Concetti Chiave
- Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania affronta un periodo di caos politico e sociale, con il crollo della monarchia e la nascita della Repubblica di Weimar.
- La costituzione di Weimar porta alla creazione di una democrazia federale avanzata ma instabile, incapace di formare governi di coalizione stabili a causa della legge elettorale proporzionale.
- Il Trattato di Versailles impone pesanti debiti alla Germania, portando a gravi difficoltà economiche, iperinflazione e disordini sociali che favoriscono l'ascesa di movimenti estremisti.
- Adolf Hitler e il Partito Nazionalsocialista sfruttano il malcontento popolare, aumentando il loro consenso attraverso propaganda e azioni paramilitari, culminando nel tentativo di colpo di stato nel 1923.
- Nel 1933, dopo l'incendio del Reichstag, i nazisti ottengono il potere politico e iniziano a implementare l'ideologia del Mein Kampf, basata su razzismo, antisemitismo e espansione territoriale.
Indice
La caduta della monarchia tedesca
Successivamente alla fine della prima guerra mondiale la situazione tedesca è drammatica: nel novembre del 1918, quando è ormai evidente la sconfitta succedono 2 cose importanti per cui la situazione precipita: gli insuccessi militari indeboliscono l’esercito, all’interno di cui si creano dei consigli tipo soviet in cui si inizia a diffondere la propaganda bolscevica che, con la distruzione dello stato, diventa una minaccia molto forte; il 9 novembre 1918 di fatto crolla la monarchia; il Keiser fugge in Olanda, nasce la repubblica e si stringe un’alleanza con gli anglo-francesi.
I militari scaricano la responsabilità del governo sui politici per attribuirgli la sconfitta.
C’è un governo socialdemocratico di Hebert, che ha 2 compiti: riportare l’ordine pubblico, indire le elezioni per l’assemblea costituente. All’interno del partito socialista al governo nascono dei guai dalla Russia: il modello bolscevico che si sta imponendo. Il marxismo era molto moderato e il compito del partito socialista era portare alla rivoluzione. In questa situazione la parte più estremista del partito si stacca formando 2 soggetti: la Lega di Spartaco (comunisti) e il partito Socialdemocratico Indipendente. Tutti e 2 i movimenti di estrema sinistra si fanno portavoce dei soviet. Essi non se ne stanno con le mani in mano e nel ’19 gli spartachisti tentano un’insurrezione cercando di boicottare le elezioni per l’assemblea costituente. L’insurrezione viene repressa nel sangue, non solo dai poteri ufficiali ma da una serie di squadre paramilitari (non dirette dallo stato) che erano nate nel tempo, soprattutto di destra. Uno dei caporali è Adolf Hitler. Non si ha un connotato politico preciso; sono formati soprattutto da reduci. In questa galassia pochi ce la fanno: i nazisti sono fra i pochi che hanno avuto successo.
La costituzione di Weimar
Il 19 gennaio del 1919 si hanno le elezioni di assemblea costituente. La maggioranza dei seggi va al partito Socialdemocratico. Si forma una coalizione che rappresenta i ¾ del parlamento e si scrive la costituzione di Weimar (dalla cittadina in cui viene scritta), una delle più avanzate della storia. È una democrazia piuttosto liberalista. Questa costituzione viene presa a modello anche dai nostri padri costituenti. Si forma una repubblica di tipo federale, con un parlamento eletto con suffragio universale proporzionale; questa legge non riesce a dare maggioranze stabili; si formano quindi governi di coalizione, in genere molto deboli. C’è un cancelliere eletto dal governo ed un presidente della repubblica eletto ogni 7 anni, che in caso di emergenza può attuare una sospensione dei diritti. Questi strumenti li prende Hitler quando, dopo 15 anni, distrugge la democrazia in Germania.
Tutto ciò soffia sul fuoco si una situazione molto grave, dovuta alle spese militari e quelle da pagare dopo Versailles. Quest’ultimo debito è stato estinto nel 2011. Ciò è molto complesso perché pesa molto sui tedeschi, anche come umiliazione e grava in particolare sulla classe dirigente. Queste rate non si riescono a pagare, anche perché il sistema economico è a terra a causa della guerra. I tedeschi saltano una rata ed i francesi usano ciò come pretesto per invadere la Rhur, una regione mineraria della Germania, principale produttrice di carbone. Essi non solo la occupano prendendo tutte le materie prime, ma mandano ad occupare dei contingenti di truppe senegalesi, cosa che fa imbufalire i tedeschi, molto razzisti. Alcuni di questi soldati si innamorano delle donne tedesche e nascono tedeschi neri, cosa che fa impazzire Hitler.
L'inflazione e la crisi economica
I tedeschi sono furiosi e smettono di lavorare per estrarre carbone. Lo stato tedesco sostiene questa resistenza passiva e in gravissime condizioni economiche inizia a stampare una quantità industriale di moneta. Facendo ciò lo stato non ha soldi e l’inflazione si alza vertiginosamente. Il marco si svaluta moltissimo. Stampando moneta, senza che l’economia riparta, l’offerta rimane bassa. Vengono colpiti in particolare i poveri, a causa dell’innalzamento dei prezzi; altri ad essere colpiti sono quelli con un reddito fisso. Aumentando il costo della vita si erodono le spese. Chi è avvantaggiato sono i proprietari delle miniere, chi possiede valuta straniera e gli industriali.
