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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione Russa, innescata dalla Prima Guerra Mondiale, portò alla caduta della monarchia zarista e all'istituzione di un governo provvisorio, presieduto da Georgij L'vov.
  • Il governo provvisorio, sostenuto da liberali, menscevichi e socialrivoluzionari, si scontrava con i bolscevichi, che guadagnavano consensi grazie alle "tesi di aprile" di Lenin.
  • La Rivoluzione di Ottobre vide i bolscevichi prendere il potere con l'assalto al Palazzo d'Inverno, istituendo un governo rivoluzionario guidato da Lenin.
  • Il Trattato di Brest-Litovsk e la guerra civile tra l'Armata Rossa e le Armate Bianche consolidarono la presa bolscevica, nonostante l'opposizione internazionale.
  • La NEP (Nuova Politica Economica) permise una ripresa economica, mentre Stalin, succeduto a Lenin, consolidò il potere attraverso la centralizzazione e l'industrializzazione.

Indice

  1. La rivoluzione di febbraio
  2. Le tesi di aprile di Lenin
  3. La ribellione di luglio
  4. Il colpo di stato di Kornilov
  5. L'assalto al Palazzo d'Inverno
  6. I decreti di Lenin
  7. La dissoluzione dell'assemblea costituente
  8. Le difficoltà del governo bolscevico
  9. Il trattato di Brest-Litovsk
  10. La guerra civile e l'armata Rossa
  11. La stretta autoritaria
  12. La terza internazionale
  13. Il dissesto economico e la Nep
  14. La costituzione del 1918 e l'Urss
  15. La trasformazione culturale
  16. La lotta per la successione
  17. La rivoluzione permanente di Trotzkij
  18. La vittoria di Stalin

La rivoluzione di febbraio

Rivoluzione russa: uno sconvolgimento traumatico provocato dalla prima guerra mondiale, anche se molti già prima della caduta della monarchia (degli zar) pensavano che questa dovesse essere destinata a essere sostituita da forme di governo più adeguate.

La rivoluzione di febbraio [febbraio per calendario russo, per noi marzo 1917], rivolta di operai e soldati di Pietrogrado, fu catalizzata dagli episodi della guerra e causò l’abdicazione dello zar, che fu sostituito da un governo provvisorio, presieduto dal principe liberale Georgij L’vov.

• continuare la guerra al fianco dell’Intesa

• promuovere nel contempo l’"occidentalizzazione" delle strutture politiche e dello sviluppo economico

Era appoggiato da:

• gruppo di liberal-moderati (che facevano capo al partito dei cadetti, ossia costituzionali-democratici)

menscevichi (che si ispiravano ai modelli della socialdemocrazia europea)

socialrivoluzionari (che interpretavano le aspirazioni delle masse contadine a una radicale riforma agraria)

Non appoggiato da:

bolscevichi (che rifiutarono di partecipare al governo provvisorio).

Bolscevichi colti di sorpresa dallo scoppio della rivoluzione assunsero sulle prime una posizione di attesa

Come era già accaduto nella rivoluzione del 1905 al potere legale del governo si era subito affiancato e sovrapposto il potere di fattodei soviet, soprattutto quello della capitale, che agiva come una specie di parlamento proletario, emanando ordini spesso in contrasto con le disposizioni governative.

Le tesi di aprile di Lenin

Soviet: "Consiglio di fabbrica" affiancò l’istituzione formale del governo provvisorio che non poteva contare su solide basi.

Soviet: organo di democrazia diretta (per Lenin era l’unica legittima fonte di potere)

Lenin, leader dei bolscevichi, rientrato in Russia dalla Svizzera dopo un viaggio attraverso l’Europa in guerra, giunto a Pietrogrado diffuse un documento in dieci punti (le cosiddette tesi di aprile) in cui poneva in termini immediati il problema della presa di potere, rovesciando la teoria marxista ortodossa, secondo cui la rivoluzione proletaria sarebbe scoppiata nei paesi più sviluppati, cioè nei paesi dove l’industria acuiva il distacco tra borghesia e proletariato.

