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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione industriale ha visto un aumento della partecipazione femminile al lavoro, specialmente nei Paesi industrializzati, influenzando positivamente il PIL nazionale.
  • All'inizio del XX secolo, negli Stati Uniti, la maggior parte delle donne lavoratrici erano giovani e non sposate, con limitato accesso all'istruzione superiore e lavori ben retribuiti.
  • Tra il 1930 e il 1970, la partecipazione femminile al lavoro è cresciuta, con l'emergere di modelli familiari a due redditi e cambiamenti sociali significativi.
  • I progressi nel controllo delle nascite hanno permesso alle donne di pianificare la famiglia e guadagnare più spazio nel mercato del lavoro, riducendo il divario salariale di genere.
  • In Italia, la pandemia ha riportato indietro i progressi nella condizione lavorativa femminile, con un aumento significativo della disoccupazione tra le donne e problemi legati alla maternità.
In questo appunto viene descritto il lavoro femminile, da quando è iniziato ad affermarsi nella storia, la sua evoluzione e la situazione attuale in Italia.

Indice

  1. Lavoro femminile
  2. Cenni storici sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro e l’avvenuta evoluzione nel mondo
  3. Lavoro e condizione femminile in Italia

Lavoro femminile

Quando iniziò ad affermarsi la Rivoluzione industriale, la presenza delle donne nel lavoro al di fuori della propria casa è iniziata ad aumentare soprattutto nei Paesi industrializzati, con una crescita particolarmente rilevante soprattutto a partire dal XX secolo.
Infatti, la presenza della donna nella società industriale ha contribuito ad una maggiore produzione economica nazionale come misura del PIL.
Inizialmente la mancanza di accesso delle donne all'istruzione superiore le aveva escluse dai lavori ben retribuiti e di un certo livello. Evoluzione del lavoro femminile: storia, sfide e prospettive future articoloInfatti per quanto riguarda il lavoro femminile, il loro ingresso in professioni superiori, come per esempio quella legale e medica, è stato molto lento: per esempio l'Università di Cambridge ha approvato totalmente le lauree femminili solamente verso la fine del 1947. Nonostante ciò, durante il XX secolo il mercato del lavoro ha iniziato a subire delle modifiche fino ad inserire anche le donne a compiere lavori ben retribuiti e a lungo termine rispetto a quelli che erano costretti a fare in precedenza.

Cenni storici sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro e l’avvenuta evoluzione nel mondo

Nei primi anni del XX secolo, negli Stati Uniti le donne che lavoravano fuori casa erano soprattutto giovani donne non sposate e solamente il 20% erano retribuite. Di conseguenza il loro aiuto per l’economia del Paese era molto basso, in quanto si occupavano maggiormente delle faccende domestiche e dell'educazione dei figli. Oltre a ciò, il lavoro femminile era anche dipendente dalla razza: ad esempio le donne afroamericane avevano circa il doppio delle probabilità di partecipare alla forza lavoro rispetto ad una donna bianca. Nella maggior parte dei casi, le donne non avevano un'istruzione e quelle che avevano poca istruzione lavoravano per lo più come lavoratrici a cottimo all’interno di fabbriche oppure come lavoratrici domestiche, che molto spesso si rivelavano lavori sporchi e pericolosi. Coloro che avevano avuto un’istruzione erano molto poche: meno del 2% di tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni era iscritto a un istituto di istruzione superiore e solo un terzo di questi erano donne. A partire dal 1930, è iniziata ad aumentare la presenza delle donne nel lavoro, di cui il 50% erano donne single e il 12% donne sposate. Questi anni si sono sovrapposti alla cosiddetta prima ondata del movimento delle donne, quando le donne si sono unite per impegnarsi nel cambiamento di varie questioni sociali come il suffragio.
Tra il 1930 e il 1970, la partecipazione delle donne all'economia ha continuato a crescere. Nello stesso momento, le nuove tecnologie hanno contribuito ad un aumento della domanda di impiegati e in questi lavori le donne hanno preso sempre più parte. Col passare degli anni, l'atteggiamento verso le donne lavoratrici e verso il mondo del lavoro femminile è andato via via modificandosi. Le donne erano arrivate al punto di riuscire ad acquisire esperienza lavorative e al tempo stesso conciliavano famiglia e lavoro. È proprio in questo momento che si inizia parlare di un nuovo modello di famiglia a due redditi. L’insieme di questi cambiamenti inoltre è stato seguito anche da altri cambiamenti ancora nell’ambito della società. Si è iniziato a parlare di tutela sul posto di lavoro che è stato rafforzato attraverso l'approvazione del Pregnancy Discrimination Act avvenuto nel 1978 ed inoltre il riconoscimento delle molestie sessuali sul posto di lavoro. Oltre a ciò, è aumentato l'accesso al controllo delle nascite, che ha consentito alle giovani coppie sposate un maggiore controllo sulle dimensioni delle loro famiglie e alle giovani donne la possibilità di ritardare il matrimonio e di pianificare i figli. Man mano che le donne aumentavano la loro istruzione iniziavano ad occupare posti di lavoro che prima erano occupati solamente da uomini e di conseguenza anche il divario riguardo il guadagno tra donne e uomini ha iniziato a diminuire in modo significativo.

