Ingresso della Gran Bretagna nella seconda guerra mondiale

La resistenza britannica

Nonostante l’arrestata pressoché inarrestabile del reich tedesco, durante la seconda guerra mondiale la Gran Bretagna riuscì a fronteggiare efficacemente Hitler. A guidare questa scelta fu Wiston Churchill, che dichiarò irremovibile al Parlamento britannico: «non posso promettervi altro che sangue, fatica, lacrime e sudore. Chiedete qual è la nostra politica; rispondo che è condurre la guerra per mare, per terra e nel cielo. Chiedete qual è il nostro scopo; rispondo con una parola sola: vittoria, vittoria contro i tedeschi».

La battaglia d'Inghilterra

Convinto di stroncare il nemico, nell’estate del 1940 Hitler invase le isole britanniche. La battaglia d’Inghilterra fu il vero primo scontro aereo della storia.

I 600 velivoli della Royal Air Force dovettero vedersela con ben 2000 equivalenti tedeschi.

Churchill, però, poteva contare su tre assi nella manica: l’incredibile agilità dei suoi aerei; l’impiego massiccio della tecnologia radar; la decifrazione del codice segreto tedesco Enigma.

Nell’autunno del 1940 la Gran Bretagna appariva provata ma non piegata e Hitler fu costretto a desistere.

L'ambizione di Mussolini

Intanto Mussolini, smanioso di imitare l’alleato tedesco, decise di dare il via alla creazione della grande Italia. Dichiarò: «affermai cinque anni fa che avremmo spezzato le reni all’Etiopia. Ora con la stessa certezza vi dico che spezzeremo le reni alla Grecia».

In realtà, niente si dimostrò più lontano dal vero: i greci reagirono ricacciando le truppe italiane in Albania.