Concetti Chiave
- L'unificazione d'Italia nel 1861 creò un paese ancora arretrato, prevalentemente agricolo, con problemi economici e un alto tasso di analfabetismo, necessitando di una struttura nazionale omogenea.
- L'approccio centralizzatore del governo, noto come "piemontesizzazione", aveva l'obiettivo di unificare le norme amministrative su tutto il territorio, provocando una percezione negativa dello Stato tra i cittadini.
- La Sinistra storica, al potere dal 1876 al 1896, introdusse importanti riforme sociali come l'obbligo di istruzione elementare e ampliò il diritto di voto, sebbene l'analfabetismo rimanesse alto fino ai primi del '900.
- L'espansione coloniale italiana, avviata con la Triplice Alleanza del 1882, incontrò difficoltà militari significative in Africa, culminando con la sconfitta di Adua nel 1896.
- Le politiche economiche protezionistiche del 1878 rafforzarono l'industria italiana, tuttavia danneggiarono alcune esportazioni agricole, intensificando la rivalità commerciale con la Francia.
Indice
- L'unità d'Italia e le sfide iniziali
- Problemi economici e sociali post-unitari
- Cavour e la piemontesizzazione
- Decentramento e sentimenti popolari
- Censimento e necessità amministrative
- Brigantaggio e governo della Sinistra storica
- Riforme elettorali e istruzione
- Colonialismo e Triplice Alleanza
- Espansione coloniale e protezionismo
L'unità d'Italia e le sfide iniziali
Unità d’Italia 17 marzo 1861 con primo re d’Italia Emanuele lll
1866 terza guerra di indipendenza si riprende il Friuli
1870 viene sottratta Roma al papa e diventa la capitale
Mancano Trento, Venezia Giulia e Trieste
Prima guerra mondiale= ultimo atto del risorgimento
Problemi economici e sociali post-unitari
L’Italia è un paese arretrato e soprattutto agricolo e affetto dall’analfabetismo
Problemi economici e grandi debiti per la formazione degli eserciti
Mancante rete urbanistica e in generale un paese FORTEMENTE arretrato
Cavour e la piemontesizzazione
Discorso di Cavour sul file: l’Italia va costruita ora che è diventata uno stato unito dopo secoli di invasioni di altri popoli.
L’italia era spezzata anche culturalmente e unificare nord e sud anche dal punto di vista economico. Rendere il tutto omogeneo. Lottare per rendere Roma capitale e liberarsi dal controllo austriaco.
Per questo il governo diventa accentratore e autoritario, le norme devono essere tutte uguali e univoche su tutto il territorio nazionale e questo venne visto come un’estensione del modello amministrativo del Piemonte e dello Statuto Albertino, quindi una vera e propria “piemontesizzazione”.
I prefetti prendevano le norme stipulate a Torino e le facevano rispettare e applicare in tutta l’Italia.
Decentramento e sentimenti popolari
Ora si ha una logica di decentramento(parlamento-regioni-province-comuni) grazie alla attuale COSTITUZIONE che da potere anche ai più piccoli organi di legiferare(fare le leggi).
Gli italiani non si sentivano tali, lo stato veniva visto solo come lega militare obbligatoria e la riscossione delle tasse====> impopolarità del concetto di STATO.
Sentimento di false speranze, alta povertà e sottrarre i giovani braccianti per la leva militare causò un’ulteriore impopolarità.
Per gli Italiani non c’era un sentimento di italianità, come proponeva D’Azeglio era necessario anche fare gli italiani dopo l’Italia, ma uno sfruttamento da parte del Piemonte, lo stato è percepito come un NEMICO.
Censimento e necessità amministrative
Era necessario fare un censimento degli Italiani:
• denuncia delle nascite e decessi
• Uffici demografici
• Registrare i matrimoni
erano uffici già esistenti ma che comprendevano solo certe aree
Mancavano un esercito nazionale, un sistema fiscale nazionale, un’unica moneta(la lira divenne la moneta italiana), unico sistema di pesi e misure,…
Pareggio di bilancio: tante entrate e tante uscite a fave dei cittadini.
guerre sostenute e necessità di organizzare tutta l’unità amministrativa costituivano una spesa, ma le casse dello stato erano in deficit.
Brigantaggio e governo della Sinistra storica
Una conseguenza alle promesse non mantenute da parte dello Stato e alla delusione è la nascita del brigantaggio.
Riforme elettorali e istruzione
Dal 1876-1896 governa la Sinistra storica.
Si utilizza il termine “storica” perché è legato al numero di votanti, persone aventi il diritto al voto (che ammontavano al 2%) e la percentuale era talmente bassa a causa del sistema censitario=il diritto era dato solo alle classi più abbienti in grado di pagare più tasse.
