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Sapiens
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Concetti Chiave

  • Dopo l'Unità, l'Italia era uno Stato liberale con un parlamento diviso in Camera e Senato, ma la partecipazione popolare era limitata.
  • La destra storica, erede di Cavour, governò fino al 1876, cercando di riparare il bilancio attraverso misure come la tassa sul macinato, che provocò il brigantaggio nel sud.
  • De Pretis, al governo dal 1876 al 1887, introdusse riforme come l'obbligo scolastico, l'abolizione del corso forzoso, e una nuova legge elettorale.
  • Crispi adottò misure autoritarie e avvicinò l'Italia alla Germania, provocando tensioni con la Francia; introdusse riforme come l'abolizione della pena di morte.
  • Giolitti, al potere dal 1901 al 1914, riconobbe il crescente ruolo delle masse e dei socialisti, e promosse l'espansione nazionale conquistando la Libia.

Indice

  1. L'Italia post-Cavour
  2. Destra storica e bilancio
  3. Brigantaggio e rivolte
  4. De Pretis e le riforme
  5. Crispi e politica estera
  6. Partito socialista e ideologie
  7. Rerum Novarum e fasci siciliani
  8. Crisi di fine secolo
  9. Età giolittiana e cambiamenti

L'Italia post-Cavour

Dopo Cavour l'Italia era uno Stato liberale e il potere legislativo era detenuto dal parlamento diviso in Camera e Senato. Ma ancora l'Italia non era del tutto democratica, poiché la minima parte della popolazione era coinvolta nella vita dello Stato.

Nacquero due orientamenti politici: destra e sinistra storica.

Destra: gli eredi di Cavour, moderati, volevano la monarchia.

Sinistra: erano più propensi a qualche riforma dalla parte dell'industrializzazione.

Destra storica e bilancio

Dal 1861 fino al 1876 l'Italia fu governata dalla destra storica che si impegnò molto per ripareggiare il bilancio causa una forte banca rotta (perdita della guerra, costruzione delle ferrovie) Se ne occupò Quintino Sella.

Come?

-chiedendo aiuti dall'estero;

-adottando il corso forzoso (carta moneta svalutata non convertibile in oro);

-tassa sul macinato (pareggio del deficit tutto sulle spalle dei cittadini).

Brigantaggio e rivolte

Brigantaggio: la tassa sul macinato fece scoppiare rivolte in tutta Italia, ma nel sud soprattutto: che si lamentava inoltre di sentirsi estraniato dall'Italia e scandalizzato dalla leva obbligatoria introdotta da poco.

Ci furono vere e proprie rivolte per dieci anni circa, a cui lo Stato dette il nome di brigantaggio. Razzie, azioni violente ed uccisioni che lo stato stesso represse con la legge marziale.

De Pretis e le riforme

De Pretis (1876-1887): Al governo una volta raggiunto il pareggio del deficit arrivò De Pretis, esponente di sinistra che però cercò sempre l'approvazione dell'opposizione (trasformismo)

Riforme sotto De Pretis:

-Legge Coppino (obbligo scolastico dai 6 ai 9 anni);

-Legge elettorale: 21 anni per votare;

-Abolizione corso forzoso e tassa sul macinato.

Crispi e politica estera

Crispi: Crispi era un siciliano che adotto misure più autoritarie rispetto a quelle di De Pretis. Voleva che l'Italia fosse uno stato rispettato e aveva come modello Bismark. Si avvicinò infatti alla Germania e di conseguenza peggiorò i rapporti con la Francia con cui cominciò una sorta di guerra economica a causa della nuova tassa protezionista

Riforme:

-abolizione della pena di morte;

-allargamento del suffragio universale;

-elezione del sindaco dal popolo.

Partito socialista e ideologie

In questo periodo nel 1892 era nato a Genova il partito socialista italiano guidato da Turati.

Ideologia di Turati: la rivoluzione sarà possibile solo quando nella società ci sarà stato un radicale cambiamento, allora essa risulterà come l'ultimo ed inevitabile passo. (Concezione gradualista)

Rerum Novarum e fasci siciliani

Rerum Novarum: Enciclica varata da Papa Leone XIII : si proponeva un terzo modello con cui affrontare i problemi della società. Nel 1891 f importante perché dopo il "Non Expedit" dava una partecipazione ai cattolici nella società

Fasci siciliani: in Sicilia nacquero associazioni con all'interno le ideologie più disparate contro le condizioni del lavoratore con il tempo divennero più violente e Crispi le placò con l'aiuto dell'esercito.

Crisi di fine secolo

Crisi di fine secolo: a Milano negli ultimissimi anni dell'Ottocento si verificò una rivolta a Milano e Bava Beccaris dette l'ordine di sparare sulla folla, ricevendo una benedizione dal re Umberto I, ucciso poi nel 1900 da Gaetano Bresci. Sonnino esclamòla celebre frase "torniamo allo statuto".

Pellaux fu il successore e propose l'abolizione di scioperi: i parlamentari rimediarono con la tecnica dell'ostruzionismo e la legge non venne approvata.

Età giolittiana e cambiamenti

Età giolittiana: Dal 1901 al 1914.

Giolitti riuscì a capire che ormai le masse non erano eliminabili e perciò cambiò atteggiamento nei loro confronti e nei confronti degli scioperi: appoggiaò i socialisti, ma quando vi fu una maggioranza di massimalisti , non trovò più l'appoggio e passò dalla parte dei nazionalisti, conquistò la Libia.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione politica in Italia dopo l'Unità?
  2. Dopo l'Unità, l'Italia era uno Stato liberale con un parlamento diviso in Camera e Senato, ma non del tutto democratica, con una minima parte della popolazione coinvolta nella vita dello Stato.

  3. Quali furono le principali misure adottate dalla destra storica per risanare il bilancio?
  4. La destra storica, guidata da Quintino Sella, cercò di risanare il bilancio chiedendo aiuti dall'estero, adottando il corso forzoso e imponendo la tassa sul macinato.

  5. Quali riforme furono introdotte sotto il governo di De Pretis?
  6. Sotto De Pretis furono introdotte la Legge Coppino sull'obbligo scolastico, una nuova legge elettorale, e l'abolizione del corso forzoso e della tassa sul macinato.

  7. Come si sviluppò il partito socialista italiano e quale era l'ideologia di Turati?
  8. Il partito socialista italiano nacque nel 1892 a Genova, guidato da Turati, che promuoveva un cambiamento radicale nella società come passo inevitabile per la rivoluzione, seguendo una concezione gradualista.

  9. Quali furono le azioni di Giolitti durante la sua età di governo?
  10. Durante l'età giolittiana, Giolitti cambiò atteggiamento verso le masse e gli scioperi, appoggiò i socialisti, ma poi si avvicinò ai nazionalisti e conquistò la Libia.

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