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Concetti Chiave

  • La Seconda Guerra Mondiale iniziò il 1° settembre 1939 con l'invasione tedesca della Polonia, portando Francia e Gran Bretagna a dichiarare guerra alla Germania.
  • L'esercito tedesco invase la Francia nel 1940, portando alla divisione del paese in un nord occupato e un sud collaborazionista sotto il governo di Vichy.
  • Il 7 dicembre 1941, l'attacco giapponese a Pearl Harbor spinse gli Stati Uniti a entrare in guerra al fianco degli Alleati contro l'Asse.
  • I campi di concentramento nazisti furono teatro di un genocidio sistematico, con milioni di ebrei e altre minoranze perseguitati e uccisi.
  • La sconfitta dell'Asse si consolidò con la resa della Germania nel maggio 1945 e la resa del Giappone nell'agosto dello stesso anno, dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki.

Indice

  1. Inizio della Seconda Guerra mondiale
  2. L'invasione della Francia e gli eventi successivi
  3. L'attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor e l'intervento americano
  4. I campi di concentramento nazisti e non solo
  5. Eventi che iniziarono a destabilizzare i nazisti e i fascisti
  6. Gli anni conclusivi della guerra e i Trattati di pace
  7. Il mondo dopo il 1945: ricostruzione e nuovi equilibri

Inizio della Seconda Guerra mondiale

Il primo settembre 1939, la Germania attaccò la Polonia da Occidente al fine di guadagnare uno sbocco sul mare presso il corridoio di Danzica, precedentemente assegnato allo stato Polacco dal trattato di Versailles.
Dopo questo atto di guerra, Francia e Gran Bretagna furono costrette a dichiarare guerra alla Germania. Contemporaneamente, la Polonia fu attaccata anche da Est dall'Unione sovietica. La Germania non si limitò solo alla Polonia ma decise di conquistare anche Danimarca e Norvegia, al fine di sfruttare i preziosi giacimenti di ferro e di costruire basi aeree e navali. La prima fu conquistata molto facilmente. La Norvegia resistette più a lungo ma anche questa fu conquistata senza troppa fatica tramite un governo collaborazionista. Dopo questi bruschi attacchi, Francia e Regno Unito rimasero in attesa, fronteggiando l'esercito tedesco senza però attaccare. Questo tempo fu utile all'esercito anglo-francese per rinforzare la fortificazione Maginot (al confine tra Francia e Germania) e le linee difensive del Belgio. Il 10 maggio però Hitler attaccò Belgio e Olanda (che erano neutrali) passando per Lussemburgo, aggirando così le difese francesi.

L'invasione della Francia e gli eventi successivi

L'esercito tedesco, che ormai sembrava invincibile, invase la Francia, che il 22 giugno firmò l'armistizio. A questo punto il Nord, con capitale Parigi era di dominio Nazista e il Sud era sotto il governo collaborazionista di Vichy, che adottò leggi razziali simili a quelle naziste. Alcuni francesi però non si vollero arrendere e si formò un gruppo di resistenza chiamato Francia Libera. Fino ad allora l'Italia si era dichiarata neutrale ma Mussolini decise di approfittare della Francia già debole e il 10 giugno 1940 l'Italia attaccò la Francia, entrando così nel conflitto, senza ottenere alcun successo. A questo punto a Hitler rimase solo l'Inghilterra, ma questa, grazie ai loro veloci aerei e ai radar, ebbe la meglio sulle forze naziste, che persero quindi la Battaglia d'Inghilterra e dovettero rinunciare ad un attacco da terra. Mussolini tentò di attaccare le basi inglesi in Egitto e la Grecia, ma ne uscì sempre sconfitto e fu soccorso dalle forze tedesche. Il 22 giugno 1941 la Germania ruppe il patto di non belligeranza con l'Urss e cominciò l'operazione Barbarossa. Questa consisteva nell'attaccare l'Unione sovietica con migliaia di carri armati, aerei e truppe, anche prestate dai paesi alleati a Hitler. I russi furono colti di sorpresa da questo attacco e in poco tempo gli eserciti tedeschi arrivarono a Mosca e misero sotto assedio la città di Leningrado per circa 3 anni. La resistenza della Russia fu però fortissima e adottarono, come con Napoleone, la strategia della terra bruciata. I sovietici, inoltre, poterono anche contare sull'arrivo del rigidissimo inverno che costrinse le truppe Tedesche e Italiane a ritirarsi.