Questo programma portò molti consensi al Partito bolscevico ma lo allontanò ulteriormente dagli altri gruppi socialisti e dal governo provvisorio.

La ribellione di luglio

Primo episodio di ribellione bolscevica contro il governo:

Pietrogrado, metà luglio, soldati e operai armati scesero in piazza per impedire la partenza al fronte di alcuni reparti -> insurrezione fallì per intervento di truppe fedeli al governo -> alcuni leader bolscevichi furono arrestati o, come lo stesso Lenin, costretti a fuggire.

Il colpo di stato di Kornilov

A settembre: bolscevichi VS tentativo di colpo di Stato promosso dal capo dell’esercito Kornilov

Colpo di stato sventato dal governo presieduto ora dal socialrivoluzionario Kerenskij, grazie all’aiuto di tutte le forze socialiste.

Il contributo dato dai bolscevichi alla sconfitta del tentativo di colpo di stato militare rafforzò ulteriormente la loro posizione, infatti i bolscevichi conquistarono la maggioranza nei soviet di Pietro grado e di Mosca

L'assalto al Palazzo d'Inverno

I bolscevichi al potere

7 novembre (25 ottobre per calendario russo): assalto al Palazzo d’Inverno (prima residenza dello zar, ora sede del governo provvisorio) da parte di soldati rivoluzionari e guardie rosse (milizie operaie) guidati da Trotzkij (della sinistra menscevica e Presidente del soviet di Pietrogrado).

-> episodio incruento, poca resistenza, i soldati e le guardie occupano il palazzo la sera stessa.

I decreti di Lenin

I decreti sulla pace e sulla guerra

Subito dopo l’assalto al Palazzo d’Inverno si riunì il Congresso panrusso dei soviet, con i delegati dei soviet provenienti da tutte le province dell’ex impero russo.

Il Congresso approvò decreti proposti personalmente da Lenin:

• Fine immediata della guerra, pace

• Istituzione di un governo rivoluzionario presieduto da Lenin

• Esproprio delle terre ai latifondisti

Il nuovo potere tendeva a garantirsi l’appoggio o almeno la neutralità delle masse contadine accontentarne le loro aspirazioni più elementari immediate.

Viene istituito un nuovo governo rivoluzionario, composto esclusivamente da bolscevichi e di cui Lenin era presidente, che fu chiamato Consiglio dei commissari del popolo.

La dissoluzione dell'assemblea costituente

Questa fulminea presa del potere da parte dei bolscevichi lascio lì sono intatte tutte le altre forze politiche (menscevichi, cadetti, e la maggioranza dei socialrivoluzionari) che decisero di non intervenire con manifestazioni di aperta sabotaggio contro il governo rivoluzionario, ma preferirono aspettare la convocazione dell’assemblea costituente, le cui elezioni erano state fissate per la fine di novembre.

Le elezioni furono vinte dai socialrivoluzionari (maggioranza con 400 seggi su 707), grazie al sostegno dell’elettorato rurale.

Delusione dei bolscevichi (175 seggi su 707).

L’assemblea costituente fu sciolta alla prima seduta per un intervento di militari bolscevichi, che obbedivano al congresso dei soviet.

Scioglimento dell’assemblea costituente -> I bolscevichi rompono definitivamente con le altre componenti del movimento socialista e con tutta la tradizione democratica occidentale, ponendo le premesse per una dittatura di partito.

Le difficoltà del governo bolscevico

Le difficoltà del governo e l’emigrazione politica

Difficoltà dei bolscevichi che si sono impadroniti del potere:

• Gestire il potere

• Amministrare un paese immenso e arretrato anche nella struttura sociale

• Risolvere la situazione della guerra

+ Isolamento rispetto alle altre forze politiche, estromesse dal potere con la violenza

+ Mancata collaborazione di strati sociali più elevati, che abbandonarono il potere (emigrazione politica)

Il leader bolscevichi speravano di poter procedere rapidamente alla costruzione di uno Stato proletario, ispirato all’esperienza della Comune di Parigi, secondo un modello di autogoverno delineato da Lenin in Stato e rivoluzione, sulla scorta della definizione di Marx di Stato...

