Concetti Chiave
- Gli Stati Uniti entrarono nella Prima Guerra Mondiale nel 1917, principalmente a causa della minaccia tedesca alle navi mercantili e degli accordi segreti tra Germania e Messico.
- L'entrata degli Stati Uniti fu motivata non solo da interessi economici, ma anche da un idealismo volto a liberare l'Europa da imperi oppressivi e antidemocratici.
- Il coinvolgimento americano cambiò le sorti del conflitto, ma l'Italia subì gravi sconfitte come quella di Caporetto, dovute anche a errori militari.
- Con l'arrivo di Armando Diaz, l'esercito italiano si riprese, adottando nuove strategie e motivando i soldati con promesse di ricompense.
- La battaglia di Vittorio Veneto segnò la vittoria dell'Italia, portando alla dissoluzione dell'impero Austro-Ungarico e alla fine della guerra nel 1918.
Indice
- L'ingresso degli Stati Uniti
- Motivazioni economiche e politiche
- Idealismo e intervento americano
- Sconfitta italiana a Caporetto
- Vittoria italiana e fine del conflitto
L'ingresso degli Stati Uniti
In questo appunto viene analizzato quali sono state le fasi d’ingresso degli Stati Uniti d’America nella Prima Guerra Mondiale.
Il 1917 fu l’anno in cui gli Stati Uniti presero parte al conflitto mondiale. Furono molte le cause che indussero il presidente americano a dichiarare guerra alla Germania nell’aprile del 1917.
Il motivo scatenante fu l’avanzata di una guerra sottomarina da parte dei tedeschi che attaccavano violentemente le navi mercantili appartenenti anche a paesi non coinvolti nella guerra. Tra le navi attaccate dai tedeschi, non mancavano anche le navi mercantili degli americani, i quali cominciarono a sentirsi minacciati.
Un altro motivo fu il rapporto commerciale tra Gran Bretagna e Stati Uniti d’America. In tutto ciò gli USA vennero a conoscenza, tramite le agenzie segrete, che la Germania aveva stretto un accordo segreto con il governo messicano per entrare in conflitto insieme contro gli USA. Ma la motivazione più importante fu quella riguardante gli interessi economici nel Mar Mediterraneo e nel Medio Oriente. Di fatti se la guerra fosse stata vinta dalla coalizione Austro-Tedesca, il traffico commerciale sarebbe stato messo in discussione con una perdita economica per gli USA.

Motivazioni economiche e politiche
Oltre a ciò, gli stati appartenenti all’Intesa ovvero Inghilterra, Francia e Russia contrassero debiti nei confronti delle banche americane che facevano credito per sostenere il conflitto in atto. Le banche americane facevano prestiti e anche supporto logistico donando aiuti bellici come carri armati ed aerei provenienti da tutto il continente americano. Quindi un’eventuale sconfitta della Triplice Intesa avrebbe causato agli Stati Uniti una perdita enorme in termini economici perché non avrebbe più potuto ricevere i soldi che inizialmente aveva ceduto per aiutare questi Stati.
Idealismo e intervento americano
Nell’aprile del 1917 gli Stati Uniti entrarono ufficialmente nel conflitto mondiale soprattutto per motivi idealisti e per garantire la vittoria della Triplice Intesa per evitare la perdita dei crediti di guerra erogati precedentemente dagli USA.
L’idealismo fu proprio alla base dell’attività e dell’amministrazione Wilson. Questo idealismo fu fondamentale per far accettare il loro intervento all’opinione pubblica ma contribuì anche per l’approccio con il quale alla fine del conflitto le potenze vincitrici si sarebbero poste nei confronti dei paesi sconfitti. Questo idealismo si basava sulla lotta per la liberazione dell’Europa dalla tirannia di imperi multinazionali considerati ormai antichi, non democratici. Con il loro aiuto, gli Stati Uniti vollero ridare ai popoli europei una propria autonomia, aiutandoli ad abbandonare la politica di oppressione.
