Concetti Chiave
- L'India divenne un possedimento diretto della corona inglese dopo la rivolta dei sepoy, consolidando l'impero coloniale britannico.
- A metà Ottocento, l'Inghilterra controllava due terzi del mondo, dominando il commercio globale con la sua flotta commerciale e da guerra.
- Londra si affermò come centro economico mondiale, con la sterlina come moneta di riferimento per gli scambi internazionali.
- Negli anni quaranta dell'Ottocento, i partiti moderni emersero in Inghilterra, con i Whigs che abolirono le corn laws, promuovendo la libertà di commercio.
- Il movimento cartista, pacifico e influente, promosse riforme democratiche significative, come il suffragio universale maschile e la segretezza del voto.
Indice
L'impero coloniale britannico
L’India divenne un territorio inglese e nacque l’impero coloniale britannico. A metà dell’Ottocento era avvenuta la rivolta dei sepoy, che erano dei soldati indiani reclutati per lavorare a fianco della Compagnia delle Indie che avevano massacrato molti inglesi. L’Inghilterra allora intervenne e decise di trasformare l’India in un possedimento diretto della corona inglese.
Il predominio economico inglese
A metà dell’Ottocento l’Inghilterra arrivò a controllare due terzi del mondo. Aveva il predominio sull’esportazione di tutti i prodotti lavorati, la prima flotta commerciale e la prima flotta da guerra del mondo. Londra inoltre divenne il centro dell’economia mondiale con la nascita della City e la sterlina era la moneta di riferimento per gli scambi internazionali.
Riforme politiche e sociali
Dagli anni quaranta dell’Ottocento in poi in Inghilterra si alternavano i conservatori e i liberali. Nacquero in questo periodo i partiti moderni, i quali cercavano di darsi un’organizzazione nazionale. Negli anni quaranta i Whigs abolirono le corn laws e venne quindi introdotta la libertà di commercio. I principali esponenti politici del tempo erano William Ewart Gladstone, che era a capo dei liberali, e Benjamin Disraeli, che era al comando dei conservatori. La libertà di commercio garantì un periodo di benessere. Nel 1877 venne fatta una nuova riforma elettorale che ritoccò nuovamente le circoscrizioni elettorali e allargò ulteriormente il diritto di voto raddoppiando nuovamente il numero degli aventi il diritto al voto che passarono dal 4% all’8% della popolazione. Nel 1877 venne addirittura introdotta la possibilità di estendere il diritto di voto alle donne anche se poi questa idea venne accantonata. In Inghilterra nacquero i primi movimenti femministi come quello delle suffragette, che chiedevano di poter votare.
Il movimento cartista
Il movimento cartista fu un movimento che si organizzò intorno alla Carta del popolo, che era un programma per rendere ancora più democratica la società inglese e che aveva come proposte principali il suffragio universale maschile, l’abbandono delle pratiche clientelari, la segretezza del voto e la promulgazione di norme severe contro la corruzione. Il movimento cartista promosse delle proteste pacifiche per ottenere le concessioni espresse nella Carta del popolo, ma non ci riuscì. Il movimento cartista fu molto importante perché espresse sempre le proprie richieste senza mai ricorrere ad atti di violenza. A lungo andare le richieste dei cartisti iniziarono a essere considerate e vennero poi esaudite.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze della rivolta dei sepoy in India?
- Quali furono i principali cambiamenti politici in Inghilterra durante l'Ottocento?
- Qual era l'obiettivo del movimento cartista e come cercò di raggiungerlo?
La rivolta dei sepoy portò l'Inghilterra a intervenire e trasformare l'India in un possedimento diretto della corona inglese.
Durante l'Ottocento, in Inghilterra si alternarono conservatori e liberali, nacquero i partiti moderni, venne abolita la corn laws, e furono introdotte riforme elettorali che ampliarono il diritto di voto.
Il movimento cartista mirava a rendere la società inglese più democratica attraverso il suffragio universale maschile e altre riforme, promuovendo proteste pacifiche senza ricorrere alla violenza.