Il trattato di Brest-Litovsk

Bolscevichi volevano una pace equa "senza annessioni e senza indennità". Questa ipotesi non si realizzò.

-> 3 marzo 1918 pace separata con la Germania, Trattato di Brest-Litovsk

Firmando la pace con la Germania, che imponeva condizioni durissime, Lenin e i bolscevichi persero l’appoggio che avevano.

Gravissime le conseguenze del trattato a livello di rapporti internazionali.

Potenze dell’Intesa, impegnate in lotta contro imperi centrali, e preoccupate di un contagio rivoluzionario, considerano pace di Brest-Litovsk un tradimento e cominciano ad appoggiare concretamente le forze antibolsceviche.

La guerra civile e l'armata Rossa

1918 sbarchi di truppe anglo-francesi in Russia e in Siberia -> rafforzano l’opposizione al governo bolscevico (soprattutto quella degli monarchico conservatori, i cosiddetti bianchi e Alimentano la guerra civile in diverse zone del paese.

Arrivo dei contingenti stranieri rafforza opposizione al governo bolscevico e alimenta la guerra civile in diverse zone del paese e focolai di ribellione.

Estate 1918: dalla Siberia agli Urali si muove un reparto di controrivoluzionari. Lo zar viene giustiziato dal soviet locale per timore che sia liberato dai controrivoluzionari.

La stretta autoritaria

Regime rivoluzionario accentua sempre più i suoi tratti autoritari, lasciando sempre più da parte utopie antimilitariste e progetti di autogoverno popolare.

• la Ceka, polizia politica

• Tribunale rivoluzionario centrale per processare i ribelli al governo

• Tutti i partiti d’opposizione vengono messi fuori legge.

• Viene reintrodotta la pena di morte (che era stata abolita dopo la Rivoluzione d’ottobre) per i "nemici di classe"

Viene riorganizzato l’esercito (da Trotzkij) con il nome di armata Rossa degli operai e dei contadini. Viene introdotta una nuova figura, quella di commissari politici, che giudicano la fedeltà delle singole unità dei combattenti.

Grazie a un esercito efficiente la Russia bolscevica può sopravvivere allo scontro con i suoi tanti nemici, superiori a lei sul piano militare e riforniti dalle potenze dell’Intesa.

La guerra civile tra armata Rossa e armata Bianca si conclude quando l’armata Bianca perde l’appoggio diretto dei governi occidentali (preoccupati per le proteste che l’intervento suscitava nei loro paesi e per la diffusione del contagio rivoluzionario tra gli stessi reparti inviati in Russia).

Primavera 1920: fine guerra civile -> vittoria bolscevichi (armata rossa) che permette la terza internazionale.

Dopo la vittoria sulle armate bianche, i bolscevichi, liberi da nemici interni, sono attaccati da nemici esterni.

Aprile 1920: Polonia attacca Russia perché insoddisfatta dei confini definiti a Versailles.

Armata rossa si spinge fino alle porte di Varsavia.

Polacchi contrattaccano.

Russi si ritirano.

Armistizio (dicembre 1920), pace (marzo 1921).

Polonia ottiene Bielorussia e Ucraina.

-> Grazie questa guerra VS un nemico esterno, in Russia si accresce il senso di coesione nazionale.

La terza internazionale

Vittoria su armate bianche permette la terza internazionale, ovvero l’attuazione di un progetto che Lenin aveva concepito fin dall’inizio della guerra mondiale.

Lenin aveva progettato dall’inizio di sostituire alla vecchia internazionale socialista una nuova Internazionale comunista, con l’obiettivo di coordinare gli sforzi dei partiti rivoluzionari di tutto il mondo.

