Concetti Chiave
- Il liberalismo nacque come reazione della borghesia alla Restaurazione, mirato a limitare i poteri dello Stato e garantire le libertà dei cittadini.
- I principi chiave includevano l'estensione della rappresentanza parlamentare, il riconoscimento dei diritti civili e la separazione tra Stato e Chiesa.
- Diverse correnti liberali emersero: i democratici chiedevano suffragio universale, mentre i moderati preferivano cambiamenti limitati.
- In ambito economico, il liberalismo promuoveva la non ingerenza statale, favorendo la libertà d'iniziativa privata e l'abolizione delle corporazioni.
- Nonostante la diffusione dei principi liberali in Europa, le richieste incontrarono l'opposizione di governi, nobiltà e Chiesa cattolica.
La restaurazione
La Restaurazione non poteva certamente essere accettata dalla borghesia, che si sentiva nuovamente privata di ogni potere. Essa perciò cominciò a richiedere cambiamenti politici ed economici e sviluppò un movimento, chiamato liberalismo, che, mirava a limitare i poteri dello Stato e garantire le libertà dei cittadini, realizzando alcuni dei principi rivoluzionari francesi: l’estensione della rappresentanza parlamentare, cioè l’elezione dei parlamentari non più da parte di un gruppo ristretto di cittadini (i più ricchi), ma con un suffragio (voto) più allargato; il riconoscimento di alcuni diritti dei cittadini (libertà personale, di stampa, di riunione, garanzia di un processo giusto); la separazione tra Stato e Chiesa; la divisione del potere in tre rami (legislativo, esecutivo, e giudiziario); una società più tollerante nei confronti delle nuove idee e delle differenze (ad esempio religiose).
Le correnti differenti
All’interno del movimento liberale esistevano correnti differenti: i democratici che richiedevano il suffragio universale e ampie libertà per i cittadini ed erano spesso repubblicani; i moderati erano più conservatori, volevano un suffragio limitato alle classi sociali superiori e minori cambiamenti politici.
A queste richieste politiche si affiancavano quelle economiche: la borghesia chiedeva che lo Stato non intervenisse in campo economico, lasciando piena libertà d’iniziativa ai privati (liberalismo). Venne quindi richiesta l’eliminazione delle corporazioni che fu realizzata in tutta Europa nel corso dell’Ottocento.
Nel corso del XIX secolo in quasi tutti gli Stati europei si affermarono i principi del liberalismo, ma le richieste liberali incontrarono l’opposizione dei governi, della nobiltà e della Chiesa cattolica: il papa scrisse due encicliche (lettere solenni) contro il liberalismo (Mirari Vos, 1832; Sillabo, 1864).