L'ascesa di Hitler
A questo punto la situazione si infiamma perché la gente non ha i soldi per mangiare. I bolscevichi e le formazioni di estrema destra sono avvantaggiati da questo. Hitler, che entra nel NSADP, è particolarmente bravo nei comizi, che erano tenuti a Monaco nelle birrerie. Piano piano si inizia ad avere molti adepti, ma questo partito non ha una vera e prorpia idea. Proprio a partire da una birreria parte un colpo di stato a Monaco: nel novembre del ’23 si cerca di prendere il potere con la forza, con l’aiuto di un militare (Push di Monaco). Hitler viene messo in carcere fino al ’25. Durante questa permanenza scrive “Mein Kampf” (la mia battaglia), l’ideologia del nazismo. A questo punto si prova a reagire alla crisi economica. Il governo fa una riforma monetaria, cambiando valuta, non più garantita dall’oro ma da patrimonio agricolo e industriale della Germania. Si cerca di migliorare la situazione internazionale, soprattutto con la Francia. Arrivano anche gli americani in aiuto in modo da permettere alla Germania di tornare grande (prestiti dalle banche). A questo punto dal ’25 l’economia piano piano riparte e la situazione internazionale si riappacifica; si arriva ad una relativa stabilità. I problemi strutturali di Weimar rimangono ed è difficile formare coalizioni importanti. La crisi del ’29 dà la mazzata definitiva. I finanziamenti americani vengono chiusi e nel novembre del ’29 gli effetti sono immediati. Da 650 mila disoccupati nel ’29 si arriva a 4 milioni nel ’31. I politici dell’epoca si dimostrano completamente incapaci di reagire a questa crisi, che dà fiato alle opposizioni più radicali. Nel 1928 i nazionalsocialisti prendono il 2,6%. Arrivano in 3 anni al 19%, poi al 33, fino ad arrivare al 50% nel 1933. Nel 1930 il cancelliere socialdemocratico Muller viene fatto dimettere. Nel ’32, vista anche l’ingovernabilità a causa della legge elettorale, il presidente della repubblica fa scattare l’articolo 48, bypassando il parlamento. Nei nazisti e nei comunisti aumentano i voti. Nelle elezioni presidenziali del ’32 Hitler si è rifatto una reputazione di politico rispettabile, presentandosi alle elezioni. Il suo oppositore è Hindemburg, un uomo vecchio che viene pregato di partecipare alle elezioni per non far andare su Hitler. Una volta eletto prova a dare una sterzata al governo, fallendo. Alle elezioni del ’32 Hitler prende il 32,4% dei voti; i nazisti non possono più essere tenuti fuori dalla politica. Ad Hitler spetta la presidenza del consiglio, il cancellierato. Il 30 gennaio 1933 ad Hitler viene assegnato l’incarico di formare il nuovo governo.
Il Mein Kampf e l'ideologia nazista
I punti programmatici del Mein Kampf sono impressionanti e vengono applicati alla lettera. La sconfitta della prima guerra mondiale è imputata a socialisti ed ebrei, che hanno pugnalato alle spalle il popolo tedesco. C’è il rifiuto del capitalismo e si vuole la purezza della razza. Secondo Hitler i problemi della Germania derivano dal fatto che la purezza della razza ariana (che affonda le radici nella mitologia nordica, secondo i quali gli ariani derivano dal Tibet).
Il partito nazionalsocialista dei lavoratori è uno dei tanti piccoli gruppi di estrema destra in Germania, simili al gruppo nazista. Accanto ad una proposta politica vera e propria c’è un ideale violento. La svolta è l’adesione con la tessera numero 7 al partito di Adolf Hitler, un pittore fallito austriaco che ha combattuto la prima guerra mondiale nelle file dell’esercito tedesco; è stato ferito dai gas e pare che la forma dei baffi sia dovuta al fatto che sennò la maschera non aderiva bene. Mentre è in ospedale gli giunge la notizia della firma dell’armistizio, della prima guerra mondiale e della sconfitta della Germania. Le colpe vengono affiliate alla classe dirigente tedesca. Secondo Hitler e il partito nazionalsocialista essi sono gli ebrei. Il Mein Kampf è scritto nel ’23-25 quando Hitler è in prigione a causa del Push di Monaco. Egli realizza esattamente ciò che scrive nel testo. Il fascismo in Italia non ha invece un libro di riferimento.
Il primo punto è il rifiuto dell’esito del patto di Versailles; la colpa viene addossata alla classe dirigente. Questa è una “fake news”: la sconfitta è stata militare.