Questa internazionale comunista avrebbe rappresentato una rottura definitiva con la socialdemocrazia europea, colpevole di aver tradito gli ideali di internazionalismo. Primo congresso della terza internazionale (Comiter): Mosca, primi di marzo 1919

II Congresso: Mosca, luglio 1920: Vengono stabiliti (da Lenin, in un documento in 21 punti) i prerequisiti per essere parte dell’internazionale.

Condizioni che dovevano rispettare i partiti per entrare nel Comiter:

1. Ispirarsi al modello bolscevico

2. Chiamarsi "partito comunista"

3. Difendere la Russia sovietica e farne il centro del comunismo mondiale

-> fine ‘20-inizio ‘21: Raggiunto l’obiettivo principale del II congresso, ovvero creare in tutto il mondo una rete di partiti fedeli alle direttrici del partito-guida

• coinvolgimento della classe operaia (dei paesi più sviluppati) nei nuovi partiti. I partiti comunisti nell’Europa accidentale erano meno rispetto a quelli dei socialisti

-> Il legame con il partito bolscevico diventa un fattore di debolezza.

Inoltre: La Russia comunista comincia a preoccuparsi soprattutto dei suoi problemi interni e della sua posizione di Stato tra gli altri Stati.

Il dissesto economico e la Nep

Il dissesto economico

Quando i comunisti prendono il potere, economia russa in difficoltà.

• Dalla socializzazione della terra scaturiscono tante piccole aziende (che producono per autoconsumo più che per approvvigionamento delle città)

• Industrie controllate da consigli operai o sotto controllo statale

• Banche vengono nazionalizzate, i debiti con l’estero cancellati

Tuttavia governo russo non è in grado di riscuotere tasse -> inflazione -> ritorno al baratto, retribuzioni in natura

Nel 1918 il governo bolscevico attua una politica economica autoritaria che poi viene definita comunismo di guerra.

Conseguenze comunismo di guerra:

1. Grazie a questo si riesce ad armare e nutrire l'esercito

2. Fallimento sul piano economico:

• le città si spopolano per disoccupazione e fame

• fiorisce il commercio privato, formalmente vietato

Estate-primavera 1921 -> carestia (culmine crisi) in Russia e Ucraina, morte di 3 milioni di persone.

Le conseguenze della carestia rappresentarono un duro colpo per l'immagine del regime sovietico.

Sempre maggiore il dissenso tra gli operai, stanchi delle privazioni materiali e delusi dalle gestione autoritaria dell'economia.

Pietrogrado, 1921: marinai della base di Kronstadt si ribellano al governo -> bolscevichi rispondono con repressione militare

Mosca, marzo 1921: X congresso del Partito comunista -> viene avviata parziale liberalizzazione nella produzione e negli scambi, istituita la Nep.

Nuova Politica Economica:

il suo scopo è quello di stimolare la produzione agricola e di favorire l'afflusso dei generi alimentari verso le città. Permette ai contadini di vendere sul mercato le eccedenze.

(Lo stato mantiene comunque il controllo delle banche e dei maggiori gruppi industriali)

Nep stimolò la ripresa produttiva ma ebbe l'effetto non previsto e non desiderato di favorire il riemergere del ceto dei contadini ricchi (kulaki) -> kulaki giungono in breve a controllare il mercato agricolo.

Con la liberalizzazione del commercio:

• aumento della disponibilità di beni di consumo

• comparsa di nepmen (nuova classe di trafficanti) la cui ricchezza contrasta con la povertà della maggioranza della popolazione urbana.

La costituzione del 1918 e l'Urss

La costituzione del 1918

Costituzione varata in piena guerra civile. Questa:

• rispecchiava l'originale impostazione operaista e consiliare del gruppo dirigente bolscevico (non ancora governo autoritario).

• si apriva con la Dichiarazione dei diritti del popolo lavoratore e sfruttato (potere doveva appartenere ai soviet)

• affermava che il nuovo stato dovesse essere federale, rispettoso delle minoranze etniche.

