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Concetti Chiave

  • Saddam Hussein was the President of Iraq from 1979 to 2003, leading a regime widely considered dictatorial.
  • He joined the Ba'th Party, which aimed at modernizing and secularizing Iraq, and played a role in multiple coups.
  • Saddam took significant actions in the nationalization of Iraq's oil industry and implemented social reforms to reduce illiteracy and improve gender equality.
  • The Iran-Iraq War marked a devastating period, causing both countries to endure significant losses and economic strain.
  • In 2005, Saddam was tried for crimes against humanity and sentenced to death, culminating in his execution in December 2006.
All’interno di questo appunto è descritta la vita di Saddam Hussein. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano la sua vita, il partito di appartenenza, il colpo di Stato a cui prese parte, la guerra contro l’Iran fino ad arrivare alla sua esecuzione nel 2005.

Indice

  1. Informazioni salienti su Saddam Hussein
  2. Il partito Ba'th
  3. Il colpo di Stato
  4. Vicepresidente e la presa di potere da parte dei ba'thisti
  5. Le tensioni sociali
  6. La guerra contro l'Iran
  7. L'esecuzione
  8. Il regime di Saddam Hussein tra ambizioni e difficoltà economiche

Informazioni salienti su Saddam Hussein

Saddam Hussein, il cui nome per intero è Ṣaddām Ḥusayn ʿAbd al-Majīd al-Tikrītī è stato politico, militare e il presidente dell'Iraq dal 1979 al 2003 in un regime ancora oggi considerato dittatoriale.
Saddam Hussein è nato ad Al-Awja, in un distretto dell'Iraq di nome Tikrit. A causa della morte del padre e del figlio maggiore malati entrambi di cancro, la madre di Saddam, chiamata Ṣubḥa Tulfāh al-Mussallat scossa da quella situazione, cercò una nuova famiglia a cui far crescere il piccolo neonato. Così decise di affidare il figlio dallo zio per tre anni, dopo i quali tornò a vivere con sua madre la quale, nel frattempo, si era legata ad un atro uomo dal quale aveva avuto tre bambini. La vita e il regime dittatoriale di Saddam Hussein in Iraq articoloAll'età di circa dieci anni, Saddam fuggì di casa a causa della rigida educazione del patrigno e si trasferì nuovamente dallo zio Khayr Allāh Tulfāh. Fin da subito, Saddam si inserì nel mondo della politica iscrivendosi inizialmente alla scuola irachena di legge e successivamente la abbandonò per iscriversi al Partito Bath nel 1957.

Il partito Ba'th

“Il partito Ba'th“ riguarda un partito politico panarabo cosiddetto della Risurrezione di tendenze socialiste di cui lo zio di Saddam era sostenitore. Prevedeva un programma progressista che mirava alla modernizzazione e alla secolarizzazione dell'intero Iraq. Lo stesso Saddam Hussein si tenne sempre molto vicino alla linea di pensiero del partito. Nel 1956 Saddam partecipò al tentativo di colpo di Stato contro il Re Faysal II ma non andò a buon fine. Due anni dopo, più precisamente il 14 luglio 1958, un gruppo di nazionalisti con idee repubblicane, attraverso un colpo di Stato riuscì ad abolire la monarchia, giustiziando sia il primo ministro Nūrī al-Saʿīd sia il re. A causa del rifiuto da parte di Qasim di aderire alla Repubblica Araba Unita di Gamāl ʿAbd al-Nāṣer, il partito stesso si rivoltò contro di lui. Di conseguenza egli creò una alleanza con quel partito che rifiutava qualsiasi idea di Panarabismo, ovvero il Partito Comunista Iracheno. Dopo aver trascorso sei mesi in prigione per aver ucciso suo cognato, Saddam Hussein nel 1959 prese parte ad un tentativo fallimentare che consisteva nell’uccisione del leader politico Qasim. In seguito, venne condannato a morte e si rifugiò in Egitto, passando per la Grecia, il Libano, la Siria e al Cairo, dove conseguì il titolo di studio nella Facoltà di GIurisprudenza.

