Concetti Chiave
- Nel 1970, l'aumento dei prezzi alimentari in Polonia scatenò proteste operaie a Danzica e Stettino, violentemente represse dalla polizia.
- Il governo di Gierek, per sostenere l'economia senza intaccare i privilegi burocratici, ottenne prestiti dalle banche occidentali per importare tecnologie avanzate.
- L'introduzione di tecnologie occidentali inasprì la disciplina lavorativa, peggiorando le condizioni degli operai privi di sindacati liberi per difendersi.
- Gli scioperi del 1980 portarono alla creazione di Solidarnósc, un sindacato libero, ma il suo successo minacciava i privilegi del regime burocratico.
- Un colpo di Stato militare nel 1981, guidato da Jaruzelski, portò all'arresto dei sindacalisti e a un rigido controllo militare, fino alle prime elezioni libere del 1989.
Indice
La crisi del blocco sovietico
Una delle più drammatiche manifestazioni della crisi del cosiddetto “blocco sovietico” è quella prodottasi, nel cuore stesso dell’Europa, in Polonia. L’apertura al commercio capitalistico che questo paese ha realizzato, primo tra quelli del blocco dell’Est, fin dall’avvento al potere di Gomulka (ottobre ’56), è infatti andata a vantaggio soltanto della sua burocrazia dominante, nei cui negozi privilegiati sono andate a finire tutte le merci importate dall’Occidente, mentre l’incremento delle sue esportazioni verso l’Occidente è stato ottenuto riducendo la disponibilità interna dei prodotti polacchi attraverso l’aumento dei loro prezzi, e dunque a danno delle classi popolari.
Proteste e cambiamenti in Polonia
È stato infatti l’aumento del prezzo dei generi alimentari a suscitare, nel dicembre 1970, coraggiose manifestazioni di protesta degli operai di Danzica e di Stettino, soffocate sotto il fuoco della polizia di regime, con decine di morti. La paura del forte malcontento popolare, con una classe operaia che non crede più, come ancora, in parte, pure credeva nel 1956, nell’ideologia del regime, ha però indotto il gruppo dirigente di Varsavia a sostituire Gomulka con Gierek, il quale ha subito revocato gli aumenti di prezzo, promettendo che in seguito gli operai sarebbero stati consultati prima di ogni decisione di vitale importanza economica.
Gierek e la strategia economica
In realtà, Gierek si basa, per mantenere un accettabile livello del tenore di vita popolare senza intaccare i privilegi della burocrazia, su enormi prestiti ottenuti dalle maggiori banche, soprattutto tedesche ed americane, del mondo capitalistico. Il suo progetto è quello di importare, con tali crediti, le più moderne tecnologie occidentali, con le quali sviluppare la produzione ed accrescere quindi le esportazioni, in modo da trovare, per questa via, i proventi con cui pagare i debiti. La realtà si sviluppa, però, diversamente. L’introduzione delle tecnologie occidentali comporta una più rigida disciplina di lavoro, che peggiora la condizione degli operai, senza che essi abbiano, come nei paesi capitalistici, la possibilità di difendersi attraverso libere organizzazioni sindacali.
Scioperi e nascita di Solidarnósc
L’incremento delle esportazioni si rivela, inoltre, inferiore alle necessità, mentre l’accumularsi degli interessi sui debiti costituisce un ònere sempre più pesante per il paese. Nuovi aumenti dei prezzi provocano, nell’agosto 1980, imponenti scioperi operai, che trovano il loro centro direttivo nei cantieri di Danzica e il loro più prestigioso interprete in Lech Walesa, un operaio elettricista. La prima delle richieste dei lavoratori è la creazione di un sindacato libero, che alla fine viene istituito con il nome di Solidarnósc (Solidarietà). Ma il sindacalismo libero si rivela, nei mesi successivi, incompatibile con il regime burocratico, e per di più nelle condizioni economiche fallimentari della Polonia. Ciò che gli operai sarebbero in grado di ottenere col sindacato da loro creato verrebbe, infatti, inevitabilmente, ad erodere i privilegi economici della burocrazia dominante. Questa, incapace di trovare una qualsiasi soluzione alla crisi, e pressata dalla Russia perché ponga fine a quella che la Russia definisce “anarchia”, ricorre ad un colpo di Stato militare, attuato dal generale Jaruzelski (13 dicembre 1981).
Colpo di Stato e repressione
Questi, proclamato lo stato d’assedio, fatti arrestare ed internare tutti i sindacalisti, mette poi da parte lo stesso partito comunista polacco e governa direttamente con l’esercito e con la polizia. Le repressioni poliziesche non risolvono, però, i problemi economici, e la Polonia cade sempre più, nel corso del 1982, in uno stato di crisi e di miseria.
Ristrutturazione e libere elezioni
Jaruzelski, sempre meno assistito dall’Urss, con un’economia allo sfascio e in uno stato di isolamento internazionale e interno, nel 1986, libera tutti i prigionieri politici e per l’anno seguente indìce un referendum popolare sulla cosiddetta “ristrutturazione”, ìndice di una volontà di riavvicinamento al popolo. Poi promette libere elezioni, che hanno luogo nel 1989. Si tratta delle prime elezioni libere in un paese del blocco comunista. Esse segnano una vittoria travolgente sia di Solidarnósc, i cui uomini più in vista vanno al governo, sia personale di Lech Walesa, che diviene, nel 1990, presidente della repubblica polacca.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali delle manifestazioni del 1970 in Polonia?
- Come cercò di migliorare la situazione economica il governo di Gierek?
- Quali furono le conseguenze dell'introduzione delle tecnologie occidentali per gli operai polacchi?
- Quale fu la richiesta principale degli operai durante gli scioperi del 1980?
- Quali furono gli sviluppi politici in Polonia dopo il colpo di Stato militare del 1981?
Le manifestazioni del 1970 furono causate principalmente dall'aumento del prezzo dei generi alimentari, che suscitò proteste coraggiose degli operai di Danzica e Stettino, represse violentemente dalla polizia di regime.
Gierek cercò di migliorare la situazione economica ottenendo enormi prestiti dalle banche occidentali per importare moderne tecnologie, con l'obiettivo di sviluppare la produzione e aumentare le esportazioni per pagare i debiti.
L'introduzione delle tecnologie occidentali portò a una disciplina di lavoro più rigida, peggiorando la condizione degli operai, che non potevano difendersi attraverso libere organizzazioni sindacali.
La richiesta principale degli operai durante gli scioperi del 1980 fu la creazione di un sindacato libero, che venne istituito con il nome di Solidarnósc (Solidarietà).
Dopo il colpo di Stato militare del 1981, Jaruzelski proclamò lo stato d'assedio, arrestò i sindacalisti e governò con l'esercito e la polizia. Nel 1986 liberò i prigionieri politici e nel 1989 si tennero le prime elezioni libere, portando al potere Solidarnósc e Lech Walesa come presidente.