Tra '20/22 si attua una Unione alla Repubblica rossa delle altre province dell’ex impero zarista (Ucraina, Bielorussia, Armenia, Georgia).

In queste ex province dell'impero zarista bolscevichi presero potere -> quindi, nel 1922 nascita Urss, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche

È la nuova costituzione dell'Urss, approvata nel 1924.

Questa:

• Afferma che il potere supremo è affidato al Congresso dei Soviet dell'Unione. Ma in realtà il potere reale era nelle mani del Partito comunista, l'unico del quale fosse consentita l'esistenza -> si ebbe una sorta di dittatura del Partito comunista, organizzato secondo criteri di rigido centralismo.

La trasformazione culturale

Sforzo dei bolscevichi dopo rivoluzione di ottobre: trasformazione di strutture economiche e politiche + sforzo per trasformazione di cultura e valori tradizionali:

• bolscevichi si impegnano nell'educazione della gioventù (alla base di ogni cambiamento politico e economico)

• lotta VS Chiesa ortodossa (incompatibile con i fondamenti materialisti della dottrina marxista)

La lotta per la scristianizzazione del paese venne condotta con molta durezza, tramite confisca dei beni ecclesiastici, chiusura di chiese, arresti di capi religiosi.

-> Nel complesso poté dirsi riuscita nei suoi obiettivi. L’influenza della Chiesa fu ridimensionata a partire dal 1925.

Il governo rivoluzionario stabilì il riconoscimento del solo matrimonio civile, e semplificò al massimo le procedure per il divorzio.

Legalizzato l’aborto.

Proclamata l’assoluta parità tra i sessi.

La condizione dei figli illegittimi fu equiparata a quella dei legittimi.

-> In generale il regime comunista favorì una liberalizzazione dei costumi, anche se furono ben presto emarginate le posizioni estreme di coloro che ritenevano che la rivoluzione avrebbe dovuto portare all’assoluta libertà sessuale e alla scomparsa della famiglia.

Istruzione resa obbligatoria fino a 15 anni.

Si cercò di collegare la scuola al mondo della produzione, privilegiando l’istruzione tecnica su quello umanistica.

Ci si preoccupò di formare ideologicamente le nuove generazioni, incoraggiando l’iscrizione in massa nell’organizzazione giovanile del partito, il Komsomol, ossia Unione comunista della gioventù.

Alcuni intellettuali, come conseguenza della rivoluzione, emigrarono. Emigrazione politica.

I più (soprattutto tra i giovani) si gettarono nell’esperienza rivoluzionaria.

Intellettuali già impegnati nei movimenti d’avanguardia artistica e letteraria ritenevano che la rivoluzione nelle arti dovesse essere parallela a quella politica, non dipendente da essa. Rottura dei canoni tradizionali.

La stagione d’oro delle avanguardie ebbe breve durata.

A partire dalla metà degli anni ‘20 la libertà di espressione artistica fu sempre più condizionata dalle preoccupazioni di ordine propagandistico, e dalla crescente invadenza di un potere politico che diventava di giorno in giorno più autoritario.

La lotta per la successione

Aprile 1922: l’ex commissario alle Nazionalità, Stalin, fu nominato segretario generale del partito comunista dell’Urss.

Poche settimane dopo Lenin fu colpito dal primo attacco di quella malattia che lo avrebbe condotto a morte nel ‘24.

Con la malattia di Lenin e la quasi contemporanea ascesa di Stalin alla segreteria le cose cambiano: i dissensi interni si fanno più aspri e si intrecciano con una sempre più scoperta lotta per la successione.

Il primo grave scontro all’interno del gruppo dirigente ebbe come oggetto il problema della centralizzazione e della burocratizzazione del Partito.

La rivoluzione permanente di Trotzkij

Trotzkij, il più autorevole e il più popolare dopo Lenin fra i capi bolscevichi, portò avanti una battaglia volta a limitare le prerogative dell’apparato -> si scontro con Stalin, non soltanto per il problema della burocratizzazione.