Il colpo di Stato

Dopo il colpo di Stato dell'8 febbraio 1963, nel quale il generale Kassem fu ucciso, Saddam Hussein ritornò in Iraq ma poco dopo, nel 1964, fu arrestato. Nel 1968 riuscì ad evadere e contribuì al colpo di Stato messo in atto dal partito Ba'th contro il regime militare filo-nasseriano di ʿAbd al-Rahmān ʿĀref. Nel frattempo Ahmed Hasan al-Bakr, il quale era un suo lontano parente, fu nominato presidente.

Vicepresidente e la presa di potere da parte dei ba'thisti

Dal 1968, dopo aver ottenuto anche la laurea in giurisprudenza all'università di Baghdad, Saddam Hussein divenne il vicepresidente del consiglio del Comando Rivoluzionario e quindi vice e collaboratore di Ahmed Hasan al-Bakr. Il suo incarico principale consisteva nel controllare la nazionalizzazione dell'industria petrolifera irachena nel 1972. Dopo quattro anni, nel 1976 visitò per la prima volta l'Occidente e instaurò rapporti commerciali anche con la Francia. Tali rapporti, trascorsi una decina di anni, portarono ad uno scambio di petrolio contro armi e tecnologia nucleare francese. I profitti petroliferi che derivavano da questi scambi commerciali vennero utilizzati per l'economia irachena e per dei programmi di Stato sociale: l'agricoltura fu modernizzata attraverso la meccanizzazione agricola e la distribuzione di terre ai contadini, le industrie energetiche vennero modernizzate concedendo l'elettricità in quasi tutto il Paese, ed infine si svilupparono i servizi pubblici, i trasporti, l'istruzione obbligatoria e la sanità pubblica. Avvennero diverse riforme per quanto riguarda i diritti delle donne: parità del salario, diritto di voto e di proprietà. Infine, l'analfabetismo si ridusse dal 77% al 20%.

Le tensioni sociali

Saddam, negli anni in cui tenne il potere, si concentrò anche nel risolvere le profonde spaccature sociali, etniche, religiose ed economiche che da tempo erano presenti nel Paese. Gli arabi erano contro i curdi, i sunniti contro gli sciiti, i nomadi contro i contadini. Per raggiungere però una stabilità Saddam ricorse ad un regime di repressione, che tutti ancora oggi considerato dittatoriale. Nel 1979 il presidente della Repubblica Ahmed Hasan al-Bakr si ritirò e Saddam Hussein lo sostituì.

La guerra contro l'Iran

Durante i primi anni della sua residenza, Saddam Hussein si avvicinò in maniera diplomatica agli Stati Unit, formando un "asse arabo moderato" insieme alla Giordania e all'Egitto. Saddam approfittò dell’instabilità presente in Iraq e senza una vera dichiarazione di guerra attaccò l'Iran. Le ostilità tra iraniani e iracheni continuarono fino al 20 agosto 1988, quando il conflitto finalmente cessò con la risoluzione 598 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Entrambi i Paesi uscirono distrutti e stremati dal conflitto, spesso definito dagli storici, simile alla Prima Guerra Mondiale.
Nonostante avesse un debito estero considerevole subito dopo la guerra, Saddam ha continuato a rafforzare le sue Forze Armate nel Paese. Apparentemente Saddam intendeva utilizzare le vaste entrate petrolifere di quella Nazione per sostenere l'economia irachena. La guerra del Golfo Persico iniziò il 16 gennaio 1991 e terminò sei settimane dopo, quando la coalizione militare alleata cacciò gli eserciti iracheni dal Kuwait. La sconfitta dell'Iraq ha innescato ribellioni interne sia da parte degli Sciiti che dei Curdi, ma Saddam ha represso le loro rivolte, costringendo migliaia di persone a fuggire nei campi profughi lungo il confine settentrionale del Paese. Altre migliaia di persone furono uccise, molte delle quali semplicemente scomparendo nelle prigioni del regime.
Come parte dell'accordo di cessate il fuoco con le Nazioni Unite, all'Iraq era proibito produrre o possedere armi chimiche, biologiche e nucleari. Il continuo rifiuto di Saddam di cooperare con gli ispettori degli armamenti delle Nazioni Unite ha portato a un attacco aereo di quattro giorni da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna alla fine del 1998. Inoltre, Saddam ha continuato a consolidare il suo controllo in patria, mentre assumeva una posizione provocatoria e anti-americana. Saddam era visto da molti nel mondo arabo come l'unico leader regionale disposto a opporsi a quella che consideravano un'aggressione americana. Sulla scia degli attacchi dell'11 settembre negli Stati Uniti nel 2001, il governo degli Stati Uniti, affermando che Saddam avrebbe potuto fornire ai gruppi terroristici armi chimiche o biologiche, ha cercato di rinnovare il processo di disarmo. 
per ulteriori approfondimenti sulla guerra tra Iraq e Iran vedi anche qua

