Concetti Chiave
- Hobsbawm definisce il 900 come il "secolo breve" per i rapidi cambiamenti che lo caratterizzano, distinguendolo dai mutamenti graduali del passato.
- Il secolo breve è suddiviso in tre fasi: età della catastrofe (1914-1945), età dell'oro (1945-1975), ed età della crisi (1975-1991).
- La prima e la seconda guerra mondiale sono viste come un'unica "guerra dei 30 anni", segnando la fine della civiltà ottocentesca.
- L'età dell'oro è caratterizzata da un boom economico e un progresso sociale ed economico senza precedenti, soprattutto in Occidente.
- L'età della crisi introduce la globalizzazione, con cambiamenti economici e sociali significativi, culminando nella fine della guerra fredda e nel crollo del comunismo.
Nel 1994 lo storico marxista Hobsbawm pubblica la sua opera, che poi diventerà pilastro portante del dibattito storiografico del 900: il secolo breve.
Lo scrittore scelse questo titolo a causa della velocità con cui ci furono vari mutamenti nel corso di questi anni – a differenza dei mutamenti del passato che avvenivano gradualmente. E’ proprio questa velocità che cambia la percezione del tempo.
Indice
Divisione del secolo breve
Secondo Hobsbawn il 900 comincia nel 1914 (con la prima guerra mondiale) e finisce nel 1991 (anno del crollo del comunismo).
Il 900 viene diviso in tre tappe:
- 1914/1945: età della catastrofe (comprende la prima e la seconda guerra mondiale)
- 1945/1975: età dell’oro (periodo di progresso non solo industriale ma anche sociale ed economico soprattutto in Occidente)
- 1975/1991: età della crisi (gli Stati non riescono più o sostenere in progresso).
Età della catastrofe
1° Periodo
Composto dalla prima e seconda guerra mondiale, esse vengono considerate un’unica grande guerra che Hobsbawm chiama “guerra dei 30 anni”.
Con la prima guerra mondiale crolla definitivamente la civiltà ottocentesca occidentale.
Età dell'oro
2° Periodo
Nel secondo periodo si ha il cosiddetto boom economico.
Si pensa che ci sarà da questo momento in poi una crescita esponenziale e illimitata del progresso, maggiore benessere grazie all’arricchimento dei popoli occidentali, e la diffusione di questo benessere economico.
Questo sarà il periodo che segnerà più profondamente il secolo del 900.
Età della crisi
3° Periodo
Dall’inizio della crisi petrolifera del 1975 si capisce che esistono dei limiti.
Cambia il potere economico passando nelle mani di Giappone e Stati Uniti, nasce la parola “globalizzazione” con cui si indica il fatto che con meno spese si hanno più guadagni per immettere nel mercato un prodotto finito con un prezzo al pubblico basso, e si hanno nuovi equilibri.
Gli elementi dell’età della crisi sono:
- Disoccupazione
- Sproporzioni entrate/uscite
- Cicli depressivi (sali e scendi dell’economia)
- Crisi del mondo socialista
- Fine guerra fredda
Conclusione e incertezze future
A termine della sua opera lo scrittore si chiede cosa succederà dopo il crollo del comunismo, in quanto per la prima volta le persone non sanno cosa aspettarsi dal futuro perché il secolo breve ha lasciato problemi per cui nessuno ha o dice di avere soluzioni.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "secolo breve" secondo Hobsbawm?
- Come Hobsbawm suddivide il 900 e quali sono le caratteristiche principali di ciascun periodo?
- Quali sono le conseguenze dell'età della crisi secondo Hobsbawm?
Hobsbawm definisce il "secolo breve" come il periodo dal 1914 al 1991, caratterizzato da rapidi mutamenti storici che hanno cambiato la percezione del tempo.
Hobsbawm suddivide il 900 in tre periodi: l'età della catastrofe (1914-1945), l'età dell'oro (1945-1975), e l'età della crisi (1975-1991), ciascuno con caratteristiche distintive come guerre mondiali, boom economico e crisi economica.
L'età della crisi porta a disoccupazione, sproporzioni economiche, cicli depressivi, crisi del mondo socialista e la fine della guerra fredda, lasciando incertezze sul futuro dopo il crollo del comunismo.