Concetti Chiave
- Nel decennio '50-'60, il Piemonte si apre alla diplomazia europea, modernizza l'economia e guida la II guerra d'indipendenza con l'appoggio di Napoleone III.
- Sotto il governo D'Azeglio, il Regno Sabaudo avvia riforme politiche e religiose, come le leggi Siccardi, riducendo i privilegi del clero.
- Cavour si distingue per le sue riforme politiche, promuovendo la lotta contro l'Austria e rafforzando la monarchia sabauda attraverso il liberalismo.
- In politica economica, Cavour modernizza il Regno di Sardegna, sviluppando infrastrutture come ferrovie e canali, potenziando il sistema bancario.
- In politica estera, Cavour rafforza il ruolo del Regno di Sardegna, partecipando alla guerra di Crimea e stringendo un'alleanza con Napoleone III contro l'Austria.
1) Introduzione
Indice
Il decennio di preparazione
Il decennio ’50-60, chiamato anche “decennio di preparazione”, vede il Piemonte aprirsi alla diplomazia europea, modernizzare la propria economia e condurre la guerra contro l’Austria con l’appoggio di Napoleone III (II guerra d’indipendenza). Il periodo è caratterizzato anche dalla forza di attrazione del Piemonte sugli altri stati italiani, da tutta una serie di riforme politiche ed economiche attuate prima da Massimo d’Azeglio, e successivamente da Cavour ed infine dalla proclamazione del Regno d’Italia (1861) con capitale Torino.
La situazione del Regno Sabaudo è molto diversa da quella degli altri stati italiani.
Qui, nel 1848, il re Carlo Alberto aveva concesso uno Statuto che sarebbe poi diventato la legge fondamentale del futuro Regno d’Italia. Nel 1848, il Piemonte dichiara guerra all’Austria. Queste sono le ragioni: pressione dei liberali e dei democratici che vogliono liberare l’Italia dagli Austriaci, aspirazione tradizionale dei Savoia ad allargare i propri confini verso est, timore che il Lombardo-Veneto diventi un centro del pensiero repubblicano e quindi una minaccia per la monarchia sabauda. L’esercito piemontese viene sconfitto prima a Custoza e poi a Novara. Le cause della sconfitta democratica sono da ritrovarsi nel fatto che i liberal-democratici prendono sempre più le distanze dai repubblicani-radicali perché temono una rivoluzione sociale e si avvicinano così alle vecchie classi conservatrici. Carlo Alberto abdica allora a favore del figlio Vittorio Emanuele II che riesce a formare una nuova camera formata in maggioranza dai moderati, con il governo D’Azeglio prima e con il governo Cavour poi.
2) Lo scopo delle riforme del governo D’Azeglio
Le riforme di d'Azeglio
Il governo d’Azeglio inizia la modernizzazione dello stato sabaudo. Massimo d’Azeglio ottiene il consenso dei liberali e della monarchia stessa affermando che le rivoluzioni sono inutili perché non giocano certo a favore della causa nazionale. Secondo il suo pensiero serve molto di più che i governi mettano in atto delle riforme graduali. Esso si preoccupa anche di riordinare i rapporti fra Chiesa e Stato, ponendo fine ai privilegi di cui il clero godeva ancora. Si tratta delle leggi Siccardi (1850) che incontrano una forte opposizione da parte degli ambienti conservatori. Durante questa battaglia emerge un leader di pensiero liberal-moderato, molto dinamico, di mentalità aperta e cultura cosmopolita: Cavour. Egli diventa presidente del Consiglio nel 1852.
3) Le riforme politiche di Cavour
Cavour e le riforme politiche
Contrario sia alla destra reazionaria e clericale che alla sinistra democratica e socialista e sostenitore della proprietà privata e della libertà individuale, in campo politico Cavour rafforza lo schieramento liberale-democratico per fare del Piemonte il centro d’attenzione del movimento nazionale italiano. Infatti, grazie al “connubio” (accordo fra il centro e la sinistra democratica) crea un’ampia base parlamentare favorevole alla sua politica che si fonda su due pilastri:
a) lotta patriottica contro l’Austria
b) azione riformatrice in campo politico ed economico.
