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Concetti Chiave

  • Il governo di centro-sinistra di Fanfani e Moro del 1963 segna l'ingresso del partito socialista, separato dai comunisti, nel governo, avviando importanti riforme politiche e sociali.
  • Le riforme di Fanfani includono la nazionalizzazione dell'energia elettrica, la riforma scolastica, delle regioni e del diritto del lavoro, oltre alla legge sul divorzio, causando tensioni politiche.
  • Il presunto progetto di colpo di stato contro le riforme di sinistra emerge, con timori di un ritorno dei comunisti al governo, ma non viene mai attuato.
  • Con l'elezione di Saragat nel 1965, primo presidente socialista, l'Italia affronta una crisi economica, aggravata dalla fuga di capitali imprenditoriali verso banche svizzere.
  • La strategia della tensione, attraverso atti terroristici, mira a impedire l'ascesa comunista, portando nel 1972 alla temporanea interruzione del governo di centro-sinistra.

Indice

  1. Il fallimento di Tambroni
  2. Le riforme di Fanfani e Moro
  3. Il progetto di colpo di stato
  4. La crisi economica e la tensione

Il fallimento di Tambroni

I tentativi della Dc di Tambroni di aprire all'estrema destra sono falliti, poiché hanno causato sanguinose manifestazioni.

Le riforme di Fanfani e Moro

Nel gennaio del 1963 viene inaugurato il primo governo di centro-sinistra organico di Fanfani e Moro, caratterizzato dall'ingresso del partito socialista, allontanatosi dal partito comunista, nell'ala governativa.

E' un governo che inaugura una lunga stagione di conquiste politiche, sociali e civili, ma anche di scontri tra fazioni opposte. Fanfani inaugura profonde riforme: viene nazionalizzata l'energia elettrica con la nascita dell'ENEL (che fino a quel momento era controllata da società private), viene fatta una riforma soprattutto sulla scuola media (per evitare una divisione classista si unificano le medie in tre anni e diventa obbligatoria), una riforma sulle regioni (che fino ad allora non avevano un ordinamento amministrativo), una riforma sul diritto del lavoro (statuto dei lavoratori che regolamenta il diritto allo sciopero e al licenziamento) e la legge sul divorzio (regolamenta il diritto di famiglia), non accettata da tutti.

Questa serie di riforme scatenerà delle opposizioni parlamentari ed extra-parlamentarsi. Nel frattempo l'esperimento Nenni-Saragat continua, in quanto vengono unificati il partito socialista e il partito socialdemocratico che, però, nel 1968, con le elezioni, fallisce.

Il progetto di colpo di stato

Tra il 1964 e il 1965 Nenni scrive che si ode un "tintinnar di sciabole", perché pare che il nuovo Presidente della Repubblica, Segni, continua a ricevere visite militari, soprattutto quella del generale De Lorenzo, monarchico partigiano. Si pensa ad un presunto progetto di colpo di stato: dinanzi a queste riforme l'ala conservatrice ha paura che il partito comunista possa rientrare al governo, una sciagura per la collocazione occidentale dell'Italia. C'è bisogno, quindi, di un intervento dell'arma dei carabinieri, lo strumento più efficace contro la possibile svolta comunista. Devono arrestare i principali dirigenti di sinistra per ripristinare un ordine centrista, ma questo progetto non viene attuato.

La crisi economica e la tensione

Dopo Segni, colpito da un ictus, viene eletto Saragat nel 1965, il primo presidente socialista. Inizia la crisi economica, perché da un lato gli stipendi iniziano ad aumentare e dall'altra parte c'è una classe imprenditoriale che, temendo che il centro-sinistra sia un cavallo di battaglia per il comunismo, investe nelle banche svizzere. Viene inaugurata, inoltre, la strategia della tensione: si vuole impedire attraverso atti extraparlamentari, anche terroristici, la salita dei comunisti al potere. Bisognava spaventare la popolazione italiana, tramite atti terroristici fatti risalire ai comunisti, per spingerla a sostenere svolte autoritarie o dittatoriali. Nel 1972, così, si interrompe temporaneamente il governo di centro-sinistra a favore prima del Msi e poi del centro-destra di Andreotti.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme introdotte dal governo di centro-sinistra di Fanfani e Moro?
  2. Il governo di Fanfani e Moro introdusse riforme significative come la nazionalizzazione dell'energia elettrica con la creazione dell'ENEL, la riforma della scuola media, la riforma delle regioni, la riforma del diritto del lavoro e la legge sul divorzio.

  3. Quali furono le reazioni alle riforme del governo di centro-sinistra?
  4. Le riforme del governo di centro-sinistra provocarono opposizioni sia parlamentari che extra-parlamentari, con timori di un possibile colpo di stato da parte dell'ala conservatrice.

  5. Cosa si intende per "strategia della tensione" e quale era il suo scopo?
  6. La "strategia della tensione" si riferisce a una serie di atti extraparlamentari, anche terroristici, volti a impedire l'ascesa dei comunisti al potere, spaventando la popolazione per favorire svolte autoritarie.

  7. Quali furono le conseguenze economiche e politiche della crisi del centro-sinistra?
  8. La crisi economica fu caratterizzata dall'aumento degli stipendi e dalla fuga di capitali verso le banche svizzere, mentre politicamente si interruppe il governo di centro-sinistra, favorendo temporaneamente il Msi e il centro-destra di Andreotti.

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