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Concetti Chiave

  • Negli anni '80 dell'Ottocento, l'Italia aveva un rapporto deficit-PIL del 60%, con forti legami economici con banche inglesi e francesi.
  • Il "trasformismo" politico, promosso da Agostino Depretis, ha portato alla perdita delle differenze tra Destra e Sinistra e a pratiche di convergenza politica instabili.
  • Depretis ha promosso l'industrializzazione, con lo sviluppo del triangolo industriale (Milano-Torino-Genova) e la crescita di industrie come Pirelli e FIAT.
  • Durante il governo di Depretis, il sistema elettorale cambiò, aumentando il numero degli elettori e iniziando l'apertura verso i cattolici nella politica.
  • Francesco Crispi, successore di Depretis, adottò una politica autoritaria, reintroducendo la tassa sul macinato e reprimendo duramente i Fasci Siciliani.

Indice

  1. Il contesto economico dell'Italia ottocentesca
  2. Il fenomeno del trasformismo politico
  3. Il discorso di Stravella e le politiche di Depretis
  4. Il triangolo industriale e le sue conseguenze
  5. La politica coloniale e la corruzione
  6. Il cambiamento del sistema elettorale
  7. L'influenza della Chiesa e la nascita dei partiti socialisti
  8. La politica di Crispi e le sue conseguenze

Il contesto economico dell'Italia ottocentesca

Negli anni ’80 dell'Ottocento il rapporto deficit-PIL in Italia era il 60%, praticamente noi spendevamo soltanto il 60% di quello che veniva prodotto e quindi ci rimaneva un buon 40%. Infatti Inglesi e Francesi ci hanno aiutato nelle guerre di unificazione per concreti interessi, perché molte banche avevano investito in Italia.

Il fenomeno del trasformismo politico

Il “trasformismo” in ambito politico era uno dei problemi dell’Italia unita. Un esempio potrebbe essere la candidatura in un partito e, alla vittoria all’elezioni, il cambio di partito; oppure un candidato che promette di abbassare le tasse e invece le alza aumentando la corruzione.

Il termine “trasformismo” riguarda il personaggio di Agostino Depretis, che al tempo faceva parte della Sinistra storica. La Sinistra storica è una sinistra erede del pensiero democratico mazziniano o di Ferrari, Romagnosi, Cattaneo, etc. Insomma la differenza fondamentale tra Destra e Sinistra è la differenza tra il liberalismo conservatore e il liberalismo progressista. Ovvero, mentre per i liberali conservatori è necessario limitare il diritto degli esercizi politici in base al censo, per i democratici bisogna allargare la partecipazione al voto permettendo una maggiore affluenza alle urne abbassando il censo e l’età (abbassata da 30 a 25 anni); votava quindi i non analfabeti e chi aveva partecipato al servizio militare.

Il discorso di Stravella e le politiche di Depretis

Nel famoso discorso di Stravella (Pavia) del 1875 Depretis promette una politica di industrializzazione (di promozione e protezione dell’industria), di favorire gli interessi delle classi dominanti senza danneggiarle. Con questo discorso Depretis (che vincerà anche le elezioni e sarà presidente del consiglio fino al 1887, anno della sua morte) inaugura purtroppo la pratica degenere del “trasformismo” che significa perdere le differenze tra Destra e Sinistra. Depretis non disponeva di una maggioranza solida e stabile ma raccoglieva la convergenza di maggioranze occasionali. Tuttavia qualcosa è stato fatto, è stata rimossa la tassa sul macinato (che poi è stata reintrodotta), nascono con le sovvenzioni statali ad esempio le Cartiere Binda, piuttosto che il Gruppo Ansaldo, fondamentale per l’industria pesante, si dà un discreto impulso alla distribuzione delle ferrovie estese da 2000 a 8000 chilometri (erano tuttavia treni a carbone che raggiungevano la velocità di 40-50 Km/h).

Il triangolo industriale e le sue conseguenze

Comunque le scelte economiche di fondo di Agostino Depretis si traducono nella costituzione del famoso triangolo industriale (Milano – Torino – Genova) in cui nacquero alcuni grandi gruppi industriali come Pirelli e FIAT.

Viene scelto il triangolo industriale perché è una ziona in cui è più facile l’approvvigionamento energetico. Inoltre anche la chimica acquistò un ruolo importante e nacquero industrie farmaceutiche come la Carlo Erba.

