beatriceinnaro
Ominide
6 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il razzismo in Italia diventa sistematico con l'introduzione delle leggi razziali nel 1938, influenzato da ideologie contemporanee più che da pressioni esterne.
  • La comunità ebraica in Italia, nonostante la sua antica presenza e integrazione, subisce persecuzioni sotto il regime fascista di Mussolini.
  • Il Manifesto della razza, promulgato da Mussolini, articola il concetto di razza italiana come ariana e nordica, escludendo gli ebrei.
  • Le leggi razziste includono l'espulsione degli ebrei dall'insegnamento e dalle scuole, avviando una pulizia etnica culturale in Italia.
  • Mussolini e il re d'Italia ratificano misure che escludono gli ebrei dalla vita pubblica, culminando in una delle legislazioni più dure dopo quella nazista.

Indice

  1. L'Italia e il razzismo
  2. Le leggi razziali del 1938
  3. La comunità ebraica in Italia
  4. L'antisemitismo fascista
  5. Mussolini e l'antisemitismo
  6. Il razzismo in Etiopia
  7. Il complotto ebraico
  8. Il Manifesto della razza
  9. La legislazione antisemita
  10. I decreti razzisti del 1938
  11. La Notte dei Cristalli

L'Italia e il razzismo

L'Italia diventa un paese razzista a tutti i livelli. Non è un fenomeno imitativo, poiché la scelta è compiuta dall'Italia (alcuni storici tentano di assolvere Mussolini e la monarchia, sostenendo che sono stati obbligati ad allearsi con Hitler).

Gli altri paesi, meno autonomi rispetto all'Italia fascista, non adottano posizioni così razziste e radicali. Soltanto una schiacciante minoranza italiana si dichiara contro, rispetto ad una maggioranza che volta la testa dall'altra parte o, peggio, collabora attivamente.

Le leggi razziali del 1938

Nel novembre del 1938 vengono introdotte le leggi razziali.

La comunità ebraica in Italia

La più antica comunità ebraica del mondo fuori dalla Palestina è la comunità di Roma, da prima della diaspora di Tito. Molti ebrei sono fascisti, ma altri hanno partecipato al risorgimento e hanno contribuito alla costruzione dell'unità nazionale.

L'antisemitismo fascista

Nonostante siano integrati, gli ebrei in Italia subiscono persecuzioni. Gli ebrei vengono considerati nemici come razza, non come religione, nonostante vengano considerati gli assassini di Dio. Gli viene concesso di praticare l'usura (prestare denaro), peccato mortale per i cristiani, per poi essere perseguitati per questo.

Mussolini e l'antisemitismo

L'Italia fascista è un'Italia immediatamente antisemita (la storiografia si divide, alcuni pensano che in origine non era antisemita). Mussolini è antisemita perché appartiene all'antisemitismo contemporaneo presente all'epoca, che non è un fenomeno solo di destra, poiché quelli la sinistra identificavano nell'ebreo l'emblema del capitalismo piccolo-borghese(nonostante solo il 2-3% di loro fosse veramente bancari).

Negli anni del fascismo, che vede una notevole adesione degli ebrei, c'è un antisemitismo latente che in alcuni casi esplode sin dagli anni Venti.

Mussolini non esprime giudizi sugli ebrei, poiché la maggioranza ebraica rimane neutra come se fosse una cosa naturale. Una buona parte, per motivi patriottici, aderisce al regime, mentre una minoranza si oppone per motivi ideologici (come Enzo Sereni).

Il razzismo in Etiopia

Negli anni successivi alla presa di potere del fascismo, è la guerra in Etiopia che origina il problema del razzismo. La sudditanza coloniale degli etiopi innesca il principio razzista, poiché il suddito non ha gli stessi diritti del cittadino.

Inoltre c'è anche lo scontro dell'Italia con Francia e Gran Bretagna, l'internazionale borghese. L'offensiva antisemita avrebbe dovuto rappresentare un problema per la borghesia, in seguito alle sanzioni per la guerra in Etiopia.

