Concetti Chiave
- Il 1848 fu un anno di insurrezioni in Italia, con rivolte contro i sovrani locali e la guerra di indipendenza contro l'Austria.
- Lo Statuto Albertino, promulgato in Piemonte, divenne la costituzione del Regno d'Italia fino al 1945, promuovendo libertà politiche e personali.
- Le cinque giornate di Milano videro una partecipazione popolare massiccia, portando Carlo Alberto a guidare la causa nazionale italiana.
- L'armistizio di Salasco segnò la sconfitta del Piemonte e una battuta d'arresto per le speranze liberali italiane.
- L'Austria riconquistò Milano e altre aree, mentre la resistenza italiana si concentrava principalmente a Venezia.
Indice
Rivolgimenti del 1848 in Italia
1848 anno di grandi rivolgimenti in Italia
- insurrezioni locali contro i rispettivi sovrani
- guerra indipendenza contro l'Austria
- la Repubblica romana
Insurrezioni e costituzioni
12 gennaio insurrezione a Palermo
Agitazione del mezzogiorno continentale
A Napoli Ferdinando II comune costituzione anche negli altri stati tensione, i regime politici dei principali Stati italiani da assolutistici diventano costituzionali.
Fu lo statuto piemontese importante perché diverrà più tardi la costituzione del Regno d'Italia siano al 1945.
Non prevedeva regime parlamentare perché potere esecutivo dipendeva dal capo dello Stato e il re e non dell'approvazione del potere legislativo, il parlamento.
Però più spazio alle rivendicazioni liberali, libertà politiche e personali.
Religione di Stato quella cattolica, ma tolleranza per le altre.
Le cinque giornate di Milano
Il lombardo Veneto: Milano per grandezza la seconda città dell'impero austriaco. Con Milano si passa dalle insurrezioni locali, alla guerra contro Austria.
Le 5 giornate di Milano: di carattere spontaneo e larga partecipazione popolare a differenza di Vienna, Budapest e Praga, fu che accanto a Milano si sollevarono in quegli stessi giorni sia altre città lombarde sia le campagne.
Guarnigione austriaca con a capo Radetzky, su fortezza del quadrilatero Mantova, Peschiera, Verona, Legnano.
Manin e Tommaso, proclamarono a Venezia la rinascita della Repubblica di S. Marco.
Carlo Alberto e la guerra
La rivolta di Milano portò Carlo Alberto a prendere la decisione di scendere in campo per porsi alla guida della causa nazionale italiana.
26 marzo Milano occupata dalle truppe di Carlo Alberto
25 truppe di Carlo Alberto varcano il Ticino
26 Milano viene occupata
Inizia quella che si chiamerà la prima guerra di indipendenza
3 divisioni napoletane, 2 divisioni pontificie, alcuni reparti toscani, truppe regolari e reparti volontari (coalizione destinata a non durare, problemi per il comando militare).
30 maggio a Curtatone e Montanara vittoria, Battaglia di Goito, gli austriaci furono costretti a ripiegare su Mantova.
29 aprile, Pio IX allocuzione in cui dichiarava di non condividere più i fini della guerra, ritiro delle truppe pontificie. (Isolamento del Piemonte)
Poi quelle napoletane perché Ferdinando II alle prese con secessione della Sicilia e progetti nuovo parlamento per limitare il potere regio.
Sconfitta e armistizio
L'Austria guadagna nuovamente terreno. Aveva difficoltà per le soluzioni diplomatiche, e per la riconquista del Veneto, resistenza solo a Venezia. Sconfitta a Custoza, austriaci rioccupano Milano, Carlo Alberto è costretto a ripassare il Ticino e a stipulare con gli austriaci l'Armistizio di Salasco.
- ritiro delle truppe pontificie, tramonto del progetto neoguelfo
- dopo la sconfitta del Piemonte, programma moderato perde credito
- tutte le speranze liberali sembravano offuscate.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli eventi principali delle insurrezioni italiane del 1848?
- Qual è l'importanza dello Statuto Albertino?
- Quali furono le conseguenze della rivolta di Milano?
- Come reagirono le truppe pontificie e napoletane durante la guerra d'indipendenza?
Le insurrezioni italiane del 1848 furono caratterizzate da rivolte locali contro i sovrani, la guerra d'indipendenza contro l'Austria e la proclamazione della Repubblica Romana. Eventi significativi includono l'insurrezione di Palermo il 12 gennaio e le Cinque Giornate di Milano.
Lo Statuto Albertino, emanato in Piemonte, divenne la costituzione del Regno d'Italia fino al 1945. Sebbene non prevedesse un regime parlamentare, concedeva più spazio alle rivendicazioni liberali e garantiva libertà politiche e personali.
La rivolta di Milano portò Carlo Alberto a guidare la causa nazionale italiana, iniziando la prima guerra di indipendenza. Tuttavia, dopo la sconfitta a Custoza e l'Armistizio di Salasco, le speranze liberali furono offuscate e il progetto neoguelfo tramontò.
Le truppe pontificie si ritirarono dopo che Pio IX dichiarò di non condividere più i fini della guerra, mentre le truppe napoletane si ritirarono a causa dei problemi interni di Ferdinando II, come la secessione della Sicilia.