Concetti Chiave
- L'impero asburgico era un mosaico anacronistico di nazionalità, con conflitti irrisolti nonostante l'autonomia concessa all'Ungheria nel 1867.
- Il parlamento austriaco, più libero di quello ungherese, riconosceva rappresentanza a ogni gruppo etnico, ma il sovrano manteneva un controllo significativo sulle leggi e nomine governative.
- Francesco Giuseppe rappresentava le contraddizioni dell'impero, con una crescita economica non accompagnata da adeguate riforme politiche.
- L'industrializzazione era disomogenea con regioni come la Boemia avanzate e altre aree rimaste rurali, riflettendo le divisioni nazionali più che economiche.
- A Vienna, il movimento cristiano sociale di Karl Lueger promuoveva una politica sociale escludente verso slavi, ebrei e protestanti, nonostante il forte sviluppo demografico della città.
Indice
L'impero asburgico e le sue sfide
L'impero asburgico era un mosaico di nazionalità e di etnie era molto anacronistico.
1867 la costituzione garantiva l'autonomia all'Ungheria ma non erano risolti i conflitti di nazionalità.
Dopo aver ceduto agli ungheresi, l'Austria aveva fatto sì che i rimanenti gruppi nazionali ossia sloveni, polacchi, cechi e italiani avvertissero di più lo stato di minoritaria con dei tedeschi e i magiari.
Il ruolo del parlamento in Austria
Il parlamento austriaco e il suo ruolo
- La costituzione austriaca è più libera di quella ungherese, prevedeva il parlamento Reichstat, Dove ad ogni singolo gruppo etnico era riconosciuta la rappresentanza, i cui membri eletti, prima a suffragio ristretto poi dal 1907 suffragio universale maschile.
- Le sessioni del parlamento dipendevano dal sovrano e durante la sua chiusura e gli poteva legiferare senza che i suoi decreti richiedessero la ratifica del parlamento.
- il sovrano nominava a sua discrezione i governi e poteva licenziarli.
-Non era comunque possibile attuare riforme incisive senza il concorso del parlamento.
Francesco Giuseppe e la monarchia asburgica
Francesco Giuseppe (1848-1916)
Incarna la tradizione il fascino la contraddizione della secolare monarchia asburgica.
Monarchia asburgica: missione storica ponendosi come cerniera tra Europa cattolica e mondo slavo della Chiesa greco-ortodossa.
Per questo timore delle potenze europee per lo scherzo lamento dell'impero asburgico che era però inarrestabile.
Vi era la stridente contraddizione tra la crescita economica, anche in Austria, e le rigide strutture politiche incapaci di governarla.
L'Industrializzazione dell'impero asburgico
Industrializzazione e divisioni politiche
Non penetrata ovunque, accanto a regioni assai avanzate come la Boemia, rimanevano aree esclusivamente rurali che usavano, metodi tradizionali, latifondi.
Le forze politiche si dividevano assai più secondo le linee dei gruppi nazionali che non secondo gli interessi economici e il gruppo maggioritario, quello tedesco, era permanentemente mobilitato contro rivendicazioni di altre nazionalità:
1889 fondazione del partito socialdemocratico austriaco da Victor Adler, anche qui però prevalsero sentimenti nazionali, divisione del partito.
Vienna e le tensioni sociali
Vienna: forte sviluppo demografico, per afflusso di nuovo colazione dalle diverse parti dell'impero, problemi di convivenza con la popolazione locale di cultura tedesca che avvertiva con sospetto la pressione di ebrei, slavi e ne temeva l'intraprendenza.
1887 successo del nuovo partito movimento cristiano sociale di KARL Lueger, campione di una politica sociale favorevole agli operai, contadini e piccoli commercianti, contro gli interessi capitalistici dei grandi imprenditori e gli ebrei.
Il modello di Stato sociale tedesco, cattolico del Weger escludeva slavi, ebrei e protestanti.
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali sfide politiche dell'impero asburgico?
- Come funzionava il parlamento austriaco e quale era il suo ruolo?
- Quali erano le dinamiche sociali e politiche a Vienna durante l'impero asburgico?
L'impero asburgico affrontava sfide legate alla sua natura multietnica, con conflitti di nazionalità non risolti e una struttura politica rigida incapace di gestire la crescita economica.
Il parlamento austriaco, il Reichstat, garantiva rappresentanza a ogni gruppo etnico, ma le sue sessioni dipendevano dal sovrano, che poteva legiferare senza ratifica parlamentare e nominare o licenziare governi a sua discrezione.
Vienna sperimentava un forte sviluppo demografico e tensioni sociali, con la popolazione locale tedesca che percepiva con sospetto l'afflusso di ebrei e slavi, mentre il movimento cristiano sociale di Karl Lueger promuoveva politiche favorevoli a operai e contadini, escludendo però slavi, ebrei e protestanti.