Concetti Chiave
- Giolitti aimed to integrate socialists into Italian politics to stabilize the government and prevent revolutionary attempts by the maximalist faction.
- The socialist minimalists, led by Turati, pursued a reformist program that aligned with Giolitti's gradual approach to socialism.
- Giolitti sought Catholic support, leveraging the Church's evolving stance on social issues, to counteract conservative and nationalist opposition.
- The 1913 Gentiloni Pact involved a secret agreement with Catholics to support Giolitti's election in exchange for concessions on religious education and policies.
- Despite electoral success in 1913, Giolitti struggled to consolidate a stable majority due to increased socialist representation and challenges to traditional political practices.
Indice
- L'inclusione delle classi socialiste
- Correnti del partito socialista
- Proposte e rifiuti di collaborazione
- Sciopero generale e riavvicinamento alla chiesa
- Romolo Murri e la democrazia cristiana
- Don Luigi Sturzo e il partito popolare
- Oppositori di Giolitti e suffragio universale
- Il patto Gentiloni e le elezioni del 1913
L'inclusione delle classi socialiste
- l’obbiettivo di Giolitti è includere nella vita politica italiana anche le classi socialiste (esprimono le esigenze dei contadini e dei lavoratori) con lo scopo di:
1) assicurarsi una maggiore stabilità del governo
2) garantirsi una base di consenso parlamentare, evitando tentativi rivoluzionari da parte della corrente massimalista del partito socialista
Correnti del partito socialista
- la corrente minimalista del partito socialista ha un programma riformistico (detto anche minimo) elaborato da Filippo Turati:
1) basato su una serie di riforme che hanno lo scopo di realizzare il socialismo in maniera graduale
2) basato sulla possibile collaborazione con la borghesia
3) in linea con le idee di Giolitti
- la corrente massimalista del partito socialista ha un programma rivoluzionario (detto anche massimo) guidato da Enrico Ferri:
1) basato su metodi rivoluzionari che hanno lo scopo di realizzare il socialismo
2) basato sulla rivendicazione dell’autonomia del proletariato da tutte le altre classi sociali
3) basato su linee rigide
Proposte e rifiuti di collaborazione
- nel 1903, Giolitti propone a Turati (a capo del partito socialista) di entrare nel suo governo, ma Turati rifiuta perché l’ala massimalista non avrebbe condiviso la sua scelta -> negli anni successivi, Giolitti e i socialisti trovano punti di accordo ma non stringono mai collaborazioni ufficiali
Sciopero generale e riavvicinamento alla chiesa
- nel 1904, dal 15 al 20 settembre, c’è il primo sciopero generale della storia italiana organizzato dall’ala massimalista
- Giolitti capisce che è necessario, per la sua sicurezza politica, un riavvicinamento alla chiesa cattolica con lo scopo di garantirsi un reciproco appoggio -> il periodo era anche favorevole dato che il papa con l’enciclica Rerum Novarum del 1891 si era mostrato più aperto alle problematiche sociali e alla vita politica e pubblica italiana
Romolo Murri e la democrazia cristiana
- emerge il sacerdote marchigiano Romolo Murri, fondatore del movimento della democrazia cristiana, nel 1900, per favorire una conciliazione tra la democrazia e la religione, quindi tra socialismo e chiesa:
1) viene osteggiato da papa Leone XIII e dal successore Pio X
2) viene eletto deputato nel 1904 con l’appoggio dei socialisti
3) viene sospeso dall’esercizio sacerdotale e poi scomunicato
Don Luigi Sturzo e il partito popolare
- emerge il sacerdote Don Luigi Sturzo, che sostiene la necessità di un partito laico-cristiano, democratico e popolare, autonomo dalla chiesa -> nel 1919 nasce il partito popolare che viene sciolto nel 1926 dal regime fascista
Oppositori di Giolitti e suffragio universale
- la necessità dell’avvicinamento con i cattolici è più forte perché Giolitti ha nuovi oppositori:
1) le correnti conservatrici, che lo considerano troppo “a sinistra”
2) le correnti nazionaliste, deluse dallo scarso approccio imperialista
- papa Pio X fa un passo avanti nei confronti della politica italiana, allentando il non-expedit e consentendo ai cattolici di partecipare alle elezioni politiche
- nel 1912 viene approvato il suffragio universale maschile, possono quindi votare tutti i cittadini maschi di:
1) 21 anni se sanno leggere e scrivere o se hanno svolto il servizio militare
2) 30 anni se sono analfabeti
- i cattolici entrano ufficialmente nella vita politica italiana
Il patto Gentiloni e le elezioni del 1913
- nel 1913 viene stipulato il patto Gentiloni -> accordo segreto tra Giolitti e il conte marchigiano Vincenzo Ottorino Gentiloni, in base al quale ci si doveva sottoscrivere all’Eptalogo (setti punti d’impegno), tra cui:
1) i cattolici si impegnano a sostenere l’elezione dei deputati liberali giolittiani
2) Giolitti e il suo governo abbandonano le linee politiche anticlericali (come la legge sul divorzio) e favoriscono le scuole cattoliche e difeso l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche
- Giolitti negò l’esistenza di questo patto, quando viene accusato, da alcuni liberali della sua maggioranza, di essere ceduto ai cattolici
- i risultati delle elezioni del 1913 segnano la vittoria di Giolitti:
1) i liberali hanno la maggioranza dei voti
2) più di 2/3 dei voti ricevuti provengono dall’alleanza con i cattolici
- Giolitti non ne esce pienamente forte:
1) non può consolidare una propria maggioranza politica in grado di sostenere la sua azione politica
2) i socialisti aumentano i propri deputati
3) il metodo del vecchio trasformismo non è più praticabile -> il clientelismo, la corruzione e l’intimidazione vengono denunciati dallo storico socialista e meridionalista Gaetano Salvemini
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale di Giolitti nel coinvolgere i socialisti nella politica italiana?
- Quali erano le differenze tra le correnti minimalista e massimalista del partito socialista?
- Come ha cercato Giolitti di avvicinarsi alla Chiesa cattolica?
- Qual è stato il ruolo del patto Gentiloni nelle elezioni del 1913?
- Quali sfide ha affrontato Giolitti dopo le elezioni del 1913?
L'obiettivo di Giolitti era includere le classi socialiste per assicurarsi una maggiore stabilità del governo e garantire una base di consenso parlamentare, evitando tentativi rivoluzionari da parte della corrente massimalista del partito socialista.
La corrente minimalista, guidata da Filippo Turati, aveva un programma riformistico basato su riforme graduali e collaborazione con la borghesia, in linea con le idee di Giolitti. La corrente massimalista, guidata da Enrico Ferri, aveva un programma rivoluzionario basato su metodi rivoluzionari e l'autonomia del proletariato.
Giolitti ha cercato un riavvicinamento alla Chiesa cattolica per garantirsi un reciproco appoggio, approfittando del periodo favorevole in cui il papa si era mostrato più aperto alle problematiche sociali e politiche italiane.
Il patto Gentiloni era un accordo segreto tra Giolitti e i cattolici, in cui i cattolici si impegnavano a sostenere l'elezione dei deputati liberali giolittiani in cambio dell'abbandono delle politiche anticlericali da parte di Giolitti. Questo accordo ha contribuito alla vittoria elettorale di Giolitti nel 1913.
Dopo le elezioni del 1913, Giolitti non è riuscito a consolidare una propria maggioranza politica, i socialisti hanno aumentato i propri deputati, e il metodo del trasformismo non era più praticabile, con clientelismo e corruzione denunciati da Gaetano Salvemini.