Concetti Chiave
- Depretis guidò la Sinistra storica nel 1876, introducendo riforme come l'istruzione obbligatoria e l'abolizione della tassa sul macinato.
- Il trasformismo emergeva come pratica politica, permettendo cambi di coalizione per interessi personali.
- Le politiche estere includevano la firma della Triplice Alleanza e il tentativo fallito d'espansione coloniale in Etiopia.
- Crispi introdusse importanti riforme, come l'eleggibilità dei sindaci e la riforma sanitaria, ma il suo governo finì con la sconfitta ad Adua.
- All'inizio del Novecento, l'Italia visse un decollo industriale con la nascita della FIAT e l'espansione della siderurgia e della meccanica.
Indice
La transizione politica del 1876
Nel 1876 la Destra storica dovette lasciare il potere alla sinistra; come capo vi fu Depretis.
Le riforme di Depretis
Il programma della Sinistra venne da lui esposto nel “Discorso Stradella” e comprendeva:
- l'istruzione obbligatoria;
- L'ampliamento del diritto di voto;
- L'abolizione della tassa sul macinato.
Potevano votare solo i maggiorenni con due anni di studio o un reddito di 19 lire annui. Perciò i poveri non potevano votare.
Il trasformismo e la Triplice Alleanza
In realtà i voti erano controllati e mediati verso un orientamento politico o verso un interesse proprio del candidato. Cosi nacque il trasformismo, ovvero un nuovo modello politico secondo cui si poteva passare da una coalizione all’altra senza problemi e solo per interessi propri. Nel 1887 venne imposta la tariffa doganale sul grano e sui vari prodotti industriali. In politica estera Depretis portò avanti delle importanti decisioni, come la firma della Triplice Alleanza con Austria e Germania. Questo patto prevedeva una difesa reciproca in caso di attacco della Francia. Perciò l’Italia tentò l’impresa coloniale dell’Etiopia, ma venne gravemente sconfitta.
Crispi e le sue politiche
Con la morte di Depretis prese il potere Crispi. La politica portata avanti da Crispi fu contrassegnata dai seguenti provvedimenti:
- l’eleggibilità dei sindaci;
- La riforma sanitaria;
- L’introduzione di un nuovo Codice penale.
Giolitti e lo scandalo della Banca Romana
Il governo di Crispi fu poi sostituito con quello di Giolitti, per una riforma fiscale non approvata dai cittadini. Giolitti dovette affrontare un’ondata di scioperi e proteste contro l’aumento dei costi dei beni di prima necessità. (soprattutto al sud, dove nacquero i fasci siciliani). Giolitti, essendo un moderato, non intervenne a fu poi colpito dallo scandalo della Banca Romana, accusata di aver fabbricato moneta falsa, Giolitti cercò di coprire gli eventi che avevano coinvolto la Banca. Cosi egli dovette dimettersi nel 1893. Quindi venne richiamato Crispi, il quale intervenne con violenza contro i fasci e li cancellò. Attuò ancora una colonialismo fallimentare, poiché venne sconfitto ad Adua in Somalia e per indignazione si dimise nel 1896.
Il decollo industriale e le tensioni sociali
Nel primo Novecento si registrò un vero e proprio decollo industriale in Italia. Nacquero molte industrie, soprattutto siderurgiche e meccaniche. Nel 1899 Giovanni Agnelli fondò la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino). Si creò cosi una catena di montaggio, grazie all'elettricità. I maggiori problemi sul piano sociale si registravano però in particolare modo all'interno della classe contadina che diventava sempre più povera. Nel 1906 nacque la CGIL un sindacato che difendeva i lavoratori. In questo periodo tutti volevano la rivoluzione, perché mal tolleravano il rincaro dei prezzi del pane; il risultato fu che il popolo prese d’assalto i forni. La reazione del governo fu durissima: il generale Beccaria, fece un eccidio a Milano e proclamò lo stato d’assedio. Poi nel 1900 venne assassinato il re Umberto I da un anarchico che volle vendicare l’eccidio. Il nuovo re Vittorio Emanuele III non reagì, ma diede l'incarico di formare un nuovo governo al liberale Giuseppe Zanardelli.
Domande da interrogazione
- Quali erano i punti principali del programma della Sinistra storica guidata da Depretis?
- Cos'è il trasformismo e come influenzò la politica italiana?
- Quali furono le principali azioni di Crispi durante il suo governo?
- Quali furono le conseguenze sociali ed economiche del decollo industriale in Italia nel primo Novecento?
Il programma della Sinistra storica includeva l'istruzione obbligatoria, l'ampliamento del diritto di voto e l'abolizione della tassa sul macinato.
Il trasformismo era un modello politico che permetteva di passare da una coalizione all'altra per interessi propri, influenzando la politica italiana con voti controllati e mediati.
Crispi introdusse l'eleggibilità dei sindaci, una riforma sanitaria e un nuovo Codice penale, ma il suo governo fu segnato da un colonialismo fallimentare e dalla repressione dei fasci siciliani.
Il decollo industriale portò alla nascita di molte industrie, ma anche a problemi sociali, specialmente tra i contadini sempre più poveri, e alla formazione della CGIL per difendere i lavoratori.