Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'Afghanistan ha una posizione strategica chiave, storicamente contesa tra grandi potenze come l'Impero russo e quello britannico.
  • Nel 1979, la rivoluzione in Iran e l'instabilità interna portarono l'URSS a intervenire militarmente per stabilizzare l'Afghanistan.
  • Gli Stati Uniti, il Pakistan e l'Iran sostennero la guerriglia islamica contro l'influenza sovietica, creando un conflitto internazionale.
  • La guerra civile durò fino al 1989, con il ritiro delle truppe sovietiche, segnando una significativa sconfitta per l'URSS.
  • Dopo il ritiro sovietico, l'Afghanistan rimase instabile con una presenza NATO e la minaccia dei Talebani.

Indice

  1. Importanza strategica dell'Afghanistan
  2. Rivoluzione e instabilità interna
  3. Intervento sovietico e guerra civile
  4. Conflitto internazionale e ritiro sovietico
  5. Conseguenze post-belliche e situazione attuale

Importanza strategica dell'Afghanistan

A causa della sua posizione geografica, l’Afghanistan, nel corso dei secoli ha sempre costituito un’ importate regione strategiche per le grandi potenze. Infatti, geograficamente, esso è posto fra l’altopiano iranico ad ovest, le steppe turaniche a nord e il subcontinente indiano a est.

Nell’ Ottocento, l’Afghanistan aveva avuto il ruolo di stato-cuscinetto fra l’impero russo zarista e l’impero coloniale inglese.

Dopo la seconda guerra mondiale e dopo la rivoluzione islamica del 1979, la regione acquisì un nuovo valore strategico derivato dal confronto dei blocchi americano e sovietico e dalla guerra fredda.

Inoltre esso ha costituito un cuscinetto per impedire che la rivoluzione khomeinista coinvolgesse la stabilità dell’ URSS ed in particolare quella delle sue repubbliche asiatiche di tradizione islamica.

Rivoluzione e instabilità interna

Quando nel 1979, scoppiò la rivoluzione in Iran, la società afghana era in preda a continue lotte civili dopo che un colpo di Stato militare del 1973, aveva destituito il re Mohammed Zahir. Nel 1978, il presidente della Repubblica era stato ucciso durante un altro colpo di Stato che aveva portato al potere alcuni giovani ufficiali di tendenza filo sovietica e il potere passò a Mohammed Turaki, segretario del Partito Comunista.

Successivamente fu firmato un trattato di amicizia e di cooperazione con l’URSS, proprio nel momento in cui la maggiore potenza comunista del mondo stava perseguendo una politica estera espansionistica. In politica interna la situazione continuò ad essere molto instabili: si successero defenestrazioni (Taraki fu allontanato da Amin, un collega comunista) e conflitti civili all’interno della stessa dirigenza comunista e a questo si aggiungeva la variabile della rivoluzione khomeinista iraniana in atto. Per questi due motivi, l’URSS si decise ad intervenire militarmente nel paese, con la speranza di stabilirne il controllo e la stabilità.

Intervento sovietico e guerra civile

Nel frattempo, nel dicembre 1979, il leader della fazione comunista filo sovietica sostituì il presidente della repubblica in carica, di tendenze comuniste, ed assunse il potere grazie alla partecipazione attiva delle forze militari sovietiche già presenti nel paese. La decisione di intervenire militarmente in Afghanistan nei contrasti che opponevano i due leader comunisti, probabilmente fu presa con lo scopo di evitare che il fondamentalismo islamico dilagasse nelle province sovietiche musulmane dell’Asia centrale. Da allora in poi, l’URSS si trovò invischiata in una guerra civile di cui allo’inizio essa non aveva calcolato la portata.

Conflitto internazionale e ritiro sovietico

Decisi a bloccare l’espansionismo sovietico verso la zona petrolifera del Golfo, gli USA non esitarono a fornire il loro appoggio alla guerriglia islamica. All’ URSS si oppose anche il Pakistan che voleva impedire che ai suoi confini si formasse uno stato satellite sovietico; anche l’Iran dette il proprio appoggio ai fratelli musulmani perché vedeva nel comunismo ateo russo il peggiore dei mali. Inoltre, perfino la Cina intervenne come alleata naturale del Pakistan.

La guerra durò quasi dieci e finì nel 1989 con il completo ritiro delle truppe sovietiche. Il bilancio della guerra fu tremendo: 1 milione e mezzo di morti, milioni di profughi, mezzo milione di soldati sovietici impegnati. L’URSS uscì sconfitta dall’avventura militare afghana e questo dimostro che ormai essa stava perdendo tutto il suo impero e che si stava avviando verso la dissoluzione.

Conseguenze post-belliche e situazione attuale

Dopo la partenza dei sovietici, al potere si insediò Hamid Karzai, che rimane capo di stato dell'Afghanistan sino al 2014. Attualmente, Nel paese rimane t ancora una notevole presenza di contingenti NATO a causa dell'instabilità politica e degli attentati terroristici di Talebani, presenti soprattutto nel sud-est del paese, vicino al confine con il Pakistan.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo strategico dell'Afghanistan nel contesto geopolitico del XX secolo?
  2. L'Afghanistan era un'importante regione strategica, fungendo da stato-cuscinetto tra l'impero russo e quello britannico, e successivamente acquisendo valore strategico durante la Guerra Fredda tra USA e URSS.

  3. Quali eventi portarono all'intervento militare sovietico in Afghanistan nel 1979?
  4. L'intervento sovietico fu motivato dall'instabilità interna afghana, con colpi di stato e conflitti civili, e dalla necessità di contenere la rivoluzione khomeinista e il fondamentalismo islamico.

  5. Quali furono le conseguenze della guerra civile afghana per l'URSS?
  6. La guerra civile portò l'URSS a un disastro militare, con un milione e mezzo di morti e il ritiro delle truppe nel 1989, segnando l'inizio della dissoluzione dell'impero sovietico.

  7. Come reagirono gli Stati Uniti e altri paesi all'intervento sovietico in Afghanistan?
  8. Gli Stati Uniti, insieme a Pakistan, Iran e Cina, sostennero la guerriglia islamica per contrastare l'espansionismo sovietico e impedire la formazione di uno stato satellite sovietico.

  9. Qual è la situazione attuale in Afghanistan dopo il ritiro sovietico?
  10. Dopo il ritiro sovietico, Hamid Karzai divenne capo di stato fino al 2014, e attualmente il paese è ancora instabile con una significativa presenza NATO e attività terroristiche dei Talebani.

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