Concetti Chiave
- Antonio di Rudinì firmò il trattato di Addis Abeba nel 1896, limitando il dominio coloniale italiano a Eritrea e Somalia.
- Nel 1898, l'aumento del prezzo del pane causò proteste diffuse in Italia, con il culmine della violenza a Milano il 6 maggio.
- Il generale Bava Beccaris represse brutalmente le manifestazioni a Milano, usando l'artiglieria contro la folla, con centinaia di morti.
- Nonostante la repressione, Beccaris ricevette onorificenze dal governo e dal re Umberto I, suscitando controversie.
- L'anarchico Gaetano Bresci assassinò Umberto I nel 1900, portando Vittorio Emanuele III al trono e un nuovo governo con Zanardelli e Giolitti.
La firma del trattato di Addis Abeba
A sostituire Crispi,venne chiamato per la prima volta Antonio di Rudini che nel 1896 firmò con Menelik il trattato di Addis Abeba,dove l'Italia limitava il suo dominio coloniale all'Eritrea e Somalia.
In Italia, però , il popolo cominciò a soffrire la fame ,tanto che il 28 febbraio del 1898 il quotidiano "la Stampa" di Torino scrisse che i contadini si cibarono di erba selvatica.
Nel 1898, un'aumento del prezzo del pane , provocò un'ondata di manifestazioni di protesta che percorse il Paese. La piu grave si ebbe il 6 maggio del 1898, a Milano ,dove il generale Beccaris ordinò ai suoi uomini di sparare alla folla che protestava , anche con l'uso dei cannoni. Ci furono centinaia di morti. Molti dirigenti socialisti vennero arrestati,tra cui Filippo Turati ,il capo del Partito Socialista Italiano..
La reazione del governo e l'assassinio del re
Bava Beccaris ricevette il plauso del governo e del re Umberto I, che lo decorò con la Gran Croce dell'ordine militare di Savoia.
Dopo le dimissioni di Di Rudini, Umberto I affidò il governo a Luigi Pellaux.
Egli presentò alla camera una serie di provvedimenti che limitavano la libertà di stampa e riunione,con l'opposizione,cosi da far sciogliere a Pellaux le Camere e indire nuove elezioni..
Un mese dopo,il 29 luglio 1900, l'anarchico Gaetano Bresci , per vendicare i morti di Milano uccise il re Umberto I. Il nuovo re Vittorio Emanuele III affidò il governo a Zanardelli , affiancato da Giolitti come ministro degli Interni.