Le differenze tra destra erano molto più lievi rispetto ad ora e quindi l’influenza politica sullo stato ed organizzazione non era quasi percettibile, cosa nettamente diversa rispetto alla Francia che aveva una netta divisione tra i diversi partiti.
Agostino Depretis era il leader politico della sinistra storica
Nel 1882 esce la prima legge elettorale:
• L’età minima passa da 25 a 21 anni
• Il requisito del censo non era più necessario, ma serviva aver superato l’esame della seconda media
in seguito i cittadini votanti passarono dal 2% al 6,9% (2 milioni)
Nel 1877 viene resa obbligatoria l’istruzione elementare con la Legge Coppino: erano obbligatori 5 anni di istruzione elementare (miglioria della Legge Casati)
La legge però non fu rispettata pienamente data la spesa per il mantenimento delle scuole che ricadeva sui singoli comuni, che non erano in grado di sostenerle, e a causa della carenza di insegnanti
L’ analfabetismo scese dal 69% al 49% tra il 1871 a 1901.
La scuola era un lusso, i bambini mandati a scuola erano equivalenti a braccia tolte al lavoro nei campi
1 italiano su 2 non sapeva né leggere né scrivere
Colonialismo e Triplice Alleanza
Nel 1882 viene firmato il trattato della Triplice Alleanza (Italia, Germania di Bismarck e all’impero austro-ungarico di Francesco Giuseppe)
Avvio al colonialismo italiano: si riteneva che avere delle colonie desse uno status di potenza allo stato
Ideologia razzista con ideali di bianchi superiori agli autoctoni
Espansione coloniale e protezionismo
1882: acquisto della Baia di Assab sul Mar Rosso rilevata dalla società genovese Rubattino (società che produsse i piroscafi utilizzati da Garibaldi)
1885: occupazione del porto di Massaua.
1887: Battaglia di Dogali in Eritrea con sconfitta degli italiani da parte delle forze abissine. (fine della prima espansione coloniale italiana in Africa)
Esercito disorganizzato, conoscenza scarsa del luogo, truppe mal addestrate ne furono la causa.
1896 sconfitta di Adua (arrestò per molti anni le ambizioni coloniali sul corno d'Africa e fece accantonare l'ambizioso sogno di espansione e dominio, spacciato come “missione mediterranea e civilizzatrice" del Regno d'Italia).
1878 adozione del protezionismo doganale sia industriale che agricolo (dal1887) con abbandono del libero scambio.
Nel 1878, con la riforma doganale, si introdusse un temperato protezionismo industriale, che nel 1887 mutò in pieno sistema protezionistico. Allora veramente si irrobustì l'industria italiana, come si vede nei numeri delle statistiche, che mostrano tra il 79 e l'83 raddoppiata l'importazione del carbon fossile, cresciuta più di dodici volte quella del ferro grezzo, e degli acciai, duplicate similmente e triplicate le altre della lana e del cotone, e, indice del generale progresso industriale, il numero degli operai metallurgici, da men di sei migliaia che erano nel 1881, venuto a circa quindicimila nell'89. Proprio allora, nel 1882, si ebbero i primi saggi di trasporto dell'energia elettrica.
La tariffa protezionistica in agricoltura danneggiò alcune colture specialistiche, in particolare l’io e vino che venivano esportati in Francia, che divenne ufficialmente un rivale commerciale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali sfide interne affrontate dal Regno d'Italia dopo l'unificazione?
- Come venne percepito lo Stato italiano dai suoi cittadini dopo l'unificazione?
- Quali furono le principali riforme introdotte dai governi della Sinistra storica tra il 1876 e il 1896?
- Quali furono le conseguenze della politica estera italiana nel periodo trattato?
- In che modo l'economia italiana si trasformò tra il 1878 e il 1887?
Dopo l'unificazione, il Regno d'Italia affrontò sfide come l'analfabetismo, un'economia arretrata, grandi debiti per la formazione degli eserciti, e la necessità di unificare culturalmente ed economicamente il nord e il sud del paese.
Lo Stato italiano veniva percepito come un nemico, visto solo come una lega militare obbligatoria e per la riscossione delle tasse, senza un vero sentimento di italianità tra i cittadini.
I governi della Sinistra storica introdussero riforme come la prima legge elettorale del 1882, che abbassò l'età minima per votare e rimosse il requisito del censo, e la Legge Coppino del 1877, che rese obbligatoria l'istruzione elementare.
La politica estera italiana portò alla firma del trattato della Triplice Alleanza nel 1882 e all'avvio del colonialismo, con l'acquisto della Baia di Assab e l'occupazione di Massaua, ma anche a sconfitte come quella di Dogali e Adua, che arrestarono le ambizioni coloniali italiane.
L'economia italiana si trasformò con l'adozione del protezionismo doganale, che rafforzò l'industria italiana, come dimostrato dall'aumento delle importazioni di materie prime e del numero di operai metallurgici, ma danneggiò alcune colture agricole esportate in Francia.