Concetti Chiave
- La Destra Storica governò l'Italia dal 1861 al 1876, influenzando significativamente la politica risorgimentale con un potere centrale nel Parlamento.
- Sotto la guida di Bettino Ricasoli, fu scelto un modello di governo accentrato, portando accuse di Piemontesismo e rivolte nel sud arretrato.
- La Sinistra Storica salì al potere nel 1876, attuando riforme significative come l'istruzione obbligatoria e l'ampliamento del diritto di voto.
- Il concetto di "Trasformismo" emerse quando la Sinistra invitò la Destra a unirsi alla maggioranza per rafforzare la propria posizione politica.
- Le politiche protezionistiche degli anni '80 del XIX secolo incrementarono la produzione industriale, ma causarono crisi agricole e spinsero all'emigrazione.
Indice
Il potere della destra storica
Questo partito politico fu al potere del governo della nuova Italia dal 1861 al 1876. E’ definita “storica” per il contributo storico che ha dato alla politica risorgimentale ( lo stesso per la Sinistra storica). Quest’ultima aveva un potere centrale all’interno del Parlamento, perché era formata da eredi del partito moderato di Cavour, composto da esponenti dei proprietari terrieri . Questo partito era definito notabile , per il fatto che era composto da politici già eletti in Parlamento ed aveva una maggioranza del 2% dei voti di chiunque avesse diritto al voto, cioè :
• i maschi con maggiore età ;
• coloro ,che sapevano leggere e scrivere;
• coloro ,che avevano pagato almeno 40 lire all’anno di tasse .
Altri partiti presenti in Parlamento erano:
• la Sinistra storica, di cui facevano parte Garibaldini e Mazziniani, cioè esponenti della borghesia cittadina;
• Destra , di cui facevano parte reazionari e ecclesiastici, cioè conservatori;
Le scelte di governo di Ricasoli
A capo del Governo ci fu Bettino Ricasoli, il quale dovette attuare un’importante scelta , cioè quale tipo di Governo adottare, se quello decentrato sul modello della Gran Bretagna , che prevedeva che tutte le mansioni amministrative e giuridiche fossero attuate liberamente dagli enti locali, oppure il modello accentrato, per esempio quello francese ,in cui il governo aveva un potere centrale e controllava le operazioni amministrative e giuridiche degli enti locali. Alla fine fu scelto il modello accentrato, ma a causa di questa manovra politica , la Destra Storica fu accusata di Piemontesismo, cioè di restaurare la politica dell’ex Regno di Sardegna, ma non solo, provocò anche rivolte nel sud Italia, che era profondamente arretrato dal punto di vista economico, sociale e politico, al contrario del Nord.
Le rivolte e le conseguenze economiche
Le situazioni che creavano più malcontento furono : l’imposizione della leva militare e le tasse sulle materie prime, fra cui quella sul macinato, emanata nel 1868. La Destra provò a placare le rivolte, ma non servì a nulla ,perché non pensò a scovare le cause di quest’ultime e a risolverle e ciò portò alla formazione di organizzazioni criminali come la Camorra e la Mafia (che ancora oggi devastano la società e l’economia del sud) e si manifestarono anche fenomeni di brigantaggio. Il bilancio andò in deficit tanto che la Destra attuò delle strategie economiche e politiche ,fra cui: il liberalismo degli scambi commerciali al sud, la vendita dei beni del demanio pubblico(beni di proprietà dello Stato forniti per uso pubblico) e la vendita dei terreni ecclesiastici. Il pareggio del bilancio fu ripristinato anche grazie al contributo del ministro delle finanze e dell' economia Quintino Sella.
La sconfitta della destra storica
Nel 1876 la Destra storica perse le elezioni parlamentari a causa del fatto che non diede molta importanza al bisogno di riforme politiche ed economiche e per il fatto che questo partito espose il commercio delle merci italiane alla concorrenza dei Paesi stranieri. La Sinistra storica, al contrario, ottenne la maggioranza e salì al potere.
