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Concetti Chiave

  • Mussolini consolida il potere tra il 1925 e il 1926 attraverso le "leggi fascistissime", trasformando l'Italia in un regime totalitario con il controllo politico centralizzato.
  • Il corporativismo fascista, introdotto da Mussolini nel 1934, sostituisce la lotta di classe con la collaborazione tra categorie produttive, ma rimane subordinato al potere politico.
  • La politica agricola fascista punta all'autosufficienza alimentare, con piani di bonifica e modernizzazione, seppur ostacolata dai latifondisti meridionali.
  • Il regime fascista interviene su tutti gli aspetti della vita, dall'istruzione all'attività sportiva, promuovendo l'indottrinamento attraverso il testo unico scolastico e l'iscrizione al partito.
  • L'avvicinamento alla Germania porta a politiche razziali rigorose, influenzate dalla campagna in Etiopia e dalle concezioni razziste di dominio del XIX secolo.

Indice

  1. Mussolini e le leggi fascistissime
  2. Il new deal e le sue ripercussioni
  3. Il regime totalitario di Mussolini
  4. Corporativismo e intervento statale
  5. Piani economici e sociali di Mussolini
  6. Agricoltura e divario nord-sud
  7. Indottrinamento e controllo sociale
  8. Politica razziale e alleanze internazionali
  9. Stalin e la collettivizzazione forzata
  10. Piani quinquennali e repressione

Mussolini e le leggi fascistissime

1925-1926: Mussolini sale al potere e vara le "leggi fascistissime" con queste tutti i poteri vengono delegati a Mussolini ed al gran consiglio del fascismo.

In Italia c'è la monarchia con Vittorio Emanuele II che mantiene lo statuto Albertino mentre la minuzia volontaria diventa un corpo militare dell'esercito.

Il new deal e le sue ripercussioni

In America Crolla la borsa di Wall street e viene attivato un "new deal" per risollevare le sorti economiche e sociali dell'America, abbiamo tre settori diversi, politico, governativo, economico monetario.

Questo ha

ripercussioni sull' Europa perché provoca disoccupazione. Per fronteggiare questa situazione Mussolini comincia a sostenere ed imporre un maggiore intervento con eventi pubblici sotto controllo del regime totalitario.

Il regime totalitario di Mussolini

Erano state delle elezioni su vista unica, cioè c'era un appoggio plebescitario che da potere al fascismo.

Ottenendo la maggioranza Mussolini ottiene il fermo, quindi da questa data abbiamo un passaggio al regime totalitario. Questo viene spiegato da Emilio Gentile che sostiene che con questa votazione e con questopassaggio di regime si arriva all'integrazione totale delle masse nello stato.

Tra gli obbiettivi dello stato totalitario abbiamo l'ordinamento corporativo, che ha come obbiettivo quello di sostituire la lotta d i classe (varata da Mars) con una collaborazione tra le categorie produttive.

Corporativismo e intervento statale

Dal 1934 Mussolini vara il corporativismo, un associazione che comprende 22 corporazioni che vengono suddivise tra mondo agricolo e mondo industriale-commerciale di servizi. Queste corporazioni sono formate da

lavoratori e imprenditori di uno stesso settore che diventano parte dell'ideologia dello stato fascista. Mussolini impone anche al mondo del lavoro i suoi progetti.

Queste corporazioni non hanno potere a livello di decisioni in campo economico perché tutto viene subordinato al potere politico. Come in Russia anche in Italia le aziende vengono gestite dallo stato fascista.

Per incrementare l'ideologia fascista nel 1939 Mussolini crea la camera dei fasci e delle corporazioni che va a sostituire la camera dei deputati.

Piani economici e sociali di Mussolini

Nel 1933 circa Mussolini impone degli istituti, tra cui: IMI (Istituto di credito che ha il compito di finanziare le

imprese in difficoltà) ed IRI(istituto per la ricostruzione industriale e con esso lo stato fascista si fa carico degli istituti di credito al fine di evitarne il fallimento). Mettono degli uomini all'intero delle aziende per

poterle controllare ed interviene lo stato fascista per le partecipazioni del paese. L'IRI diventa la prima azionista dell'industria italiana ad acquista quote e titoli Partendo da questo Mussolini vara anche un importante piano

di lavori pubblici e permette all'Italia di superare la crisi che si era sviluppata fino alla metà degli anni 30.