Secondo tema è la critica capitalista. Il nazismo, così come il fascismo, si pone come terza via rispetto a capitalismo e socialismo. Si attua un corporazionismo
La purezza della razza ariana
Il terzo punto riguarda la purezza della razza. Il popolo tedesco appartiene ad una razza, detta razza ariana. La ricostruzione scientifica in questo caso si fonde con la leggenda. La scienza viene utilizzata a scopo propagandistico, piegata all’uso del potere. Le radici biologiche della razza ariana sarebbero da ricercarsi nel Tibet e nelle divinità nordiche. La razza ariana è quindi una razza semi-divina, e finché governava era destinata alla supremazia sul mondo. Essa è stata però inquinata biologicamente con altre razze, in particolare con quella ebraica. Hitler in realtà non inventa nulla di ciò che dice, ma sistematizza i diversi aspetti. L’antisemitismo era già radicato in Germania. Altro motivo è che gli ebrei non hanno una nazione di riferimento. Per il nazismo ciò è intollerabile: per il nazionalismo ad un popolo deve corrispondere una nazione. La colpa degli ebrei è quella di aver inquinato la purezza della razza ariana, avendo determinato la decadenza del popolo tedesco. Ritrovare questa purezza significa in qualche modo promuovere la purezza della razza ariana e sistemare in qualche modo la situazione ebraica. La soluzione dei campi di sterminio viene scelta solo durante la seconda guerra mondiale, nel 1941. L’idea iniziale in realtà era quella di mandare gli ebrei in qualche posto lontano.
La questione della purezza della razza ariana spiega una serie di politiche del regime che hanno come cardine le SS e hanno corollario l’Lebensborn (progetto di vita). L’idea è applicare e teorie eugenetiche (eliminazione del contagio raziale) e promuovere il dominio della razza ariana. Entro il 1980 ci sarebbero state 120 milioni di persone di razza ariana.
Fürerprinzip è il principio del capo, l’idea che tutto questo si identifica, si incarna con il carisma del capo, di Hitler. C’è l’idea dello spazio vitale: il popolo tedesco è chiuso ed è necessario conquistare delle terre per far stare meglio i tedeschi. Si pensa in particolare alle popolazioni dell’est (gli slavi erano considerati inferiori). Altra questione interessante è quella del pangermanismo: è necessario inglobare tutte le popolazioni di lingua tedesca nella Germania.
L'organizzazione del partito nazista
Questo partito è organizzato con una struttura paramilitare, le SA: il nucleo originale fondante del partito nazionale, simili alle camicie nere di Italia. Sono comandate da Ernst Rom. Ad un certo punto Hitler crea le SS, originariamente sue guardie del corpo, che rispondono direttamente a lui. Rom è un personaggio storico ed Hitler fa liquidare le sue guardie.
L'incendio del parlamento tedesco
Nel 1933 durante le generali Hindemburg, il capo dello stato, è costretto a dare il ruolo di cancelliere ad Hitler a causa della sua maggioranza. Il 27 febbraio 1933 un incendio distrugge il parlamento tedesco. La polizia individua un responsabile, un comunista olandese. La ricostruzione è ancora incerta. Ci sono sicuramente delle responsabilità dei nazisti. Essi avrebbero pianificato l’incendio per dare la colpa ai comunisti. Quando entrano nell’edificio avrebbero visto un comunista pazzo, a cui addossano la colpa. Dare la colpa ai comunisti era per configurare misure drastiche nelle libertà politiche. Nel ’33 vengono indette nuove elezioni, in cui i nazisti ottengono il 44,9% dei consensi e la maggioranza assoluta in parlamento.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze immediate della sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale?
- Come si sviluppò la situazione politica in Germania dopo la prima guerra mondiale?
- Quali furono le cause e le conseguenze dell'iperinflazione in Germania?
- Come si affermò Adolf Hitler e il partito nazionalsocialista?
- Quali erano i punti principali dell'ideologia nazista secondo il "Mein Kampf"?
La sconfitta portò al crollo della monarchia, alla fuga del Kaiser in Olanda e alla nascita della Repubblica di Weimar, con un governo socialdemocratico che doveva ristabilire l'ordine e indire elezioni per l'assemblea costituente.
La situazione politica fu instabile, con la formazione di movimenti estremisti come la Lega di Spartaco e il Partito Socialdemocratico Indipendente, e tentativi di insurrezione repressi violentemente. La costituzione di Weimar fu creata, ma portò a governi di coalizione deboli.
L'iperinflazione fu causata dalla stampa eccessiva di moneta per sostenere la resistenza passiva contro l'occupazione francese della Ruhr. Ciò portò alla svalutazione del marco, colpendo duramente i poveri e favorendo i proprietari di miniere e industriali.
Hitler si affermò grazie alla sua abilità oratoria e alla propaganda, guadagnando seguaci attraverso comizi e un tentativo di colpo di stato. Dopo la crisi economica del 1929, il partito nazionalsocialista crebbe rapidamente, portando Hitler al potere nel 1933.
L'ideologia nazista includeva il rifiuto del Trattato di Versailles, la critica al capitalismo, la promozione della purezza della razza ariana e l'antisemitismo. Questi punti furono sistematizzati da Hitler e applicati durante il suo regime.