Concetti Chiave
- Lo zar Alessandro II avviò riforme per modernizzare la Russia, come l'abolizione della servitù della gleba e l'istituzione delle zemstuo, ma senza successo.
- Il movimento populista emerse dalla delusione delle riforme, puntando alla distribuzione delle terre e all'educazione dei contadini.
- Con Alessandro III e Nicola II, la Russia tornò a un regime repressivo, accentuando la russificazione e provocando dissenso nell'intelligencija.
- Nonostante il dispotismo, la Russia conobbe uno sviluppo industriale che favorì la crescita del proletariato e la diffusione del marxismo.
- In Russia si svilupparono tre principali correnti politiche: populista, socialdemocratica (bolscevica e menscevica) e costituzionale democratica.
Indice
Arretratezza economica e riforme di Alessandro II
La società russa era caratterizzata da una forte arretratezza economica. Per tale ragione, lo zar Alessandro II aveva tentato di modernizzare il Paese con una serie di riforme, tra cui l’abolizione della servitù della gleba e l’istituzione di assemblee elettive provinciali (zemstuo).
Populismo e fallimento delle riforme
Tuttavia queste riforme non avevano dato i risultati sperati e finirono per alimentare un movimento chiamato populismo, che mirava alla distribuzione della terra a chi la lavorava e a educare la gente dei campi alla libertà e al socialismo. Tuttavia anche questi tentativi finirono per limitarsi ad un’attività di insegnamento e di assistenza.
Reazione zarista e sviluppo industriale
Con la morte di Alessandro II, si succedettero al trono Alessandro III e Nicola II che ripresero il dispotismo poliziesco e reazionario, attuando un vero e proprio processo di russificazione nei confronti delle popolazioni dell’impero. La politica reazionaria degli zar suscitò palesi segni di dissenso anche presso la classe colta, ovvero l’intelligencija. Tuttavia la politica intrapresa dai successori di Alessandro II non impedì un certo sviluppo industriale, che determinò la crescita del proletariato e la diffusione delle dottrine marxiste.
Forze politiche emergenti in Russia
Si delinearono così in Russia tre forze politiche principali:
movimento populista, sosteneva la distribuzione delle terre ai contadini, per passare dall’antico comunismo agrario a quello moderno; partito operaio socialdemocratico, in cui distinguiamo una corrente bolscevica, che sosteneva la conquista del potere con la rivoluzione, l’eliminazione del capitalismo e la dittatura del proletariato(Lenin); e una corrente menscevica, che sosteneva l’abbattimento dello zarismo, la collaborazione con la borghesia liberale e la formazione di una repubblica costituzionale (Plechanov).
partito costituzionale democratico, sosteneva la trasformazione del Paese in una democrazia liberale retta da una monarchia parlamentare.
Domande da interrogazione
- Quali riforme ha introdotto Alessandro II per modernizzare la Russia?
- Quali furono le conseguenze delle riforme di Alessandro II?
- Quali erano le principali forze politiche emergenti in Russia?
Alessandro II ha introdotto riforme come l'abolizione della servitù della gleba e l'istituzione di assemblee elettive provinciali (zemstuo) per modernizzare la Russia.
Le riforme di Alessandro II non hanno raggiunto i risultati sperati e hanno alimentato il movimento populista, che mirava alla distribuzione della terra e all'educazione dei contadini alla libertà e al socialismo.
Le principali forze politiche emergenti in Russia erano il movimento populista, il partito operaio socialdemocratico (con le correnti bolscevica e menscevica) e il partito costituzionale democratico.