Queste banche commerciali hanno delle partecipazioni in tutte le imprese del paese finanziando tutte le attività delle azioni delle imprese italiane.

Agricoltura e divario nord-sud

Dal punto di vista agricolo lo stato interviene con una pianificazione dovuta al fallimento della battaglia del grano e Mussolini vara un programma che ha come obbiettivo principale garantire l'autosufficienza alimentare,

l'italia deve avere una produzione di beni alimentari adeguati alla popolazione.

Questo progetto di Mussolini si scontra con i progetti dei latifondisti meridionali (del sud) i quali non hanno interesse a migliorare la produttività delle loro terre perché i tassi doganali imposti sui beni agricoli li fanno

arricchire, non hanno interesse quindi a lavorare di più e a guadagnare di meno.

Si crea un ulteriore divario tra nord e sud perché il nord attiva mezzi sempre più moderni mentre il sud rimane ancora con mezzi vecchi.

Mussolini promuove un piano di bonifiche, molto importante ed ha conseguenze anche sul profilo propagandistico perché incrementa da una parte la produzione agricola al nord Italia e permette di fondare nuove città.

Indottrinamento e controllo sociale

Interviene su tutti gli aspetti della vita dei cittadini, tanto è vero che Mussolini costruisce lo stato sociale centralizzato, ha il compito di coordinare tutti i servizi in modo che tutti i lavoratori della pubblica amministrazione devono prendere una tessera del partito. Questa tessera

diventa una sorta di carta lasciapassare che permette a loro di conservare il posto di lavoro e diventano soci del partito fascista. Chi non la aveva veniva licenziato.

Inoltre nelle scuole viene prodotto un testo unico che promuove gli ideali fascisti. Questo testo che diventa un simbolo ha l'obbiettivo di indottrinamento (tutti i giovani vengono inquadrati in organizzazioni del partito fascista sin dalla tenera età, ad esempio abbiamo l'opera balilla che viene assorbita nel 1927 dalla gioventù Italiana e diventa gioventù di partito. I ragazzi venivano divisi in gruppetti.

Il regime fascista gestisce le attività sportive, impone lo sport che devi fare, propone attività di gruppo.

Politica razziale e alleanze internazionali

L'avvicinamento della Germania ha modificato la politica del fascismo.

Questa politica è stata influenzata dalla campagna in Etiopia, perché c'era l'abitudine da parte degli italiani di accompagnarsi a donne etiopi. Questo dal punto di vista giuridico fa nascere il problema della purezza della stirpe.

I governi nazisti e fascisti in particolare, regolano i raccolti tra etiopi ed italiani e vietano i matrimoni misti.

Riprende le concezioni ottocentesche del razzismo di dominio, cioè il concetto di interiorità nei popoli, lo abbiamo visto quando abbiamo parlato del colonialismo.

Ritorniamo a collegarci alle prime leggi razziali legate al darwinismo sociale.

Qual è la differenza tra razza e popolo secondo il manifesto degli scienziati razzisti?

Stalin e la collettivizzazione forzata

nel 1940 viene ucciso da un sicario di Stalin in Messico.

Stalin una volta che assume il potere attua una politica economica con l'obbiettivo principale di risolvere la crisi

riguardo la produzione dei cereali e quindi mette in discussione la Nep (nuova politica economica), un programma barato da Lenin per liquidare il comunismo di guerra.

L'obbiettivo era utilizzare tutte le risorse agrarie delle campagne, distribuire le merci e questa politica aveva determinato un collasso della produzione.

Stalin una volta attuato il suo regime prevedeva dei piani quinquennali, l'obbiettivo era di modernizzare l'economia Russa quindi trasformare l'economia sovietica da agricola ad industriale.

L'URS con questo piano diventa la seconda potenza industriale del mondo tanto è vero che quando finisce la seconda guerra mondiale abbiamo la guerra fredda.