Sconfitta italiana a Caporetto
È proprio grazie all’intervento di questa potenza che si verificò un cambiamento delle sorti del conflitto. Però nel frattempo si verificarono diverse sconfitte come quella dell’Italia a Caporetto in cui morirono moltissimi italiani a causa dell’attacco contemporaneo delle truppe austro-tedesche arrivate in massa dopo il ritiro della Russia dal conflitto. La Germania inviò alcuni dei suoi eserciti in Francia e altri in Italia. Di conseguenza l’Italia si trovò costretta a difendersi da ben due eserciti. Non ci fu niente da fare per l’esercito italiano costretto alla resa causata dalla differenza evidente di armamenti posseduti, troppo arretrati rispetto a quelli moderni utilizzati dai tedeschi. Oltre a ciò, la sconfitta fu causata anche da errori di natura militare commessi dal generale Cadorna, il quale non studiò nei minimi dettagli la strategia bellica d’attacco da attuare durante gli scontri militari.
Durante i conflitti, l’esercito italiano non riuscì ad avere la meglio a causa dell’arretratezza militare. Anche l’umore dei soldati italiani in campo cominciò a ridursi: cominciarono a pensare che la fine della guerra fosse molto vicina, come era accaduto in Russia. Quindi, con la convinzione che tutto sarebbe finito da un momento all’altro, i soldati italiani cominciarono ad abbassare la guardia e proprio qui l’Italia subì ingenti sconfitte. Per fronteggiare questa gravissima situazione, il governo italiano cercò di rimediare attraverso la sostituzione del comandante con Armando Diaz. Il nuovo comandate, per risollevare il morale dei soldati, decise di utilizzare la strategia garibaldina, ovvero quella di convincerli che, se si fossero ripresi e avessero sconfitto le forze nemiche, il governo italiano avrebbe effettuato delle elargizioni come la cessione di territori e lavoro. Tutto ciò li spinse a riprendersi per vincere questa guerra.
Vittoria italiana e fine del conflitto
Dalla sconfitta di Caporetto si arrivò alla battaglia di Vittorio Veneto che segnò la vittoria degli Italiani e la sconfitta degli austriaci, con l’annessione all’Italia del Trentino e del Veneto nel 1918. La situazione belligerante divenne vantaggiosa per l’Italia e per tutte le forze dell’Intesa, grazie all’intervento dei soldati americani ben armati e motivati. Questo comportò la fine dell’impero Austro ungarico e da qui nacquero due nazioni distinte, l’Austria e l’Ungheria. La Germania venne sconfitta in Francia grazie alla superiorità militare dell’Intesa e ciò comportò la fine del conflitto e la caduta dell’impero tedesco. Il 3 novembre 1918 l’Italia firmò l’armistizio con l’Austria e il giorno seguente si completò l’unità d’Italia con il ritorno delle regioni che prima erano sotto il dominio dell’Austria, completando l’unificazione il 4 Novembre 1918.
Domande da interrogazione
- Quali furono i motivi principali che spinsero gli Stati Uniti ad entrare nella Prima Guerra Mondiale?
- Come si manifestò l'idealismo americano durante l'entrata in guerra?
- Quali furono le conseguenze dell'intervento americano nel conflitto?
- In che modo Armando Diaz contribuì alla ripresa dell'esercito italiano?
- Quali furono gli esiti finali della guerra per l'Italia e l'Intesa?
Gli Stati Uniti entrarono in guerra nel 1917 a causa dell'aggressiva guerra sottomarina tedesca contro le navi mercantili, delle minacce economiche e commerciali, e per proteggere i loro interessi economici e crediti di guerra.
L'idealismo americano si manifestò attraverso la volontà di liberare l'Europa dalla tirannia degli imperi multinazionali e di promuovere l'autonomia dei popoli europei, influenzando l'opinione pubblica e le relazioni post-belliche.
L'intervento americano cambiò le sorti del conflitto, contribuendo alla sconfitta delle forze austro-tedesche e alla vittoria della Triplice Intesa, nonostante le iniziali sconfitte italiane come quella di Caporetto.
Armando Diaz risollevò il morale dei soldati italiani utilizzando la strategia garibaldina, promettendo elargizioni e territori in cambio della vittoria, portando a una ripresa delle forze italiane.
La battaglia di Vittorio Veneto segnò la vittoria italiana e la sconfitta austriaca, portando all'annessione del Trentino e del Veneto, alla fine dell'impero Austro-Ungarico e alla completa unificazione dell'Italia il 4 novembre 1918.