Lavoro e condizione femminile in Italia

In Italia la condizione femminile rispetto al passato è cambiata, ma nonostante ciò si ritrova sempre ad essere un passo indietro rispetto agli altri Paesi più avanzati. Soprattutto in questi anni in cui tutto il mondo, tra cui anche l’Italia, ha dovuto fare i conti con una pandemia inaspettata e questo diciamo che ha riportato la condizione femminile indietro di qualche anno. Infatti, recenti studi hanno dimostrato che durante il corso del 2020-2021, ci sono stati circa 101.000 disoccupati in più rispetto alla media di cui circa 99.000 sono donne. Inoltre, un problema importante che segna molto le donne e che le costringe a prendere una scelta magari non condivisa è la maternità. Sono moltissime le donne che devono rinunciare al lavoro perché hanno la voglia di crearsi una famiglia ed avere dei figli ed in tutto ciò non vengono assistite, soprattutto durante il periodo della pandemia molte donne sono state costrette a farsi carico di spese senza avere un lavoro stabile perché perso a causa della maternità.

Domande da interrogazione

  1. Quando ha iniziato ad aumentare la presenza delle donne nel mondo del lavoro?
  2. La presenza delle donne nel lavoro al di fuori della casa ha iniziato ad aumentare con l'avvento della Rivoluzione industriale, soprattutto nei Paesi industrializzati, con una crescita significativa a partire dal XX secolo.

  3. Quali erano le limitazioni iniziali per le donne nel mercato del lavoro?
  4. Inizialmente, la mancanza di accesso all'istruzione superiore ha escluso le donne dai lavori ben retribuiti e di alto livello, con un ingresso lento in professioni come quella legale e medica.

  5. Come è cambiata la partecipazione delle donne al lavoro negli Stati Uniti tra il 1930 e il 1970?
  6. Tra il 1930 e il 1970, la partecipazione delle donne all'economia è cresciuta, con un aumento della domanda di impiegati e un cambiamento nell'atteggiamento verso le donne lavoratrici, portando a un nuovo modello di famiglia a due redditi.

  7. Quali cambiamenti sociali hanno accompagnato l'aumento della partecipazione femminile al lavoro?
  8. I cambiamenti sociali includevano la tutela sul posto di lavoro, il riconoscimento delle molestie sessuali, l'accesso al controllo delle nascite e una riduzione del divario salariale tra uomini e donne.

  9. Qual è la situazione attuale del lavoro femminile in Italia?
  10. In Italia, la condizione femminile è migliorata rispetto al passato, ma rimane indietro rispetto ad altri Paesi avanzati, con la pandemia che ha peggiorato la situazione, causando un aumento della disoccupazione femminile e problemi legati alla maternità.

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