Piani quinquennali e repressione

Stalin per raggiungere il suo obbiettivo articola questi piani quinquennali legati alla produzione partendo dal presupposto che l'intera economia doveva essere centralizzata e nel 1929 avvia una collettivizzazione forzata

che riguarda la trasformazione dell'economia agricola ed attiva quindi una modernizzazione fondata sui seguenti principi:

1) pianificazione collettiva dell'economia

2) collettivizzazione forzata dell'agricoltura; l'economia si basava sulla produzione delle campagne, solo una piccola parte delle aziende aveva aderito alle cooperative. Molte delle terre dopo la fine della rivoluzione

d'ottobre cominciano a diventare delle piccole-medie imprese. Nel 1925 esistono milioni di imprese agricole individuali. Stalin per prendersi tutte le aziende decide di espropriare le terre ai contadini agiati che si

chiamano "kulaki" (imprenditori agricoli) per creare aziende agricole di proprietà dello stato ed avvia una politica economica-collettiva che prevede l'incremento di aziende cooperative ("kolchoz") e di aziende agricole

statali ("slóvoniz"). Sono delle aziende collettive formate da contadini che mettono insieme mezzi di produzione, cioè attrezzi sementi ed una volta che vanno a raccogliere ciò che hanno prodotto consegnano allo

stato proprietario delle terre la metà della produzione. Tutti questi contadini vengono costretti da Stalin con la forza a diventare lavoratori delle fattorie.

La popolazione rurale oppone resistenza perché la politica di Stalin toglie le proprietà e non guadagnano più con le terre.

Stalin ordina la requisizione forzata delle terre, invia l'esercito gestito dal partito comunista e tutti quelli che si rivelavano alla politica staliniana venivano eliminati direttamente sul posto e l'altra parte di contadini (kolaki)

venivano deportati nei boolak (campi di lavoro) che spesso si trovavano in Siberia, quindi la prospettiva di vita dei deportati era molto breve perché lavoravano tantissimo durante il giorno a temperature bassissime

L'opposizione di questi contadini provocò un calo della produzione ed una carestia.

3) controllo molto rigido sull'arte e sulla cultura (realismo socialista); Stalin esaltato da culto della personalità che era costruita da una propaganda diretta da lui e si presenta alla masse, all'esercito come il padre che si

prende cura dei figli e dei concittadini.

Per combattere tutti i nemici interni nel 1934 si attua il periodo del grande terrore che riguarda l'eliminazione degli oppositori espulsi dal partito. Per farlo Stalin si avvale dell'ausilio della polizia di stato che attua le

cosiddette "purghe" (depurazione) contro i dissidenti che vengono arrestati fucilati e deportati al lavoro forzato in questi gulag. Le vittime furono tantissime e la politica di Stalin aveva la scopo rieducativo come se i

gulag fossero delle prigioni attraverso reclusione e lavoro. Inoltre questi assumono anche una funzione economica perché tutti i reclusi lavoravano gratis per lo stato e si occupano di realizzare opere pubbliche

come ferrovie, canali navigabili, cantieri edili.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le "leggi fascistissime" varate da Mussolini tra il 1925 e il 1926?
  2. Le "leggi fascistissime" furono un insieme di leggi che delegarono tutti i poteri a Mussolini e al Gran Consiglio del Fascismo, consolidando il suo controllo sullo stato italiano.

  3. Come influenzò la crisi di Wall Street del 1929 le elezioni politiche in Italia?
  4. La crisi di Wall Street del 1929 causò disoccupazione in Europa, spingendo Mussolini a sostenere un maggiore intervento statale e a consolidare il regime totalitario attraverso elezioni con appoggio plebiscitario.

  5. Qual era l'obiettivo del corporativismo introdotto da Mussolini nel 1934?
  6. L'obiettivo del corporativismo era sostituire la lotta di classe con la collaborazione tra le categorie produttive, creando corporazioni che includevano lavoratori e imprenditori dello stesso settore.

  7. Quali furono le conseguenze del piano di bonifiche promosso da Mussolini in agricoltura?
  8. Il piano di bonifiche incrementò la produzione agricola nel nord Italia e permise la fondazione di nuove città, ma accentuò il divario tra nord e sud a causa delle differenze nei mezzi agricoli utilizzati.

  9. In che modo il regime fascista influenzò la vita quotidiana e l'educazione in Italia?
  10. Il regime fascista intervenne su tutti gli aspetti della vita, imponendo una tessera del partito per i lavoratori pubblici e un testo unico nelle scuole per promuovere gli ideali fascisti, indottrinando i giovani sin dalla tenera età.

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