Concetti Chiave
- Dopo il trattato di Cateau-Cambrésis, il Regno di Savoia era sotto il controllo militare francese e spagnolo e presentava territori devastati da guerre.
- Emanuele Filiberto, nuovo duca, spostò la capitale da Chambéry a Torino e adottò l'italiano come lingua ufficiale, fondando un'università per promuovere la cultura italiana.
- Il Regno di Savoia iniziò a interessarsi alle attività marittime, grazie all'accesso ai porti di Nizza e Oneglia, e partecipò alla battaglia di Lepanto contro i Turchi.
- Carlo Emanuele I, succeduto a Emanuele Filiberto, abbandonò la politica di pace e intraprese avventure militari, acquisendo Saluzzo ma cedendo territori alla Francia.
- Nonostante le perdite territoriali, l'acquisizione di Saluzzo indicava un crescente interesse dei Savoia verso l'espansione in Italia e la pianura Padana.
Indice
La rinascita del regno di Savoia
Dopo il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559, la situazione del Regno di Savoia non era certamente brillante. Il peso politico si era annullato sotto il regno di Carlo III. L’esercito francese controllava le fortezze più importanti e per contrappeso, le forze spagnole facevano la stessa cosa. Le campagne, testimoni per lungo tempo di guerre e saccheggi erano desolate.
Il nuovo duca, Emanuele Filiberto, figlio di Carlo III, si mise subito all’opera con seri e concreti propositi. Approfittando della crisi interna che stava attraversando la Francia, egli riusci a far sgomberare le guarnigioni francesi e successivamente trasferì la capitale del regno da Chambéry a Torino, adottando contemporaneamente la lingua italiana come lingua ufficiale al posto del francese. Come segno tangibile di questa apertura verso la cultura italiana fondò anche un’università a Torino. Inoltre, l’amministrazione fu riordinata tenendo presente un modello burocratico-assolutistico.
Espansione marittima e culturale
Per la prima volta, con il nuovo sovrano, il Regno di Savoia cominciò ad interessarsi alle attività marittime. Infatti, l’annessione della contea di Tenda permise l’accesso diretto al porto di Nizza, mentre l’acquisto del porto di Oneglia, in Liguria offriva uno sbocco al mare. Su modello toscano, il re istituì l’ordine cavalleresco di S. Maurizio per lottare contro i pirati barbareschi e galere di Emanuele Filiberto presero parte alla grande vittoria di Lepanto contro i i Turchi.
Politica di Carlo Emanuele I
Alla morte di Emanuele Filiberto successe al trono suo figlio Carlo Emanuele I il quale, invece di continuare la politica di pace del padre, inizio a gettare il paese in tutta una serie di avventure politico-militari, con scarsi risultati concreti. Nonostante questo, si ebbe la sensazione che, nella penisola Italiama, la dinastia dei Savoia cominciasse ad avere un qualche peso. Nel 1588, approfittando delle guerre di religione che infiammavano la Francia, si impadronì del marchesato di Saluzzo e successivamente tentò anche di invadere la Provenza dichiarando apertamente guerra a Enrico IV. La guerra terminò con la pace di Lione, nel 1601 con la quale ai Savoia era confermato il possesso di Saluzzo, ma essi cedevano alla Francia la Bresse, il Burgey e Gex, tre territori compresi fra Lione e Ginevra.
Lo scambio era certamente a favore del re di Francia, tuttavia il marchesato di Saluzzo aveva un notevole valore strategico e dimostrava l’orientamento sempre più deciso dei Savoia verso la pianura Padana e l’Italia in generale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni principali intraprese da Emanuele Filiberto per rafforzare il Regno di Savoia?
- Come si sviluppò l'interesse del Regno di Savoia per le attività marittime?
- Quali furono le conseguenze delle avventure politico-militari di Carlo Emanuele I?
Emanuele Filiberto riuscì a far sgomberare le guarnigioni francesi, trasferì la capitale a Torino, adottò l'italiano come lingua ufficiale, fondò un'università e riorganizzò l'amministrazione secondo un modello burocratico-assolutistico.
L'annessione della contea di Tenda e l'acquisto del porto di Oneglia permisero l'accesso al mare, e il re istituì l'ordine cavalleresco di S. Maurizio per combattere i pirati, partecipando alla vittoria di Lepanto contro i Turchi.
Carlo Emanuele I si impadronì del marchesato di Saluzzo e tentò di invadere la Provenza, ma la pace di Lione del 1601 confermò il possesso di Saluzzo ai Savoia, mentre cedettero alla Francia la Bresse, il Burgey e Gex.