Fabrizio Del Dongo
Genius
3 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Il regno di Savoia, inizialmente riformista sotto Vittorio Amedeo II, rappresenta un caso di involuzione rispetto al dispotismo illuminato delle altre corti europee.
  • Vittorio Amedeo II avanzò politiche riformatrici, tra cui una legislazione anti-feudale e una riforma fiscale, rafforzando l'autorità della corona sul clero.
  • Carlo Emanuele III cercò di continuare la politica paterna, ma la Pace di Aquisgrana bloccò le sue ambizioni espansionistiche, portando a un'inerzia politica interna ed esterna.
  • Il regno sotto Vittorio Amedeo III si avvicinò a elementi reazionari, tentando di emulare il militarismo prussiano senza successo, causando la fuga di molti intellettuali.
  • La separazione tra la reazionaria corte sabauda e gli intellettuali, insieme alla disaffezione della borghesia e della popolazione, segnò una crisi interna del regno.

Indice

  1. Il regno di Savoia nel XVIII secolo
  2. Le riforme di Vittorio Amedeo II
  3. Carlo Emanuele III e la politica estera
  4. Vittorio Amedeo III e la reazione

Il regno di Savoia nel XVIII secolo

In mezzo a tanto fervore riformatore che circolava all’ interno delle corti europee (Prussia, Austria, Russia, Toscana), nella seconda metà del XVIII secolo. il regno di Savoia rappresenta un fenomeno di involuzione.

Le riforme di Vittorio Amedeo II

All’inizio del secolo, Vittorio Amedeo II aveva portato in poco tempo lo Stato dalla condizione di vassallaggio della Francia a quella di una delle maggiori potenze della penisola.

Inoltre, nonostante delle possibilità finanziarie ridotte, egli aveva anticipato l’opera riformatrice del dispotismo illuminato. Infatti colpì la feudalità con una dura legislazione, attuò una riforma fiscale e promosse una politica d’indirizzo giurisdizionalistico, riconducendo così il clero sotto l’autorità della corona.

Carlo Emanuele III e la politica estera

Il suo successore, Carlo Emanuele III sembrò continuare la politica del padre sia all’interno che all’esterno: partecipazione alla guerra di successione austriaca ed interventi di miglioramento della condizione della Sardegna che giaceva ancora sotto il peso del feudalesimo più antiquato. Tuttavia la Pace di Aquisgrana, con il rovesciamento delle alleanza, blocco le mire espansionistiche del Piemonte, impedendo al Piemonte di annettere Genova e Milano, obiettivo che da sempre i Savoia aveva sempre sognato di raggiungere. Ridotto all’inerzia in politica estera, il regnò cominciò così a cadere nell’inerzia politica anche in politica interna .Infatti, nella seconda metà del’70’0, mentre i sovrani illuminati conducevano la loro battaglia giurisdizionalistica per riaffermare l’autorità dello Stato contro il clero, troppo invadente, il Piemonte seguiva un indirizzo di politica ecclesiastica sempre più dipendente dai voleri del Papa.

Vittorio Amedeo III e la reazione

La situazione non migliorò con il suo successore, Vittorio Amedeo III, il quale si appoggiò agli elementi più reazionari e mostrò tutta la sua ambizione nell’imitare il militarismo prussiano di Federico II, senza avere di quest’ultimo, né il genio politico, né le capacità politiche. L’atmosfera del Piemontesi fece così irrespirabile da costringere gli uomini migliori ad emigrare come fece lo scrittore Vittorio Alfieri, il matematico Lagrange e il tipografo Bodoni In questo modo si veniva a creare una netta separazione fra la corte sabauda, reazionaria e militaristica e gli intellettuali del paese. Provavano disaffezione nei confronti della corte anche la borghesia e la popolazione stessa a cominciare da quella della regione della Savoia in cui la monarchia era nata.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme attuate da Vittorio Amedeo II nel regno di Savoia?
  2. Vittorio Amedeo II implementò una legislazione dura contro la feudalità, una riforma fiscale e una politica giurisdizionalistica per riportare il clero sotto l'autorità della corona.

  3. Come influenzò la Pace di Aquisgrana la politica del regno di Savoia?
  4. La Pace di Aquisgrana bloccò le mire espansionistiche del Piemonte, impedendo l'annessione di Genova e Milano, e portò a un'inerzia politica sia esterna che interna.

  5. Quali furono le conseguenze del regno di Vittorio Amedeo III sulla società piemontese?
  6. Il regno di Vittorio Amedeo III, caratterizzato da un militarismo reazionario, portò all'emigrazione di intellettuali come Vittorio Alfieri e Lagrange, creando una separazione tra la corte sabauda e gli intellettuali del paese.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Fabrizio Del Dongo di Mauro_105

URGENTE (321112)

Fabrizio Del Dongo di Lud_

domandina

Fabrizio Del Dongo di Samantha Petrosino