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Concetti Chiave

  • La Destra Storica governò l'Italia unita fino al 1876, rappresentando gli interessi della nobiltà e dell'alta borghesia, mentre la Sinistra Storica rappresentava la piccola e media borghesia.
  • Entrambi gli schieramenti furono eletti con un sistema censitario, limitando la rappresentanza ai gruppi medio-ricchi e non ai bisogni del popolo.
  • La Destra Storica promuoveva il liberismo economico e l'accentramento amministrativo, mentre la Sinistra Storica favoriva il decentramento amministrativo e l'estensione del voto maschile.
  • La legge Casati del 1859 rese l'istruzione elementare gratuita per quattro anni, ma la sua applicazione fu limitata dai comuni poveri, mantenendo alto l'analfabetismo.
  • L'inasprimento fiscale, come la tassa sul macinato, causò disagi tra la popolazione povera, contribuendo alla disgregazione della Destra e all'ascesa della Sinistra nel 1876.

Indice

  1. La destra storica e il suo leader
  2. Il parlamento e le elezioni censitarie
  3. Differenze tra destra e sinistra
  4. Riforme e problemi della destra

La destra storica e il suo leader

Per circa 15 anni dopo l’Unità, fino al 1876, governerà la Destra Storica, che come leader aveva Bettino Ricasoli. Egli rappresentava gli interessi della nobiltà e dell’alta borghesia. Il Parlamento però era costituito anche dalla Sinistra Storica, il cui Leader era Agostino De Pretis, che rappresentava gli interessi della piccola e media borghesia.

Il parlamento e le elezioni censitarie

Il 17 Marzo del 1861 per la prima volta il Parlamento, composto quindi di Destra e Sinistra storica, si riunisce a Torino, prima capitale d’Italia, precisamente a palazzo Carignano, che oggi ha come sede il Museo del Risorgimento (in una sala ad anfiteatro ci sono ancora gli spalti di legno dove si sedevano questi primi deputati).

I primi quindici anni dell’unità vennero guidati dalla Destra Storica, che aveva più parlamentari e quindi rappresentanti. Ma nei due schieramenti (non si può ancora parlare di partiti) presenti non c’era allora come sentiamo oggi una grande differenza, poiché entrambi furono eletti da elezioni su base censitaria, cioè elezioni a pagamento (dobbiamo aspettare Giolitti per una riforma elettorale che vedrà il suffragio universale maschile) e ovviamente questo tipo di elezione permetteva la rappresentanza solo dei gruppi politici medio-ricchi, e non certo i bisogni del popolo. Il suffragio universale sarà collegato anche ad una riforma dell’istruzione, in quanto c’era un forte problema di analfabetismo, soprattutto nel meridione, e quindi non si dava l’opportunità a chi non sapeva leggere e scrivere di votare.

Differenze tra destra e sinistra

Pur tuttavia, anche se simili, dobbiamo sottolineare una leggera distinzione tra il programma della destra e quello della sinistra, pur essendo rappresentativi di due classi sociali diverse, ma comunque di censo elevato. La Destra nel suo programma favoriva:

• Il Liberismo Economico, e quindi all’abolizione delle barriere doganali, dogane libere, concorrenza libera, in pieno accordo con le idee di Cavour (liberista affermato, formato in Inghilterra);

• Accentramento Amministrativo: tutte le leggi e tasse dovevano essere uguali da Nord a Sud, noncuranti delle forti differenze socio-economiche che c’erano tra le regioni, una specie di “Piemontesizzazione” dell’intera Italia,

Al contrario la Sinistra Storica, con il leader Agostino De Pretis rappresenta gli interessi della piccola e media borghesia, e nel suo programma favoriva:

• Decentramento Amministrativo: ogni governatore di regione doveva governare come meglio credeva, in base alle necessità della propria zona;

• Estensione al voto maschile

Riforme e problemi della destra

La Destra Storica appena iniziò a governare rese l’istruzione elementare possibile e gratuita per 4 anni, istituendo la legge Casati del 1859, demandando però l’applicazione della legge ai vari comuni, che essendo poveri non furono capaci di applicare questa legge, e quindi permaneva lo stato di analfabetismo in Italia.

Era presente una scuola secondaria divisa in Classico, Tecnico e Professionale.

La Destra Storica aveva bisogno di inasprire il Fisco, cioè le tasse, di cui un esempio fu quella del macinato del 1869, per pareggiare il bilancio, ma ciò fu pagato a caro prezzo con la conseguenza della disgregazione della Destra. Infatti nel 1875 Quintino Sella parlerà di quanto ha inciso questa tassa sulla popolazione povera soprattutto del Sud (una delle cause che ha aumentato il brigantaggio)

E questo ha permesso alla Sinistra storica di salire al potere nel 1876: Agostino de Pretis prende il posto di Ricasoli, e farà un discorso a Stradella che lo renderà celebre, da questo momento in poi cambierà qualcosa, ma bisogna tenere a mente che era comunque anche questo uno schieramento politico che protegge l’interesse dei ricchi e di quelli che hanno un buon censo.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali differenze tra la Destra e la Sinistra Storica durante i primi anni dell'Unità d'Italia?
  2. La Destra Storica favoriva il liberismo economico e l'accentramento amministrativo, mentre la Sinistra Storica sosteneva il decentramento amministrativo e l'estensione del voto maschile.

  3. Qual era il contesto elettorale durante il governo della Destra Storica?
  4. Le elezioni erano su base censitaria, permettendo la rappresentanza solo dei gruppi politici medio-ricchi, escludendo i bisogni del popolo.

  5. Quali furono le conseguenze della tassa sul macinato introdotta dalla Destra Storica?
  6. La tassa sul macinato del 1869 inasprì il fisco e colpì duramente la popolazione povera, specialmente nel Sud, contribuendo alla disgregazione della Destra e all'aumento del brigantaggio.

  7. Come la Destra Storica affrontò il problema dell'analfabetismo?
  8. La Destra Storica rese l'istruzione elementare possibile e gratuita per 4 anni con la legge Casati del 1859, ma la sua applicazione fu inefficace a causa della povertà dei comuni.

  9. Cosa permise alla Sinistra Storica di salire al potere nel 1876?
  10. La disgregazione della Destra Storica, aggravata dalla tassa sul macinato, permise alla Sinistra Storica di salire al potere con Agostino De Pretis nel 1876.

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