L'esecuzione

Nell'ottobre 2005 Saddam è stato processato davanti all'Iraq High Tribunal, un tribunale istituito per processare funzionari dell'ex governo iracheno. Lui e vari imputati furono accusati dell'uccisione di 148 cittadini ad Al-Dujayl, una città in prevalenza sciita, nel 1982. Il tribunale, infine, nel novembre 2006 ha emesso le sue sentenze: Saddam è stato condannato per crimini contro l'umanità, tra cui omicidio volontario, detenzione illegale, deportazione e tortura, ed è stato condannato a morte per impiccagione. Anche il fratellastro di Saddam e l'ex giudice supremo iracheno sono stati condannati a morte. Un tribunale iracheno ha confermato la sua sentenza nel dicembre 2006 e pochi giorni dopo Saddam è stato giustiziato.

Il regime di Saddam Hussein tra ambizioni e difficoltà economiche

Nel 1979, Saddam aveva instaurato in Iraq un regime dittatoriale, quasi totalitario. Nel 1980, con le spalle coperte dell’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti, e con i finanziamenti delle petromonarchie del golfo, aveva dichiarato guerra al vicino Iran, convinto che avrebbe condotto una vittoriosa guerra lampo. Gli obiettivi di Saddam erano vari. Prima di tutto, voleva evitare che gli sciiti iracheni, ispirati dalla rivoluzione iraniana del 1979, potessero ribellarsi alla sua autorità. Inoltre, sognava di affermarsi come grande leader, alla guida di una nazione ricca e potente militarmente. Infine, mirava a mettere le mani sul petrolio iraniano. I suoi calcoli, però, erano sbagliati. Quella che considerava una guerra lampo, infatti, si rivelò una massacrante guerra di otto anni, al termine della quale sia l’Iran sia l’Iraq riversavano in condizioni di distruzione. Alla fine degli anni 80, quindi, l’Iraq viveva una grave crisi economica, avendo investito tutte le risorse in guerra, negli anni precedenti. Per di più, il fallimento della guerra e il malcontento generale, mettevano in discussione la legittimità di Saddam alla guida del paese. Saddam, per far fronte a questa situazione, si preoccupò, innanzitutto, di riorganizzare l’esercito e, poi, della politica economica. Al termine della guerra, infatti, l’Iraq era impossibilitato a pagare il debito che aveva con le petromonarchie del golfo. La gravità della situazione spinse Saddam a formulare richieste e minacce nei confronti degli altri Stati e dei suoi stessi creditori.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali eventi della vita di Saddam Hussein?
  2. Saddam Hussein è stato presidente dell'Iraq dal 1979 al 2003, partecipando a colpi di Stato e guidando il paese durante la guerra contro l'Iran. È stato giustiziato nel 2006 per crimini contro l'umanità.

  3. Qual era il ruolo del partito Ba'th nella carriera di Saddam Hussein?
  4. Il partito Ba'th, di tendenze socialiste e panarabe, ha avuto un ruolo centrale nella carriera di Saddam, che si è iscritto nel 1957 e ha partecipato a colpi di Stato con il suo supporto.

  5. Come ha gestito Saddam Hussein le tensioni sociali in Iraq?
  6. Saddam ha cercato di risolvere le divisioni sociali, etniche e religiose attraverso un regime di repressione, mantenendo il potere con metodi dittatoriali.

  7. Quali furono le conseguenze della guerra tra Iraq e Iran?
  8. La guerra, durata otto anni, ha lasciato entrambi i paesi distrutti e con gravi crisi economiche, mettendo in discussione la legittimità di Saddam al potere.

  9. Come si è concluso il regime di Saddam Hussein?
  10. Il regime di Saddam si è concluso con la sua esecuzione nel 2006, dopo essere stato condannato per crimini contro l'umanità da un tribunale iracheno.

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