La politica coloniale e la corruzione

Dalle aspettative il bilancio di Depretis doveva essere estremamente positivo, in realtà, il pareggio di bilancio comincia ad essere messo in discussione, l’Italia si lancia in un’avventata politica coloniale, che farà registrare per il massacro di Dogali nel 1887. L’Italia comincia ad essere avviluppata nelle spire della corruzione. Infatti allora il sistema elettorale era quello del collegio uninominale, cioè ogni collegio esprime un solo candidato, per attirare i voti nasceva un vero e proprio sistema clientelare attorno ad un candidato.

Naturalmente, con il trasformismo possiamo dimenticare la coerenza, sia nei comportamenti , sia rispetto all’attuazione del programma.

Il cambiamento del sistema elettorale

Con Depretis vi fu però anche il cambiamento del sistema elettorale, con il sistema precedente c’erano circa 200000 persone che votavano e al tempo stesso potevano essere elette, si passò invece alla divisione tra eletti e elettori e si arrivò a più di due milioni e mezzo di elettori.

L'influenza della Chiesa e la nascita dei partiti socialisti

Un’altra novità da segnalare è l’inizio dello scongelamento dei cattolici, che dopo il Non-Expedit non potevano entrare in relazione con lo Stato. Però a partire dal pensiero di Romolo Murri e con Leone XIII la Chiesa inizia ad elaborare una propria visione sociale che verrà poi fissata nel 1891 con la Rerum Novarum, un' enciclica riguardante il problema del lavoro in cui si sostengono le ragioni dei lavoratori. Quindi la Chiesa comincia ad interessarsi alla partecipazione sociale anche per non essere scavalcata dai movimenti socialisti. Nel 1892 viene fondato il Partito Socialista a Genova e nel 1891 a Milano era stato fondato il Partito Operaio.

La politica di Crispi e le sue conseguenze

Dopo Depretis abbiamo Francesco Crispi, esponente della Sinistra italiana. Crispi inizialmente era garibaldino ed era entrato a far parte del partito democratico; lo ritroviamo invece al potere come fervido ammiratore dell’autoritarismo di Bismark.

Con Crispi si ebbe la reintroduzione della tassa sul macinato e le iniziative in ambito coloniale. Tuttavia Macallè, Adua e Amba Alagi sono tre pesantissime sconfitte, forse le uniche sconfitte subite da potenze europee in Africa, e l’ultima sconfitta di Amba Alagi rappresenta anche la fine della carriera politica di Crispi. E’ estremamente indicativo l’atteggiamento che Crispi adotta nei confronti dei Fasci Siciliani, cioè fasci dei lavoratori, poveri minatori che si erano organizzati per chiedere orari più umani e salari migliori; Crispi interviene con una repressione armata dell’esercito. La politica autoritaria di Crispi è quindi una proposta inadeguata rispetto ad una società che si sta modernizzando.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il rapporto deficit-PIL in Italia negli anni '80 dell'Ottocento e quale impatto aveva?
  2. Negli anni '80 dell'Ottocento, il rapporto deficit-PIL in Italia era del 60%, il che significava che l'Italia spendeva solo il 60% di quanto prodotto, lasciando un margine del 40%. Questo attirò l'interesse di Inglesi e Francesi, che avevano investito nel paese.

  3. Cosa si intende per "trasformismo" in ambito politico e chi ne fu un esponente?
  4. Il "trasformismo" si riferisce alla pratica politica di cambiare partito o programma dopo le elezioni, perdendo le differenze tra Destra e Sinistra. Agostino Depretis, della Sinistra storica, fu un noto esponente di questa pratica.

  5. Quali furono alcune delle iniziative economiche di Agostino Depretis?
  6. Depretis promosse l'industrializzazione, rimosse temporaneamente la tassa sul macinato, e favorì la crescita del triangolo industriale (Milano-Torino-Genova), dove nacquero grandi gruppi industriali come Pirelli e FIAT.

  7. Come cambiò il sistema elettorale sotto Depretis e quale fu l'impatto?
  8. Depretis modificò il sistema elettorale, aumentando il numero di elettori da circa 200.000 a oltre due milioni e mezzo, separando eletti ed elettori, e ampliando la partecipazione politica.

  9. Quali furono le conseguenze delle politiche coloniali e autoritarie di Francesco Crispi?
  10. Le politiche coloniali di Crispi portarono a pesanti sconfitte in Africa, come ad Amba Alagi, segnando la fine della sua carriera politica. La sua repressione dei Fasci Siciliani dimostrò l'inadeguatezza della sua politica autoritaria in una società in modernizzazione.

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