Infatti Trotzkij collegava l’involuzione autoritaria del partito all’isolamento internazionale dello Stato sovietico. Trotzkij riteneva che l’Unione Sovietica dovesse accelerare i suoi ritmi di industrializzazione e concentrare i suoi sforzi nel tentativo di favorire l’estendersi del processo rivoluzionario nell’Occidente capitalistico -> questa tesi fu chiamata rivoluzione permanente.

Contro la tesi di rivoluzione permanente, Stalin sosteneva che la vittoria del socialismo in un solo paese era "possibile e probabile", e che l’Unione Sovietica aveva in sé le forze sufficienti a fronteggiare l’ostilità del mondo capitalista.

Questa tesi di Stalin (che rappresentava una rottura rispetto a quanto era stato sempre affermato dai bolscevichi) non consentiva illusioni circa la possibilità di una rivoluzione mondiale e aveva il vantaggio di adattarsi alla situazione reale.

La tesi di Stalin fu rafforzata indirettamente dal fatto che le potenze europee tra il ‘24 il ‘25 si decisero a riconoscere lo Stato sovietico e a instaurare con esso normali rapporti diplomatici.

La vittoria di Stalin

Una volta sconfitto Trotzkij, il gruppo dirigente comunista conobbe una nuova spaccatura: dopo Trotzkij, continuare o no la Nep?

Zinov’ev e Kamenev (‘24): riprendendo idee già sostenute da Trotzkij, sostennero l’interruzione della Nep, che a loro avviso stava facendo rinascere il capitalismo nelle campagne. Si pronunciarono a favore dell’industrializzazione, se necessario a spese dei contadini privilegiati.

• Tesi opposta: Stalin (+ Bucharin) favorevole alla prosecuzione della Nep.

-> Zinov’ev e Kamenev: messi in minoranza, nel ‘25 si riaccostarono a Trotzkij e assieme a lui cercarono di organizzare un fronte unico di opposizione.

I leader dell’opposizione furono espulsi dal partito nel’27.

I loro seguaci furono perseguitati e incarcerati.

Trotzkij fu deportato in una località dell’Asia centrale e successivamente espulso dall’Urss.

Con la sconfitta dell’opposizione di sinistra si chiudeva definitivamente la prima fase della rivoluzione comunista, la fase della costruzione del nuovo Stato.

Cominciava una nuova fase caratterizzata dalla continua crescita del potere personale di Stalin e dal suo tentativo di portare l’Unione Sovietica alla condizione di grande potenza industriale e militare.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli obiettivi principali del governo provvisorio russo dopo la rivoluzione di febbraio?
  2. Gli obiettivi principali del governo provvisorio erano continuare la guerra al fianco dell'Intesa e promuovere l'occidentalizzazione delle strutture politiche ed economiche.

  3. Qual era il ruolo dei soviet durante la rivoluzione russa?
  4. I soviet agivano come una sorta di parlamento proletario, emanando ordini spesso in contrasto con le disposizioni del governo provvisorio, e per Lenin erano l'unica legittima fonte di potere.

  5. Cosa prevedevano le "tesi di aprile" di Lenin?
  6. Le "tesi di aprile" di Lenin ponevano il problema della presa di potere immediata, rovesciando la teoria marxista ortodossa che prevedeva la rivoluzione proletaria nei paesi più sviluppati.

  7. Come si concluse la guerra civile tra l'armata Rossa e l'armata Bianca?
  8. La guerra civile si concluse con la vittoria dei bolscevichi (armata Rossa) quando l'armata Bianca perse l'appoggio diretto dei governi occidentali.

  9. Quali furono gli effetti della Nuova Politica Economica (Nep) introdotta nel 1921?
  10. La Nep stimolò la ripresa produttiva, ma favorì anche il riemergere del ceto dei contadini ricchi (kulaki) e la comparsa di nepmen, una nuova classe di trafficanti.

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