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Concetti Chiave

  • Nel 1936, l'Italia organizzò una spedizione in Etiopia per espandere i propri domini, con il supporto tacito di inglesi e francesi, nonostante il Patto di Locarno.
  • Le truppe etiopi, guidate dall'imperatore Nebus, resistettero grazie alla conoscenza del territorio, mentre l'esercito italiano era arretrato.
  • L'uso di gas nocivi e bombardamenti violenti da parte dell'Italia portò alla condanna e all'espulsione dalla Società delle Nazioni.
  • Mussolini cercò di compensare l'espulsione con l'autarchia e aumentando i commerci con la Germania, peggiorando le relazioni internazionali.
  • Nel 1938, l'Italia promulgò leggi razziali che discriminavano gli ebrei, espropriandoli di beni e diritti, senza suscitare indignazione diffusa.

Indice

  1. La spedizione in Etiopia
  2. Conseguenze della conquista
  3. Politica economica e relazioni internazionali
  4. L'alleanza con la Germania
  5. Le leggi razziali in Italia

La spedizione in Etiopia

Nel 1936 viene organizzata dal duce una spedizione in Etiopia, che come obbiettivo aveva l’espansione dei domini italiani. Infatti Somalia ed Eritrea, colonie italiane, confinavano con l’Etiopia e la sua conquista, dopo la sconfitta di Crispi ad Adua, avrebbe favorito un’espansione dei confini italiani, così il duce sarebbe stato più vicino alla realizzazione del suo obbiettivo: ricreare l’impero.

A questo progetto si uniscono anche concreti interessi del paese, infatti l’industria siderurgica italiana ci avrebbe guadagnato.

Inglesi e francesi danno il via libera all’Italia per la conquista dell’Etiopia, ma il Patto di Locarno del 1925 prevedeva un periodo di pace e stabilità che non fu rispettato dall’Italia.

Conseguenze della conquista

le truppe etiopi guidate dall’imperatore Nebus riuscirono a resistere all’esercito italiano, perché anche se in inferiorità, avevano il vantaggio di conoscere i territori e l’esercito italiano era molto arretrato (i soldati usavano ancora i fucili della Prima Guerra Mondiale).

Allora l’Italia decise di reagire in maniera violenta, procedendo a una feroce conquista dei territori con l’utilizzo di gas nocivi, di bombe con l’aviazione e di carrarmati; quest’atteggiamento portò l’Italia ad essere condannata ed espulsa dalla Società delle Nazioni.

Politica economica e relazioni internazionali

Mussolini cercò di rimediare all’espulsione dalla Società delle Nazioni sostanzialmente in due modi:

1. aumentando le attività commerciali con la Germania;

2. con l’autarchia ovvero l’autosufficienza economica: l’Italia doveva produrre tutto il necessario all’interno del paese.

L’autosufficienza economica e la “lira a quota novanta” portarono un netto peggioramento delle relazioni internazionali (tranne che con la Germania la quale aveva appoggiato l’autarchia italiana), un danneggiamento dei consumatori che pagavano un prezzo più alto per merci più scadenti e un aumento del contrabbando.

La situazione dell’esercito italiano dopo la sconfitta in Etiopia portò Mussolini tra il 1936 e il 1939 a promuovere una campagna per il potenziamento dell’esercito , anche perché le truppe italiane, come sostenuto dal generale Caballero , non erano pronte ad affrontare una guerra.

L'alleanza con la Germania

Nel 1938 inizia la “pagina nera” della storia italiana, è l’anno in cui si stipula il Patto d’Acciaio e l’Italia entra sempre di più in contatto con la Germania di Hitler e di conseguenza con ideali razzisti portati avanti dai tedeschi.

Il regime fascista non si volle macchiare del genocidio degli ebrei, ma collabora con i tedeschi inviando treni carichi di persone in Germania, dove venivano mandati nei campi di concentramento (ghetto di Roma: migliaia di ebrei caricati nei treni piombati e spediti in Germania).

Le leggi razziali in Italia

Nel 1938 in Italia vengono escono le leggi razziali esse vedevano gli ebrei espropriati dei propri diritti civili, oltre che venire:

- espropriati dei propri beni;

- cacciati dal pubblico impiego;

- privati del diritto di andare a scuola.

Gli ebrei iniziano ad essere deportati e molti di loro persero la vita nei campi di concentramento. In Italia le persecuzioni razziali nei confronti degli ebrei non portarono ondate di indignazione, come era sperabile, perché molti italiani trovavano guadagno altri sfogavano la propria rabbia sugli ebrei.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo della spedizione italiana in Etiopia nel 1936?
  2. L'obiettivo della spedizione italiana in Etiopia nel 1936 era l'espansione dei domini italiani, con l'intento di ricreare un impero, favorendo l'industria siderurgica italiana.

  3. Come reagì l'Italia alla resistenza etiope durante la guerra?
  4. L'Italia reagì alla resistenza etiope con una feroce conquista, utilizzando gas nocivi, bombe e carrarmati, il che portò alla condanna e all'espulsione dell'Italia dalla Società delle Nazioni.

  5. Quali furono le conseguenze economiche dell'autarchia in Italia?
  6. L'autarchia portò a un peggioramento delle relazioni internazionali, un danneggiamento dei consumatori con prezzi più alti per merci scadenti e un aumento del contrabbando.

  7. Cosa accadde agli ebrei in Italia nel 1938?
  8. Nel 1938, in Italia furono emanate leggi razziali che espropriarono gli ebrei dei diritti civili, beni, impieghi pubblici e del diritto all'istruzione, portando a deportazioni e perdite di vite nei campi di concentramento.

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