Le riforme della sinistra storica
Nonostante avesse perso una parte della propria ideologia democratica con il governo di Agostino Depretis , questo partito attuò delle grandi riforme, fra cui:
• nel 1876 ,con la formazione del collegio elettorale “La Stradella”, fu attuata questa riforma scolastica con la legge Coppino, che prevedeva :il rialzo dell’obbligo scolastico a 9 anni di età , la formazione di scuole serali per poter dare l’opportunità agli adulti di imparare a leggere e scrivere e l’apertura di asili d’infanzia;
• nel 1882 ci fu l’emanazione di una riforma elettorale, che prevedeva l’ampliamento del diritto di voto a : i maschi con maggiore età(21 anni), a chi avesse frequentato la scuola elementare(quindi ,chi sapeva leggere e scrivere) e a chi avesse pagato almeno 20 lire all’anno di tasse;
• nel 1884 furono attuate delle strategie per ridurre la tassa sul macinato.
Per quanto riguarda la riforma scolastica , non ebbe molto successo perché mancavano i professionisti che potessero svolgere il ruolo di maestri e per il fatto che le famiglie più povere non volevano mandare i figli a scuola, perché erano un valido aiuto in famiglia e dovevano contribuire a mandarla avanti lavorando.
Il trasformismo e le crisi economiche
Nel 1882 la Sinistra storica vinse di nuovo le elezioni parlamentari , però riconobbe la grande potenzialità politica della Destra storica, tanto da invitarla a far parte della maggioranza per godere di benefici parlamentari , per accrescere la potenza politica della Sinistra storica. Da questo avvenimento fu coniato il termine “Trasformismo”, cioè quella situazione in cui si passa da un partito politico all’altro non per ideologia ,ma per convenienza politica o economica , viene considerato sotto l’aspetto negativo in quanto concerne una corruzione morale ,che tutt’oggi è diffusa nel Parlamento italiano. Negli anni 80 dell’ ‘800 l’agricoltura e il settore industriale andarono in crisi e nel 1887 la Sinistra storica attuò una riforma per quanto riguarda il settore commerciale e agricolo , dando il via alla politica di protezionismo ,c he prevedeva l’imposizione di ingenti tariffe doganali per i Paesi esteri , che però provocò la ritorsione di questi ultimi nell’acquisto di merci italiane , creando una vera e propria crisi nel sud , però ci fu un aspetto positivo ,cioè l’incremento della produzione industriale. Il sud si ritrovò sempre più arretrato e ricominciarono le rivolte nelle campagne, che diedero vita anche al fenomeno dell’emigrazione verso gli Stati Uniti di milioni di italiani che non fecero più ritorno in patria.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo della Destra Storica alla politica risorgimentale italiana?
- Quali furono le principali riforme attuate dalla Sinistra Storica dopo il 1876?
- Quali furono le conseguenze del modello di governo accentrato scelto dalla Destra Storica?
- Come ha influenzato il "Trasformismo" la politica italiana durante il governo della Sinistra Storica?
- Quali furono gli effetti della politica di protezionismo attuata dalla Sinistra Storica negli anni '80 dell'800?
La Destra Storica ha governato l'Italia dal 1861 al 1876, contribuendo alla politica risorgimentale con un governo accentrato e decisioni economiche che hanno influenzato il paese, nonostante le critiche di piemontesismo e le rivolte nel sud.
La Sinistra Storica, dopo aver ottenuto la maggioranza nel 1876, ha implementato riforme significative come la legge Coppino per l'istruzione, l'ampliamento del diritto di voto nel 1882 e strategie per ridurre la tassa sul macinato nel 1884.
Il modello accentrato adottato dalla Destra Storica portò a critiche di piemontesismo, rivolte nel sud Italia e la formazione di organizzazioni criminali come la Camorra e la Mafia, a causa della mancata risoluzione delle cause del malcontento.
Il "Trasformismo" ha portato a un cambiamento politico in cui i membri della Destra Storica furono invitati a unirsi alla maggioranza della Sinistra Storica per convenienza politica, contribuendo a una corruzione morale nel Parlamento italiano.
La politica di protezionismo della Sinistra Storica, con l'imposizione di tariffe doganali, portò a una crisi nel sud Italia e a un incremento della produzione industriale, ma anche a ritorsioni da parte dei Paesi esteri e a un'ondata di emigrazione verso gli Stati Uniti.