ostacolo per le sue mire espansionistiche ad Oriente. Mussolini però, quando, in seguito alla caduta del governo conservatore rumeno e dello stesso re Carol, screditati dalla capitolazione nei confronti dell’Ungheria , e in seguito all’instaurazione di un regime autoritario-militare sotto la dittatura del conducator Antonescu, si vede portar via dall’alleata Germania anche le zone che avrebbero dovuto rimanere aperte all’espansione italiana, dà via libera ai gruppi fascisti antitedeschi, che fanno capo al ministro degli Esteri Ciano e al capo di stato maggiore Badoglio, per l’invasione della Grecia, anche senza il benestare di Hitler.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le ragioni che hanno spinto Mussolini a scegliere la Germania rispetto all'Inghilterra?
  2. Mussolini ha scelto la Germania per l'affinità tra i regimi e per i legami economici dell'Italia con la Germania, che avrebbero rafforzato il fascismo, mentre un'intesa con le democrazie occidentali lo avrebbe indebolito.

  3. Come venivano pagate le forniture di materie prime tedesche?
  4. Le forniture tedesche potevano essere pagate con prodotti dell'industria italiana, marchi degli emigrati italiani in Germania e noli pagati dalla Germania per i servizi della marina mercantile italiana.

  5. Quali erano gli obiettivi di Mussolini nella dichiarazione di guerra alla Francia e all'Inghilterra?
  6. Gli obiettivi erano la distruzione dell'egemonia marittima e commerciale inglese, la conquista di nuove colonie e la penetrazione nell'area balcanica per emancipare l'industria italiana dalla dipendenza dalle economie straniere.

  7. Quali furono i risultati della breve guerra contro la Francia?
  8. La guerra contro la Francia durò pochi giorni, terminò il 25 giugno con un pesante bilancio di perdite e senza vantaggi significativi per l'Italia.

  9. Perché Hitler si oppose ai piani di Mussolini nei Balcani?
  10. Hitler temeva che lo smembramento della Jugoslavia potesse causare una guerra balcanica pericolosa, che l'invasione della Grecia potesse portare a uno sbarco inglese e che un'intesa italo-russa ostacolasse le sue mire espansionistiche ad Oriente.

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