L'attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor e l'intervento americano

Fino a quel momento l'America, nonostante supportasse economicamente la Gran Bretagna, si era dichiarata neutrale ma il 6 dicembre 1941, il Giappone attaccò a tradimento la base americana di Pearl Harbor e gli Stati Uniti (con presidente Roosevelt) entrarono in guerra dalla parte degli Alleati, ovvero Regno Unito, Unione Sovietica e altri staterelli. Dall'altra parte c'era l'Asse, formato da Germania, Italia e Giappone. Per contrastare il potente avversario quale gli Stati Uniti, la Germania portò i paesi conquistati ad uno status quasi di schiavitù e la povertà non si fece attendere. Ne sfruttò le risorse naturali e umane, chiamò gli operai e i contadini in guerra e la popolazione venne decimata. Fino ad allora rimasero neutrali solo Svizzera, Svezia, Spagna e Portogallo.

I campi di concentramento nazisti e non solo

In questo periodo la Germania adottò delle soluzioni per il cosiddetto problema ebraico. Gli ebrei vennero perseguitati, rinchiusi nei ghetti in condizioni disumane per sfruttarne la manodopera. Tutto questo era solo un contrattempo all’orrendo massacro che ci sarebbe poi stato: rapimenti, fucilazioni di massa, campi di concentramento in cui morirono milioni di Ebrei, rom, sinti, gente con handicap o malattie mentali. Ogni genere considerato inferiore veniva contraddistinto da un triangolino colorato cucito sulla divisa. Il sistema dei Lager si diffuse su tutti i territori occupati e vennero creati campi di sterminio - come quello di Auschwitz-Birkenau – dove venivano uccisi in massa tutti i prigionieri. Vi furono molte rivolte che però si conclusero in massacri ma dagli altri stati come la Danimarca arrivò un grande aiuto nella lotta allo sterminio.

Eventi che iniziarono a destabilizzare i nazisti e i fascisti

Quando però gli eserciti nazisti sembravano invincibili, vennero distrutti a Stalingrado, in Russia contro l’Armata Rossa, una resistenza formata da chiunque si volesse ribellare, comprese le donne e il terribile gelo che abbatté le truppe tedesche come in una trappola mortale. Questa fu una grande sconfitta per la Germania. Un’altra sconfitta per l’Asse fu a El Alamein, dove l’esercito nazista venne pesantemente sconfitto dalle truppe britanniche e l’America guadagnò una posizione strategica nel Mediterraneo. Quindi nel 1943 sbarcarono in Sicilia per poi liberare l’Italia meridionale. Il 25 luglio venne revocata la fiducia a Mussolini, il governo venne affidato al maresciallo Badoglio che l’8 settembre firmò un patto di cobelligeranza con gli alleati. Quindi scappò a Brindisi con il re per rifugiarsi dal caos creatosi nel resto dell’Italia. Infine il 6 giugno 1944, 350000 uomini vennero lasciati a Nord della Francia e, superando a fatica le fortificazioni tedesche, riuscirono a riprendere il resto dello stato. Nel febbraio 1945 si convocò un’assemblea a Yalta tra il governo degli stati dell’alleanza per decidere le sorti dell’Europa dopo il conflitto. Il 25 aprile le truppe anglo-americane si ricongiunsero sul fiume Elba e, ormai allo stremo, Hitler si nascose nel bunker con alcuni suoi fedeli, tra cui la moglie Eva, e si tolse la vita. Il 7 maggio, la Germania firmò la propria resa. Ora solo il Giappone non si voleva arrendere e l’America, il 6 e il 9 agosto 1945, sganciò due ordigni nucleari su Hiroshima e Nagasaki. Il 14 agosto il Giappone si arrese. Il 20 novembre, a Norimberga si tenne un’udienza internazionale dove vennero processati gli autori degli spaventosi crimini di guerra contro l’Umanità.