A ciò si aggiunge, come conseguenza, il rafforzamento della monarchia Sabauda. I suoi rapporti con la Chiesa sono definiti dall’ espressione Libera Chiesa in Libero Stato. Questo significa che al clero cattolico è riconosciuta la libertà spirituale; tuttavia la Chiesa deve rinunciare all’ingerenza nella vita civile e i suoi privilegi sono limitati.
4) Le scelte di politica economica
Politica economica di Cavour
Anche in politica economica, l’obiettivo di Cavour è quello di creare un Regno di Sardegna più moderno, tale da costituire un esempio per gli altri stati della penisola. Infatti, sostiene l’agricoltura, dà impulso alla costruzione di ferrovie, fa costruire nuove strade e canali fra cui quelli che attraversavano le zone produttrici di riso, potenzia e riorganizza il sistema bancario Lo sviluppo delle ferrovie serve da stimolo per l’industria meccanica e siderurgica. Grazie alla politica economica di Cavour, il Piemonte si pone così all’avanguardia degli Stati italiani
5) Gli orientamenti in politica estera di Cavour
Cavour e la politica estera
Lo scopo di Cavour è il rafforzamento del ruolo internazionale del Regno di Sardegna e per raggiungere tale obiettivo cerca in tutti i modi di inserire la questione italiana nel quadro diplomatico europeo. Per questo motivo entra nell’alleanza Francia-Inghilterra contro la Russia ed invia un esercito in Crimea (1855). La guerra di Crimea si conclude con il Congresso di Parigi (1856) a cui anche il Regno di Sardegna, ovviamente, partecipa. In questa sede, Cavour riesce ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica liberale europea sul problema italiano e soprattutto quella di Napoleone III che per rafforzare la sicurezza della Francia ha interesse ad eliminare l’Austria dal Lombardo-Veneto. E’ così che Napoleone III si decide a stringere un’alleanza con il Regno di Sardegna contro l’Austria (accordi segreti di Plombières del 1858). L’obiettivo di Cavour è così raggiunto.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme attuate dal governo D'Azeglio nel Regno di Sardegna?
- Come Cavour riuscì a rafforzare il movimento nazionale italiano?
- Quali furono le principali iniziative economiche di Cavour per modernizzare il Regno di Sardegna?
- In che modo Cavour cercò di rafforzare il ruolo internazionale del Regno di Sardegna?
- Qual era la posizione di Cavour nei confronti della Chiesa e come influenzò la politica del Regno di Sardegna?
Il governo D'Azeglio avviò la modernizzazione dello stato sabaudo, ottenendo il consenso dei liberali e della monarchia. Tra le riforme principali vi furono le leggi Siccardi del 1850, che miravano a riordinare i rapporti tra Chiesa e Stato, riducendo i privilegi del clero.
Cavour rafforzò il movimento nazionale italiano creando un'ampia base parlamentare attraverso il "connubio" tra centro e sinistra democratica, sostenendo la lotta patriottica contro l'Austria e promuovendo riforme politiche ed economiche.
Cavour promosse lo sviluppo dell'agricoltura, la costruzione di ferrovie, nuove strade e canali, e potenziò il sistema bancario, stimolando così l'industria meccanica e siderurgica, posizionando il Piemonte all'avanguardia degli stati italiani.
Cavour cercò di rafforzare il ruolo internazionale del Regno di Sardegna inserendo la questione italiana nel contesto diplomatico europeo, partecipando alla guerra di Crimea e stringendo un'alleanza con Napoleone III contro l'Austria.
Cavour sosteneva la separazione tra Chiesa e Stato, promuovendo la libertà spirituale del clero cattolico ma limitando i suoi privilegi e l'ingerenza nella vita civile, definendo i rapporti con l'espressione "Libera Chiesa in Libero Stato".