ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • La fondazione della Banca d'Italia nel 1893 segnò una svolta nel sistema bancario, contribuendo al decollo industriale attraverso l'emissione di moneta e gestione del sistema finanziario.
  • Le banche miste come la Banca commerciale italiana e il Credito italiano furono cruciali nel finanziare progetti industriali costosi grazie a capitali principalmente tedeschi.
  • Le rimesse degli emigranti e le entrate del turismo furono fondamentali per equilibrare la bilancia dei pagamenti, sostenendo l'importazione di materie prime necessarie per l'industrializzazione.
  • Il periodo tra il 1886 e il 1911 vide un aumento del 50% del reddito nazionale, segnando una significativa crescita economica e trasformazione industriale del paese.
  • Lo sviluppo economico fu caratterizzato da forti squilibri territoriali, con il nord che si industrializzava rapidamente mentre il sud rimaneva indietro, accentuando il dualismo economico.

Indice

  1. Rivoluzione del sistema bancario
  2. Fattori economici del Novecento
  3. Decollo industriale e squilibri

Rivoluzione del sistema bancario

Nel periodo di fine Novecento viene rivoluzionato il sistema bancario, mossa importante che riuscì a contribuire in modo particolare al decollo industriale; nel 1893 viene quindi fondata la Banca d'Italia, cioè la banca centrale incaricata ad emettere la moneta e il sistema finanziario e creditizio; nacquero anche altri istituti di credito sul modello della banca mista. La "banca mista" deve il suo nome al fatto che svolge una duplice funzione: raccoglie il risparmio dei cittadini e lo investe finanziando società commerciali e industriali. Banche miste sono la Banca commerciale italiana e il Credito italiano (con capitali in gran parte tedeschi). Furono questi istituti di credito che assicurarono gli ingenti capitali necessari a finanziare investimenti costosi, come le centrali idroelettriche.

Fattori economici del Novecento

Non bisogna poi trascurare altri due fattori: le entrate del turismo e le rimesse degli emigranti, cioè i risparmi inviati in patria dai lavoratori italiani che emigravano, nel primo decennio del Novecento, al ritmo di mezzo milione l'anno. Le rimesse (che portavano ogni anno nel paese valuta per 300-500 milioni di lire) furono uno dei fattori che permisero all'Italia di equilibrare la bilancia dei pagamenti, ovvero il saldo delle entrate e delle uscite di valuta da un paese per esportazioni e importazioni, in una fase in cui erano necessarie ingenti importazioni di materie prime per sostenere lo sviluppo dell'industrializzazione.

Decollo industriale e squilibri

Il decollo industriale di fine Ottocento è un evento di portata storica per il nostro paese, che ne avviò la trasformazione in società industriale in grado di competere sui mercati internazionali. Tra il 1886 e il 1911 il reddito nazionale aumentò del 50 %, indice di una decisa crescita economica.

Tuttavia questo sviluppo fu caratterizzato sin dall'inizio da pesanti squilibri, il più grave dei quali era lo squilibrio territoriale, il dualismo economico, fra nord e sud del paese, frutto di condizioni storiche secolari ma accentuato dalla scelta protezionistica. Infatti il protezionismo ebbe l'effetto di approfondire il divario fra la produttività dell'agricoltura settentrionale, già più sviluppata e capace di rinnovarsi tecnicamente, e quella meridionale, che al riparo della tariffa doganale poté sopravvivere senza rinnovarsi: mentre il protezionismo danneggiò le colture pregiate d'esportazione meridionali. Aggiungiamo che il tessuto industriale andava formandosi in modo non omogeneo, ma si concentrava nel "triangolo industriale" del nord (Milano, Genova, Torino), favorito dagli investimenti, dalla presenza di una borghesia industriale più dinamica, dalla prossimità ai mercati europei. L'Italia, insomma, si sviluppava "a forbice": a fronte della crescita del nord, diveniva sempre più grave il ritardo delle regioni del Mezzogiorno. La questione meridionale diveniva così uno dei grandi nodi irrisolti della società italiana.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'importanza della fondazione della Banca d'Italia nel sistema bancario italiano?
  2. La fondazione della Banca d'Italia nel 1893 ha rivoluzionato il sistema bancario, contribuendo al decollo industriale del paese, essendo incaricata di emettere moneta e gestire il sistema finanziario e creditizio.

  3. Quali erano le funzioni delle banche miste come la Banca commerciale italiana e il Credito italiano?
  4. Le banche miste svolgevano una duplice funzione: raccoglievano il risparmio dei cittadini e lo investivano finanziando società commerciali e industriali, assicurando i capitali necessari per investimenti costosi.

  5. In che modo le rimesse degli emigranti hanno influenzato l'economia italiana?
  6. Le rimesse degli emigranti, che portavano valuta per 300-500 milioni di lire all'anno, hanno aiutato l'Italia a equilibrare la bilancia dei pagamenti, sostenendo l'importazione di materie prime necessarie per l'industrializzazione.

  7. Quali squilibri caratterizzavano lo sviluppo industriale italiano di fine Ottocento?
  8. Lo sviluppo industriale era caratterizzato da squilibri territoriali, con un divario crescente tra il nord industrializzato e il sud agricolo, accentuato dal protezionismo e dalla concentrazione industriale nel "triangolo industriale" del nord.

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