Il complotto ebraico

Inizia a nascere l'idea che gli ebrei facciano parte di un grande complotto che minaccia il fascismo. Viene emanata così una legge razzista che definisca una volta per tutte la specificità ebraica e li discrimini attraverso un censimento, per capire quanti siano aggiungendo anche i meticci e coloro che hanno almeno un antenato ebreo (Preziosi).

Il Manifesto della razza

Mussolini poi vara l'offensiva finale, il Manifesto della razza, articolato in nove punti:

Le razze umane esistono

Esistono razze piccole e razze grandi

Il concetto di razza è biologico

La razza italiana è ariana e nordica

Esiste una pura razza italiana

E' tempo che gli italiani si dichiarino francamente razzisti

E' necessario distinguere tra mediterranei Occidentali e gli Orientali africani

Gli ebrei non appartengono alla razza italiana

La legislazione antisemita

Mussolini inaugura la legislazione antisemita, che inizia con un documento, l'Informativa diplomatica del 5 agosto del 1938, una comunicazione del governo in cui si dice che il fascismo non ha nessun piano persecutorio contro gli ebrei, tuttavia dovranno essere controllati da uno speciale censimento (il vero primo atto di discriminazione nei confronti degli ebrei). Questa informativa apre le porte all'applicazione di quanto è stato pubblicato sul Manifesto.

I decreti razzisti del 1938

Il 5 settembre viene varato il primo decreto razzista, con cui si sancisce l'espulsione degli ebrei dall'insegnamento in tutte le scuole e dalla frequentazione delle scuole pubbliche di qualsiasi grado (per la prima volta si apre l'Apartheid in Italia), una pulizia etnica della cultura.

Il 7 settembre viene vietato agli ebrei stranieri di avere una residenza, vengono cacciati dall'Italia. Viene vietato il matrimonio tra italiani e neri o ebrei e vengono definiti non cittadini italiani coloro che hanno almeno un genitore ebreo.

Il 18 settembre 1938 Mussolini dichiara esplicitamente il suo antisemitismo, e dice di aver trovato il vero nemico, l'ebreo.

La Notte dei Cristalli

Il 17 novembre 1938 la Germania nazista attua la Notte dei Cristalli, una strage di ebrei in cui le sinagoghe (i rotoli della Torah) e i negozi vengono bruciati e distrutti. Lo stesso giorno Mussolini e il re varano i Provvedimenti per la difesa della razza italiana, dove si definisce legalmente l'appartenenza alla razza ebraica (censimento = a causa di ciò l'Italia ha il maggior numero di deportati ebrei), in cui vengono tolti gli ebrei da ogni carica pubblica. E' la legislazione più intensa ed efficace dopo quella nazista

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo dell'Italia nel razzismo durante il periodo fascista?
  2. L'Italia ha adottato posizioni razziste e radicali autonomamente, introducendo leggi razziali nel 1938 e collaborando attivamente con il regime nazista.

  3. Come sono stati trattati gli ebrei in Italia durante il fascismo?
  4. Gli ebrei, nonostante fossero integrati e avessero contribuito alla società italiana, sono stati perseguitati e discriminati come razza, non come religione, attraverso leggi razziali e censimenti.

  5. Quali furono le conseguenze delle leggi razziali introdotte nel 1938?
  6. Le leggi razziali portarono all'espulsione degli ebrei dall'insegnamento e dalle scuole pubbliche, al divieto di residenza per gli ebrei stranieri, e alla proibizione di matrimoni tra italiani e ebrei o neri.

  7. Qual era la posizione di Mussolini riguardo agli ebrei?
  8. Mussolini dichiarò esplicitamente il suo antisemitismo, identificando gli ebrei come il vero nemico e promuovendo una legislazione antisemita che culminò nel Manifesto della razza.

  9. Quali eventi internazionali influenzarono le politiche razziste italiane?
  10. La guerra in Etiopia e le tensioni con Francia e Gran Bretagna contribuirono a innescare il razzismo in Italia, mentre la Notte dei Cristalli in Germania coincise con l'intensificazione delle leggi razziali italiane.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

beatriceinnaro di Mauro_105

URGENTE (321112)

beatriceinnaro di Lud_

domandina

beatriceinnaro di Samantha Petrosino