Concetti Chiave
- Il Patto di Londra, firmato il 26 aprile 1915, prevedeva l'ingresso dell'Italia in guerra entro un mese dalla firma, con la promessa di ottenere Trento, Trieste e la Dalmazia.
- Nonostante l'accordo, il parlamento italiano, dominato dai neutralisti, inizialmente votò contro l'ingresso in guerra, portando alle dimissioni di Salandra.
- Vittorio Emanuele III rifiutò le dimissioni di Salandra e forzò una seconda votazione favorevole all'entrata in guerra, utilizzando il suo potere sotto lo Statuto Albertino.
- L'entrata in guerra dell'Italia il 24 maggio 1915 fu una decisione del re, dimostrando la sua volontà di scavalcare il parlamento nei momenti critici.
- Vittorio Emanuele III non solo ha influenzato l'ingresso in guerra, ma ha anche contribuito all'avvento del regime fascista e alla partecipazione dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale.
Indice
Il patto di Londra
Il re e Salandra iniziarono ad avere contatti con il governo inglese e il 26 aprile 1915 fu firmato il patto di Londra tra il governo italiano e la Triplice Intesa. Con questo patto si prevedeva l’ingresso dell’Italia in guerra entro un mese dalla firma del patto (il patto venne firmato il 26 aprile, e l’Italia entrò in guerra il 24 maggio) e in caso di vittoria dell’Intesa (di cui l’Italia era alleata), l’Italia avrebbe ottenuto Trento, Trieste e Dalmazia (quindi anche alcune zone sulle coste dei Balcani, zone abitate in prevalenza da popolazione slava).
La crisi parlamentare
Salandra, in accordo con Vittorio Emanuele III firmò il patto di Londra, impegnando comunque il governo ad entrare in guerra. Però poi l’Italia aveva anche un parlamento e bisognava che questo ingresso fosse approvato dal parlamento. Tuttavia, il parlamento era costituito per la maggior parte dai neutralisti, quindi quando Salandra si presentò in parlamento per chiedere l’ingresso dell’Italia in guerra, il parlamento votò contro. Di conseguenza, Salandra, avendo perso la maggioranza, decide di dare le dimissioni.
Il ruolo di Vittorio Emanuele III
A quel punto intervenne quindi Vittorio Emanuele III rifiutando le dimissioni di Salandra. Fu un vero e proprio colpo di mano perché in quel momento il re fece capire che la sua volontà era quella di entrare in guerra perché costrinse il parlamento a una seconda votazione in cui il parlamento fu costretto a votare a favore. (In quel momento c’era lo Statuto Albertino, il quale è vero che prevedeva la presenza di un parlamento e dell’organizzazione piuttosto democratica del paese, ma è anche vero che alla fine dava sempre l’ultima parola al sovrano, cioè il sovrano aveva pieno potere sul parlamento, in quanto avrebbe potuto tranquillamente bloccare qualsiasi decisione del parlamento e addirittura in qualsiasi momento). Fu dunque Vittorio Emanuele III a decidere che l’Italia doveva entrare in guerra.
L'inizio del regime fascista
Vittorio Emanuele III, non sono determinò l’ingresso in guerra dell’Italia, ma determinò anche l’avvento del regime fascista, fu lui a decidere che l’Italia doveva essere trasformata in un regime totalitario e fu anche lui a determinare l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale.
Si tratta dell’inizio di una serie di atti unilaterali da parte del sovrano che scavalcherà numerose volte il parlamento (non era mai successo fino a quel momento).
L'ingresso in guerra
Quindi il 24 maggio i soldati italiani decisero di entrare in guerra, affianco alla Triplice Intesa.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Vittorio Emanuele III nel Patto di Londra e nell'ingresso dell'Italia in guerra?
- Quali territori avrebbe ottenuto l'Italia in caso di vittoria della Triplice Intesa?
- Come ha influenzato Vittorio Emanuele III la politica italiana oltre all'ingresso in guerra?
Vittorio Emanuele III ha rifiutato le dimissioni di Salandra e ha forzato il parlamento a votare a favore dell'ingresso in guerra, dimostrando il suo potere decisionale.
In caso di vittoria, l'Italia avrebbe ottenuto Trento, Trieste e la Dalmazia, inclusi alcuni territori sulle coste dei Balcani.
Vittorio Emanuele III ha determinato l'avvento del regime fascista e l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale, agendo spesso in modo unilaterale.