Gli anni conclusivi della guerra e i Trattati di pace

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 l’Italia si ritrovò confusa e divisa in due. La parte meridionale, ormai liberata dagli alleati (governata da Vittorio Emanuele III) e il Nord, dove ancora c'era un governo fascista, comandato da Mussolini che nel frattempo era stato liberato dalla prigionia del Gran Sasso. L’Italia settentrionale era però solo uno stato fantoccio, poiché era controllato dai tedeschi. I cittadini erano comunque volenterosi di scacciare il dominio fascista e nacque così una nuova figura simbolo della Resistenza: il partigiano. I gruppi di partigiani avevano l’obbiettivo di portare l’Italia alla democrazia; questi venivano però soppressi dal fascismo; decisero allora di riorganizzarsi, formando il Comitato di Liberazione Nazionale. Questo doveva organizzare la resistenza contro il fascismo. La risalita degli alleati fu molto faticosa poiché le forze fasciste continuarono ad opporre resistenza e continuarono le deportazioni e gli stermini. Le cose cambiarono molto presto: nel 1945 gli alleati presero il controllo di Salò e gli operai insorsero. Finalmente il 25 aprile l’Italia era libera e la guerra era finita. Dopo la liberazione, il governo fu presieduto da Ferruccio Parri, che però non si dimostrò in grado di gestire i contrasti tra i partiti. Venne sostituito da De Gasperi e il 2 giugno 1946 si tennero le prime elezioni libere a cui parteciparono anche le donne. Il risultato del referendum tra Monarchia e Repubblica non fu scontato ma vinse la Repubblica con il 54% dei voti. L’allora re Umberto II dovette abdicare e lasciare il paese. Ovviamente ad una repubblica serve anche una costituzione. A questa pensò l’assemblea costituzionale, anche essa eletta il 2 giugno. La Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

Il mondo dopo il 1945: ricostruzione e nuovi equilibri

Nel dopoguerra, il 1945 segnò l'inizio di un periodo di profonde trasformazioni. Le nazioni devastate dalla guerra si trovarono di fronte alla grande sfida della ricostruzione, mentre il panorama geopolitico mondiale si ridefiniva attorno ai due nuove superpotenze: gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Questo nuovo equilibrio di potere diede avvio alla Guerra Fredda, una serie di conflitti indiretti e tensioni politiche che avrebbero dominato la scena internazionale per decenni. L'Europa, in particolare, si trasformò con la creazione di organizzazioni per la cooperazione economica, come il Piano Marshall, e per la sicurezza collettiva, preludio all'attuale Unione Europea. In questo clima di rinascita e incertezza, il mondo iniziò a camminare verso un futuro di speranza, ma anche di nuove sfide.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dell'inizio della Seconda Guerra mondiale?
  2. La Seconda Guerra mondiale iniziò il 1° settembre 1939 quando la Germania attaccò la Polonia per ottenere uno sbocco sul mare, portando Francia e Gran Bretagna a dichiarare guerra alla Germania.

  3. Come si sviluppò l'invasione della Francia da parte della Germania?
  4. L'esercito tedesco invase la Francia, che firmò l'armistizio il 22 giugno 1940. Il Nord della Francia fu occupato dai nazisti, mentre il Sud fu governato dal regime collaborazionista di Vichy.

  5. Quale fu l'impatto dell'attacco giapponese a Pearl Harbor?
  6. L'attacco giapponese a Pearl Harbor il 6 dicembre 1941 portò gli Stati Uniti a entrare in guerra a fianco degli Alleati, cambiando significativamente le dinamiche del conflitto.

  7. Quali furono le conseguenze della sconfitta nazista a Stalingrado?
  8. La sconfitta a Stalingrado segnò una svolta nella guerra, destabilizzando le forze naziste e contribuendo alla loro eventuale sconfitta.

  9. Come si trasformò il mondo dopo la fine della Seconda Guerra mondiale?
  10. Dopo il 1945, il mondo affrontò la ricostruzione e nuovi equilibri geopolitici, con l'emergere degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica come superpotenze e l'inizio della Guerra Fredda.

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