Concetti Chiave
- Nel XXI secolo, i Paesi sviluppati mostrano una grande ricchezza ma con forti disuguaglianze economiche, creando una società con pochi ricchi e molti poveri.
- Gruppi vulnerabili come giovani disoccupati, anziani, madri single, immigrati e minoranze razziali sono maggiormente a rischio di povertà.
- In alcune nazioni europee post-socialiste, il capitalismo ha portato a una concentrazione della ricchezza tra pochi, con una classe media debole e molti in povertà.
- Nei Paesi del Terzo Mondo, la povertà è predominante, con una minoranza estremamente ricca e classi medie limitate e meno prosperose.
- Forme estreme di sfruttamento sono comuni nei Paesi in via di sviluppo, con schiavitù e lavoro minorile diffusi in regioni come Brasile, Africa e India.
Indice
Differenze economiche nei paesi sviluppati
All’inizio del XXI secolo la società dei Paesi sviluppati è caratterizzata da una grande ricchezza, superiore a quella di qualunque altro periodo storico in qualunque regione del mondo, ma anche da una forte concentrazione della ricchezza e quindi da profonde differenze: vi è un numero consistente di poveri (tra il 5 ed il 20% della popolazione), una maggioranza di popolazione che costituisce un ampio ceto medio e un numero sempre più ristretto di persone sempre più ricche. All’interno della società opulenta vi sono diverse fasce a rischio, cioè gruppi che hanno maggiori probabilità di trovarsi in condizioni di povertà: i giovani in cerca di occupazione, gli anziani (il cui numero tende a aumentare), le donne sole con figli, gli immigrati, le minoranze razziali. Le profonde differenze sociali sono uno degli elementi che favoriscono lo sviluppo della criminalità.
Disuguaglianze in Europa post-socialista
Ancora più forti sono le differenze in alcune società dell’Europa, in cui al socialismo di Stato si è sostituito il “capitalismo”, cioè lo sviluppo economico senza intervento regolatore da parte dello Stato: in Russia un ristretto numero di uomini d’affari e di politici ha accumulato grandi ricchezze, ma la classe media è ristretta e la maggioranza della popolazione vive in condizioni di grande povertà; molti hanno visto le loro condizioni di vita peggiorare nettamente.
Divisione sociale nel Terzo Mondo
Nei Paesi del Terzo Mondo la ricchezza disponibile è di gran lunga minore, ma è presente la stessa divisione sociale. Varia però la consistenza numerica dei diversi gruppi: i poveri sono ovunque molto più numerosi, costituendo la maggioranza della popolazione; le classi intermedie della popolazione sono più ristrette e meno ricche, le persone molto ricche sono pochissime.
In questi Paesi sono presenti forme di sfruttamento estreme: in Brasile circa 25.000 persone sono di fatto schiavi dei grandi proprietari terrieri; in alcuni Paesi africani oltre il 40% dei bambini tra i 10 e i 14 anni lavora e nella sola India i bambini che lavorano sono forse sessanta milioni.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche della distribuzione della ricchezza nei Paesi sviluppati all'inizio del XXI secolo?
- Quali gruppi sono maggiormente a rischio di povertà nelle società opulente?
- Come si manifesta la divisione sociale nei Paesi del Terzo Mondo?
Nei Paesi sviluppati, la società è caratterizzata da una grande ricchezza con una forte concentrazione, creando profonde differenze sociali. C'è un numero consistente di poveri, una maggioranza di ceto medio e un numero ristretto di persone molto ricche.
I gruppi a rischio includono i giovani in cerca di lavoro, gli anziani, le donne sole con figli, gli immigrati e le minoranze razziali, che hanno maggiori probabilità di trovarsi in condizioni di povertà.
Nei Paesi del Terzo Mondo, la divisione sociale è marcata con i poveri che costituiscono la maggioranza della popolazione, classi intermedie più ristrette e meno ricche, e pochissime persone molto ricche. Sono presenti forme di sfruttamento estreme, come il lavoro minorile e la schiavitù.