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Concetti Chiave

  • John Maynard Keynes critica la teoria liberista, sostenendo la necessità dell'intervento statale per stimolare l'economia, specialmente in fasi negative.
  • Keynes enfatizza l'importanza della spesa pubblica per rilanciare l'economia, anche a costo di portare in passivo il bilancio statale, per aumentare la domanda aggregata.
  • Il New Deal di Roosevelt è visto non solo come un incentivo economico, ma anche come un mezzo per ristabilire la fiducia nelle istituzioni e consolidare il consenso politico.
  • Il New Deal attrae il sostegno di diversi gruppi sociali, tra cui l'elettorato nero e le masse operaie urbane, ampliando la base di consenso del Partito democratico.
  • Grazie al vasto supporto ottenuto, Roosevelt vince le elezioni presidenziali del 1936, 1940 e 1944, dimostrando l'efficacia del suo approccio politico ed economico.

Indice

  1. La teoria di Keynes
  2. Intervento statale nell'economia
  3. Effetti politici del New Deal

La teoria di Keynes

In un importante saggio pubblicato nel 1936 da un economista inglese, John Maynard Keynes (1883-1946) la Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, viene analizzato l'aspetto economicamente essenziale dell'azione di governo di Roosevelt. Keynes contesta in generale la validità teorica dell'impostazione liberista, che considera il mercato come un meccanismo sottoposto a dinamiche che si autoregolano, adeguando costantemente i livelli di offerta e di domanda nei diversi ambiti dell'economia, egli sostiene invece che il sistema economico non ha questa capacità e che ha bisogno di essere costantemente stimolato da un assiduo intervento dello Stato.

Intervento statale nell'economia

Soprattutto in fase economiche negative, come quella che si era aperta nel 1929, lo Stato deve garantire una costante circolazione di risorse attraverso la politica delle opere pubbliche, che deve essere attuata a costo di portare in passivo il bilancio dello Stato (cioè facendo in modo che le spese statali superino le entrate). Una manovra di questo genere è essenziale per rilanciare l'economia poiché restituisce potere d'acquisto a lavoratori che altrimenti, a causa della disoccupazione, sarebbero fuori dal mercato, ritrovando lavoro e guadagnando di nuovo un po' di soldi essi sono inclini a spenderli, o almeno in parte, per beni di prima necessità o anche per qualche acquisto voluttuario in un modo o nell'altro essi tornano a essere dei consumatori e per questo rilanciano la domanda aggregata (ovvero la somma delle domande dei singoli), che si traduce subito in ulteriore domanda: infatti le aziende produttrici di beni che vedono aumentare le ordinazioni per i loro prodotti ricominciano ad acquistare materie prime e attrezzi, moltiplicando ulteriormente la domanda aggregata. Contemporaneamente, e per lo stesso motivo, anche la domanda di materie prime e di macchine necessarie per l'attuazione dei lavori pubblici funziona da ulteriore stimolo per il rilancio della domanda e quindi del sistema economico nel suo complesso.

Effetti politici del New Deal

Questi aspetti naturalmente sono molto importanti ma non meno rilevanti sono pure gli effetti politici del New Deal. L'azione di Roosevelt infatti serve a ridare fiducia nelle istituzioni rappresentative, consolidando intorno al presidente e al Partito democratico un vasto consenso. Il "new deal" è salutato con un grande entusiasmo dai veri più poveri degli Stati Uniti, travolto dalla crisi del '29. Per la prima volta i democratici riescono ad attirare i voti dell'elettorato nero, che in precedenza si era mostrato costantemente favorevole al Partito repubblicano, partito che negli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento aveva guidato la lotta per l'abolizione della schiavitù. Per il Partito democratico continuano a votare molti bianchi del Sud, un po' per tradizione un po' perché convinti dalla politica di aiuti all'agricoltura prevista dal New Deal. Le masse operaie urbane e i sindacati poi sostengono con entusiasmo le nuove misure. Forte di questo larghissimo supporto, Roosevelt nel 1936 si presenta di nuovo alle presidenziali e stravince ancora con un margine perfino superiore a quello ottenuto nelle elezioni del 1932; ottiene così un secondo mandato e nel 1940 ne otterrà un terzo e nel 1944 un quarto, segno del vasto e solido consenso che egli è riuscito ad assicurarsi con la sua politica coraggiosa e innovativa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'argomento principale del saggio di John Maynard Keynes del 1936?
  2. Il saggio di Keynes analizza l'importanza dell'intervento statale nell'economia, contestando la teoria liberista e sostenendo che lo Stato deve stimolare l'economia, specialmente in periodi di crisi.

  3. Come Keynes vede il ruolo dello Stato in un'economia in crisi?
  4. Keynes ritiene che lo Stato debba garantire una costante circolazione di risorse attraverso politiche di opere pubbliche, anche a costo di un bilancio statale in passivo, per rilanciare l'economia.

  5. Quali sono gli effetti economici delle politiche del New Deal secondo Keynes?
  6. Le politiche del New Deal restituiscono potere d'acquisto ai lavoratori, stimolano la domanda aggregata e rilanciano il sistema economico complessivo attraverso l'aumento della domanda di beni e materie prime.

  7. Quali effetti politici ha avuto il New Deal negli Stati Uniti?
  8. Il New Deal ha consolidato il consenso intorno a Roosevelt e al Partito Democratico, attirando voti da diverse fasce della popolazione, inclusi gli elettori neri e le masse operaie urbane.

  9. Come si è riflesso il consenso politico su Roosevelt nelle elezioni successive al New Deal?
  10. Grazie al vasto consenso ottenuto, Roosevelt vinse le elezioni presidenziali del 1936 con un margine superiore a quello del 1932, ottenendo successivamente anche un terzo e un quarto mandato.

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