Concetti Chiave
- La rivoluzione industriale del Settecento, iniziata in Inghilterra, fu guidata da importanti innovazioni tecnologiche e cambiamenti nei processi produttivi.
- La disponibilità di ferro, carbone fossile e materie prime economiche dalle colonie favorì l'industrializzazione inglese.
- Innovazioni nel settore tessile permisero di raddoppiare e migliorare la produzione di tessuti, trasformando radicalmente i metodi di lavorazione.
- L'invenzione della macchina a vapore da parte di James Watt nel 1769 aumentò significativamente la produzione e richiese una nuova organizzazione industriale.
- L'alto costo dei macchinari a vapore portò alla concentrazione di capitali e macchine, favorendo la nascita di un ceto di capitalisti e industriali.
Indice
L'inizio della rivoluzione industriale
L’aumento della domanda di beni stimolò la ricerca di nuovi sistemi e di nuovi strumenti in grado di potenziare la produzione. Nel corso del Settecento si realizzò in tal modo la cosiddetta rivoluzione industriale, caratterizzata da importantissime innovazioni tecnologiche e da un radicale cambiamento dei processi produttivi.
Innovazioni tecnologiche in Inghilterra
La rivoluzione industriale investì inizialmente la sola Inghilterra, favorita dall’abbondanza di ferro e di carbone fossile, nonché dalla ricchezza di materie prime a basso costo provenienti dalle colonie. Le innovazioni tecnologiche inglese trasformarono radicalmente i processi di lavorazione, in modo particolare nel settore tessile, dove fu possibile raddoppiare e migliorare la produzione di tessuti. L’incremento delle estrazioni minerarie (reso possibile dai nuovi sistemi di aerazione nelle miniere, dall’uso della pompa a vapore e dei carrelli su binari per il trasporto del minerale) e l’impiego del ferro e del carbon coke potenziarono l’industria siderurgica, cosa che permise la trasformazione dei processi di produzione industriale e il conseguente poderoso incremento della merce prodotta.
Impatto della macchina a vapore
L’invenzione probabilmente più rivoluzionaria di quest’epoca fu quella della macchina a vapore (James Watt, 1769), che permise di aumentare in modo esponenziale la produzione. L’introduzione della macchina a vapore nei processi produttivi rese necessario un nuovo sistema di organizzazione industriale e provocò importanti cambiamenti sociali. Infatti, l’elevato costo dei macchinari a vapore richiedeva un poderoso impiego di capitali, per cui le piccole imprese dovettero riunirsi in società oppure chiedere prestiti alle banche. Ne conseguì una concentrazione delle macchine e dei capitali nelle mani di un gruppo ristretto di capitalisti, e quindi la formazione di un ceto di imprenditori e industriali, proprietari dei mezzi di produzione.