Concetti Chiave
- Il Trattato di Versailles del 1919 impose severe condizioni alla Germania, che includevano cessioni territoriali e un pesante risarcimento economico in marchi oro.
- Il Trattato di Saint-Germain ridusse l'Impero austro-ungarico all'attuale Austria e riconobbe all'Italia territori come il Trentino e l'Alto Adige, ma non Fiume o la Dalmazia.
- La pace di Sevres del 1920 ridisegnò i confini dell'Impero ottomano, definendo i territori della moderna Turchia e cedendo altri territori.
- La fine della Grande Guerra portò alla dissoluzione di quattro grandi imperi e alla nascita di 26 nuove nazioni, senza però rispettare pienamente le minoranze etniche.
- Il principio di autodeterminazione di Wilson fu scarsamente applicato, lasciando irrisolti molti conflitti etnici e territoriali.
Indice
Trattati di pace e conseguenze
I vari trattati di pace che l’Intesa stipulò con i nemici sconfitti si uniformarono solo in parte a questi principi.
Il 28 giugno 1919 a Versailles venne regolata la pace con la Germania, alla quale fu imposta una “pace punitiva” sulla base del giudizio che le responsabilità della guerra ricadessero sulle sue spalle. Da questa pace punitiva la Germania uscì prostrata materialmente e umiliata politicamente: dovette cedere l’Alsazia e la Lorena, dovette accettare l’occupazione delle regioni della Saar e della Renania, furono posti limiti molto stretti al suo riarmo e dovette pagare in marchi oro i danni di guerra vanificando così le sue ambizioni di grande potenza.
Conseguenze del trattato di Versailles
Il primo dopoguerra per la Germania fu un periodo molto disastroso e disperato. Al trattato di Versailles seguì una crisi economica che provocò disoccupazione e scatenò una carestia che si aggravò a causa dell’epidemia d’influenza spagnola che colpì tutta l’Europa. Le potenze vincitrici avevano creduto di spezzare definitivamente le ambizioni imperialistiche della Germania, invece alimentò la rabbia, il rancore e la voglia di rivincita dei tedeschi che sfociò nella seconda Guerra Mondiale.
Trattato di Saint-Germain e conseguenze
Il 10 settembre 1919 a Saint – Germain venne regolata la pace con l’Impero austro-ungarico e con l’Italia. Con questo trattato l’Impero austriaco perse i territori italiani e l’Ungheria, riducendosi all'attuale Austria. Invece all'Italia furono riconosciuti il Trentino, il Friuli-Venezia Giulia e l’Istria, ma non la città di Fiume e neanche la Dalmazia in cui viveva una grande popolazione di lingua e tradizione italiana; in compenso entrò a far parte del territorio italiano l’Alto Adige, abitato per il 90% da popolazione tedesca, ciò dimostrò come i principi di Wilson avessero trovato scarsa applicazione. Agli occhi dei nazionalisti più intransigenti, questi compensi vennero giudicati insufficienti e non adeguati a ripagare il paese dal sacrificio compiuto.
Nacque così il mito della “vittoria mutilata”.
Trattato di Sevres e nuovi confini
Infine, il 10 agosto a Sevres venne regolata la pace con l’Impero ottomano, il quale perse i territori balcani e africani e divenne l’attuale Turchia.
La fine della Grande Guerra segnò la dissoluzione di quattro grandi imperi: l’austro ungarico, quello russo, l’ottomano e quello tedesco; nacquero in compenso 26 nuove nazioni.
Nonostante il principio di autodeterminazione di Wilson, molte minoranze etniche non furono rispettate e i nuovi confini furono tracciati nell'interesse delle potenze maggiori e non nel rispetto dei diritti delle popolazioni. Quindi, questi cambiamenti non furono sufficienti a creare un ordine geopolitico stabile e duraturo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del Trattato di Versailles per la Germania?
- Come influenzò il Trattato di Versailles il periodo del primo dopoguerra in Germania?
- Quali territori furono riconosciuti all'Italia nel Trattato di Saint-Germain?
- Quali furono le conseguenze generali della fine della Grande Guerra sui confini europei?
La Germania subì una "pace punitiva" che la lasciò prostrata materialmente e umiliata politicamente, dovendo cedere territori, accettare occupazioni, limitare il riarmo e pagare danni di guerra.
Il trattato portò a una crisi economica, disoccupazione e carestia, aggravate dall'epidemia d'influenza spagnola, alimentando rabbia e voglia di rivincita che contribuirono alla Seconda Guerra Mondiale.
All'Italia furono riconosciuti il Trentino, il Friuli-Venezia Giulia e l'Istria, ma non la città di Fiume e la Dalmazia; in compenso, l'Alto Adige divenne parte del territorio italiano.
La guerra portò alla dissoluzione di quattro grandi imperi e alla nascita di 26 nuove nazioni, ma i nuovi confini furono tracciati nell'interesse delle potenze maggiori, non rispettando molte minoranze etniche.