Concetti Chiave
- Durante il periodo della Destra storica (1861-1876), furono perseguiti obiettivi come l'unificazione territoriale e legislativa, con l'annessione di Lazio e Veneto e l'armonizzazione delle leggi.
- La creazione di infrastrutture, soprattutto ferroviarie, fu essenziale per collegare il nord e il sud dell'Italia, superando le carenze della rete viaria del sud.
- Il governo Minghetti raggiunse il pareggio di bilancio attraverso politiche fiscali restrittive, che portarono a un aumento delle tasse e al conseguente malcontento popolare.
- La Sinistra storica (1876-1896) si concentrò su riforme sociali e politiche, come l'istruzione obbligatoria, l'allargamento del suffragio e l'abolizione della pena di morte.
- Il protezionismo e la politica coloniale della Sinistra portarono a risultati contrastanti, con benefici per le industrie ma difficoltà per i piccoli agricoltori e l'inizio dell'emigrazione.
Indice
L'inizio del regno d'Italia
Era il 1861 quando Vittorio Emanuele II diviene re d’Italia. Il nuovo regno d’Italia, che allora denunciava l’assenza di Roma (ancora in mano al Pontefice Pio IX) e del Veneto (ancora in mano agli austriaci), era una monarchia parlamentare e, dunque, era necessaria la figura di un capo di governo che affiancasse il sovrano.
1861 – 1876: al governo vi era la Destra.
Nel 1861 alle prime elezioni del primo Parlamento unito, la Destra ebbe la meglio e fu naturale pensare a Camillo Benso conte di Cavour come capo del governo.
Purtroppo, però, Cavour non era destinato a ricoprire questo ruolo a lungo e nel giugno dello stesso anno morì. Dopo la sua morte i suoi “fedelissimi” presero il comando e furono Ricasoli, Farini, Minghetti, La Marmora e Lanza a governare, a più riprese, nei 25 anni successivi.Obiettivi della destra
Gli obiettivi furono principalmente tre:
1. L’Italia si presentava mutilata, due regioni molto importanti (Lazio e Veneto) non erano sotto il controllo del re. Con due campagne ( la Terza guerra d’Indipendenza e la Breccia di porta Pia) la Destra riuscì ad annetterle al territorio italiano. Dopo la conquista del Lazio, Roma divenne capitale dell’intero regno. Un secondo problema fu quello della diversità delle leggi vigenti nei diversi regni, principalmente a causa delle diverse esigenze geografiche; molto presto, il governo riuscì a metter fine anche a questo problema.
2.“Fatta l’Italia, bisogna collegarla!” La rete ferroviaria era presente solamente al nord, eccezion fatta per il tratto Napoli - Salerno e, inoltre, le strade collegavano scarsamente le varie città, specialmente del sud.
3. Le casse del regno d’Italia si presentavano piuttosto carenti. Fu durante il governo Minghetti, con Quintino Sella come Ministro delle Finanze, che si raggiunse questa parità, ma per ottenerla dovettero aumentare le tasse e il prezzo del grano: ciò comportò il malcontento della popolazione e di conseguenza la sfiducia al governo che cadde subito dopo.
Politica economica della destra
Dal punto di vista economico-finanziario venne attuata una politica liberale (liberalismo)
Che comportò lo scarso aiuto alle industrie nazionali e il favoreggiamento dell’importazione di prodotti dall’estero.
1876 – 1896: al governo la Sinistra.
Riforme della sinistra
Subito dopo la caduta del governo Minghetti, nel 1876, fu Agostino Depretis a prendere il timone. Nonostante i precedenti governi avessero fatto dei grossi passi avanti, avevano commesso degli errori e il governo Depretis si prefissò alcuni obiettivi fondamentali:
-Nel corso degli anni si era venuto a creare un grosso divario tra i governanti e il popolo e ciò portò il governo a non capire le vere esigenze del popolo. Depretis si prefissò di ricucire questo strappo e ci riuscì.
- Con la legge Coppino del 1877 l’istruzione venne resa obbligatoria e gratuita per i bambini dai 6 ai 9 anni di età.
- Con la legge Zanardelli del 1882 il voto venne concesso a tutti i maschi che avessero compiuto i 21 anni di età, che pagassero un’ imposta di almeno 19,8 lire, che avessero frequentato le scuole dell’obbligo o che fossero almeno in grado di leggere e scrivere. Con questa riforma il corpo elettorale salì dal 2,2% al 6,9%.
- Tra gli obiettivi principali della Sinistra, vi fu l’abolizione della tassa sul macinato. Inoltre si tentò di aiutare le industrie nazionali colpite fortemente dal grande tasso di merce importata dall’estero. Per fare ciò, nel 1887, vennero introdotti i tassi doganali. Questi tassi, però, vennero applicati anche nelle nazioni estere sui prodotti che l’Italia esportava: da un lato, dunque, le industrie incrementarono la produzione, ma, dall’altro i piccoli agricoltori vennero fortemente penalizzati. Nacque dunque il fenomeno dell’ emigrazione.
- Tra i successi maggiori della Sinistra vi fu, sicuramente, l’abolizione della pena di morte. In secondo luogo, una volta abbandonata la classica alleanza con la Francia, l’Italia strinse un patto militare, la Triplice Alleanza, con l’Austria e la Germania.
- L’Italia, guidata dall’euforia dell’unità, decide di espandersi, intraprendendo una politica coloniale. La prima conquista fu la Somalia, la seconda l’Eritrea, ma giunti in Etiopia, l’esercito italiano viene duramente sconfitto e ,l’allora capo del governo Crispi, decide di dimettersi.
Crisi e instabilità politica
Dal 1896 al 1902 l’Italia vede un susseguirsi di governi deboli che non sono in grado di affrontare i problemi della nazione, né il capo del governo né il re sono in grado di far fronte alle esigenze della popolazione e queste crisi sfociarono in atti di violenza come quello che videro come vittima, nel 1900, lo stesso sovrano Umberto I.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli obiettivi principali del governo della Destra storica tra il 1861 e il 1876?
- Come il governo della Sinistra storica ha cercato di riconciliare l'Italia burocratica con l'Italia reale?
- Quali riforme educative e di suffragio furono introdotte dalla Sinistra storica?
- Quali furono le conseguenze del protezionismo introdotto dalla Sinistra storica?
- Quali furono i principali successi e fallimenti della politica estera della Sinistra storica?
Gli obiettivi principali furono l'unificazione territoriale e legislativa, la creazione delle infrastrutture e il pareggio del bilancio.
Il governo di Depretis si prefissò di ricucire il divario tra governanti e popolo, riuscendo a comprendere meglio le esigenze della popolazione.
La legge Coppino del 1877 rese l'istruzione obbligatoria e gratuita per i bambini dai 6 ai 9 anni, mentre la legge Zanardelli del 1882 allargò il suffragio a tutti i maschi di 21 anni che soddisfacevano determinati requisiti.
L'introduzione dei tassi doganali nel 1887 favorì le industrie nazionali ma penalizzò i piccoli agricoltori, portando al fenomeno dell'emigrazione.
Tra i successi vi fu l'abolizione della pena di morte e la Triplice Alleanza con Austria e Germania; tra i fallimenti, la sconfitta in Etiopia che portò alle dimissioni di Crispi.