Primi moti rivoluzionari e le sette segrete

Repressione delle idee liberali

I governi della restaurazione si preoccuparono di combattere le idee liberali che consideravano pericolose rivoluzionarie,le polizie del tempo furono costantemente impegnate a reprimere manifestazioni di dissenso,tuttavia i moti nel periodo della restaurazione divennero più frequenti che mai.I partecipanti alle sette si riunivano In segreto per sfuggire alla sorveglianza della polizia.Società segrete come la Massoneria esistevano dal settecento ma nell'età della restaurazione esse si moltiplicarono in tutta Europa e in Italia la più importante fu la Carboneria che riprendeva il linguaggio dei simboli del mondo dei carbonari così come la Massoneria lo prendeva da quello dei muratori;pur senza condividere un unico programma gli iscritti alla Carboneria si proponevano obiettivi come la costituzione,la conquista di libertà individuali,rifiutano l'influenza austriaca sui governi della penisola, aderirono alla Carboneria soprattutto soldati,intellettuali e studenti.Tra il 1820 e il 1821 un'ondata di ribellione si abbatté sull'Europa meridionale la prima a insorgere fu la Spagna che già nel 1812 si era data una costituzione:la costituzione di Cadice che era poi stata abolita nel 1814.Nel gennaio 1820 alcuni reparti di soldati in attesa di partire per le colonie americane rifiutarono di imbarcarsi,non volendo combattere contro i coloni spagnoli d'America che erano in rivolta contro la madrepatria,subito si unirono a loro i borghesi liberali e così Ferdinando VII fu costretto a rimettere in vigore la costituzione del 1812.

Insurrezioni in Portogallo e Italia

L'esempio spagnolo ho subito seguito dal Portogallo, dove insorsero Porto e Lisbona e poco dopo dal Regno delle due Sicilie.

Qui nel napoletano, si ribellò un reparto di cavalleria guidato da due ufficiali che aderivano alla Carboneria. L'insurrezione si diffuse rapidamente e Re Ferdinando I di Borbone dovette, a malincuore, concedere la costituzione di Spagna(luglio 1820). Fu poi la volta del Piemonte, dove i patrioti erano convinti di poter contare sull'appoggio del Principe Carlo Alberto, probabile erede al trono. Allo scoppio del moto (marzo 1821), il re Vittorio Emanuele I abdicò in favore del fratello Carlo Felice,che però allora si trovava lontano dal regno. Così il compito di reggere temporaneamente lo Stato passò proprio a Carlo Alberto,mentre l'insurrezione dilagava rapidamente in tutte le città del Piemonte. Sotto la pressione degli insorti Carlo Alberto accetto di concedere una costituzione, in attesa degli ordini del nuovo re, ma Carlo Felice rifiutò il suo consenso,sconfessò l'operato del nipote e gli ordinò di unirsi alle truppe che dovevano reprimere i moti.