Concetti Chiave
- Dal 1914 al 1918, la Prima Guerra Mondiale coinvolge 70 milioni di persone, causando circa 10 milioni di morti e 30 milioni di feriti.
- Le potenze dell'Intesa, tra cui Francia e Regno Unito, si oppongono agli Imperi Centrali, come Germania e Austria-Ungheria, in un conflitto inizialmente rapido, poi trasformato in guerra di trincea.
- L'Italia inizialmente mantiene la neutralità per ragioni ufficiali legate alla natura difensiva della Triplice Alleanza, ma considera altri fattori strategici e territoriali.
- Il governo Salandra, nonostante le pressioni interne e la propaganda interventista, avvia trattative segrete con entrambe le fazioni per massimizzare i benefici territoriali.
- L'Italia entra ufficialmente in guerra il 23 maggio 1915, dichiarando guerra all'Austria-Ungheria dopo aver firmato il Patto di Londra con la Triplice Intesa.
Indice
Inizio della Prima Guerra Mondiale
Il 1914 è l’anno di inizio della Prima Guerra Mondiale, alla quale parteciperanno tutti i più potenti stati al mondo.
Dal 1914 al 1918 sono in 70 milioni a partecipare alla guerra; all’incirca sono 10 i milioni di persone a morire in battaglia o per le ferite riportate, mentre sono 30 milioni circa i feriti.
Cultura bellica e nazionalismo
L’Occidente ha una cultura bellica, dalla Bibbia ad Omero vi sono letture che parlano con ammirazione di battaglie e massacri.
Esistono poi imperativi nazional-patriottici, come la difesa della patria, l’onore della nazione, l’obbligo di sacrificarsi per la nazione, muovo l’uomo in guerra.
Sviluppo del conflitto
La Guerra che scoppia nell’agosto 1914 pone le potenze dell’Intesa (Francia, Regno Unito e Russia, alleate della Serbia) contro gli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria ed Impero Ottomano).
Ad ovest l’esercito tedesco occupa il Belgio, paese neutrale, per attaccare la Francia; l’offensiva sembra promettente tant’è che le truppe giungono fino a Parigi, ma poi la controffensiva francese blocca i tedeschi e li costringe ad una parziale ritirata.
Sul fronte orientale, i Russi tentano di sfondare le linee tedesche, ma i tedeschi bloccano l’offensiva russa.
Nell’autunno del 1914 l’ipotesi di una guerra rapida viene sostituita da una guerra di trincea, con i fronti stabilizzati per lunghissimi periodi di tempo.
-L’Italia dalla Neutralità all’Intervento (1914-15)-
Italia e la neutralità iniziale
Il Governo Italiano, presieduto da Salandra, opta inizialmente per la neutralità.
La ragione ufficiale è che la Triplice Alleanza ha un carattere difensivo e non offensivo.
Inoltre, il governo italiano non era stato preventivamente informato dall’Impero Austro-Ungarico in merito all’ultimatum alla Serbia e quindi non si sente obbligato ad intervenire.
I motivi reali, però, sono altri: il governo non è sicuro di poter ottenere le ‘terre irredente’ (Treno e Trieste, per completare l’unificazione) dall’Austria-Ungheria come compenso per l’ingresso in guerra.
Inoltre il governo ritiene che l’esercito non sia pronto.
In terzo luogo, la conformazione particolare dell’Italia la esporrebbe immediatamente agli attacchi della Marina Britannica, poiché le difese marittime e costiere erano considerate insufficienti a fronteggiare attacchi dagli inglesi.
Per questi motivi il governo Salandra decide per la neutralità e gli alleati tedeschi e austro-ungarici si sentono traditi da questa decisione.
Dibattito interno sull'intervento
Tra i favorevoli ad una posizione di neutralità vi sono molti liberali, come Giolitti, o i Socialisti, tra i quali vi era Benito Mussolini, che però si mostrò interventista e venne cacciato.
Fra i neutralisti troviamo anche il mondo cattolico.
Tra gli interventisti troviamo i Democratici, che volevano difendere i valori della democrazia contro le politiche autoritarie degli Imperi Centrali e anche per riscattare le terre irredente.
Vi sono anche degli interventisti rivoluzionari, ex sindacalisti o socialisti od anarchici.
Vi sono anche dei Liberali, ostili nei confronti di Giolitti.
Vi sono anche i Nazionalisti.
L’orientamento del governo e la propaganda interventista fanno intendere che, nonostante tutto, l’intervento in guerra dell’Italia è ormai prossimo.
Trattative segrete e Patto di Londra
Salandra e il Ministro degli Esteri avviano trattative segrete con i diplomatici di entrambi gli schieramenti, in modo da vedere da chi si può ricavare di più in caso di un ingresso in guerra.
La Triplice Intesa offre di più dell’Alleanza, allora l’Italia sigla un accordo segreto a Londra nella primavera del 1915, il Patto di Londra.
L’Italia, dunque, dovrebbe entrare a fianco della Gran Bretagna, Francia e Russia in guerra.
Il Parlamento però vuole mantenere l’Italia neutrale, allora Salandra, ancora prima della votazione del parlamento, da le dimissioni, per poi cercare di ottenere dal Re una delega di pieni poteri, in modo da poter far guerra senza il voto del parlamento.
Il 23 Maggio 1915 l’Italia dichiara ufficialmente guerra all’Austria-Ungheria ed il comando dell’esercito è affidato al generale Cadorna.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali potenze coinvolte nella Prima Guerra Mondiale?
- Qual era la posizione iniziale dell'Italia all'inizio della guerra?
- Quali furono le ragioni reali dietro la neutralità iniziale dell'Italia?
- Chi erano i principali gruppi favorevoli e contrari all'intervento dell'Italia nella guerra?
- Come si è evoluta la posizione dell'Italia riguardo all'intervento nella guerra?
Le principali potenze coinvolte furono le potenze dell'Intesa (Francia, Regno Unito e Russia) e gli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria ed Impero Ottomano).
L'Italia inizialmente optò per la neutralità, poiché la Triplice Alleanza aveva un carattere difensivo e non offensivo, e l'Italia non era stata informata dell'ultimatum alla Serbia.
Le ragioni reali includevano l'incertezza di ottenere le 'terre irredente', la percezione che l'esercito non fosse pronto, e la vulnerabilità dell'Italia agli attacchi della Marina Britannica.
I favorevoli all'intervento includevano Democratici, interventisti rivoluzionari, Liberali ostili a Giolitti, e Nazionalisti. I contrari includevano molti liberali, socialisti, e il mondo cattolico.
Nonostante la neutralità iniziale, l'Italia avviò trattative segrete e firmò il Patto di Londra con la Triplice Intesa, dichiarando guerra all'Austria-Ungheria il 23 maggio 1915.