La grande guerra: stallo, ribellioni e la svolta del 1917

Nel seguente contenuto si parlerà della Grande Guerra. In particolare si toccheranno tematiche come lo stallo economico, le varie ribellioni e la svolta finale.

Aspetti generali della grande guerra

La Guerra Mondiale fu la prima guerra "totale" della storia moderna. Caratterizzata da una logorante guerra di trincea e dall'uso di nuove tecnologie belliche (gas, carri armati, sottomarini). Il conflitto vide una mobilitazione che coinvolse l'intera popolazione e l'industria. L'equilibrio fu alterato nel '17 dall'uscita della Russia e dall'ingresso degli Usa, portando alla sconfitta degli Imperi Centrali nel novembre del '18.
Le conseguenze furono drammatiche, nello specifico:

• circa 17 milioni di morti;
• il crollo di quattro imperi (tedesco, austro-ungarico, ottomano, russo);
• la creazione di nuovi stati.

Il Trattato di Versailles nel 1919 impose severe condizioni punitive ai tedeschi generando risentimento, mentre l'Europa perdeva la sua centralità a favore degli Usa. Il dopoguerra fu segnato da una crisi morale ed economica che favorì l'ascesa del fascismo e nazismo.

Stallo militare e blocco economico

Tra il 1916 e 1917 dal punto di vista militare la situazione era ferma sulle rispettive posizioni sia sul fronte occidentale sia su quello italiano. In questa guerra la superiorità delle nazioni si misurava più sul piano economico che su quello militare: dal 1914 Francia e Gran Bretagna praticarono un blocco del commercio marittimo nel mare del Nord nei confronti della Germania. La Germania, la cui economia era duramente provata dal blocco navale, rispose lanciando la guerra sottomarina che nel 1917 divenne totale, prevedendo l'affondamento di ogni tipo di nave.

Sofferenza e ribellione

Soldati e popolazione civile cominciarono a manifestare una profonda insofferenza nei confronti della guerra.
Durante la Guerra, il logoramento dovuto alle perdite, alla guerra di trincea e alla scarsità di risorse generò una diffusa disaffezione che si manifestò in ribellioni sia sul fronte militare sia sul fronte interno. Il 1917 fu l'anno più critico: in Francia, il fallimento dell'Offensiva Nivelle portò a vasti ammutinamenti che il generale Pétain sedò con un misto di miglioramenti delle condizioni e repressione. In Italia, si registrò il più grave ammutinamento, quello della Brigata Catanzaro, represso con brutalità e l'uso di decimazioni. La stanchezza civile e la crisi economica in Russia sfociarono nelle Rivoluzioni di Febbraio e Ottobre del 1917, con l'ascesa dei Bolscevichi guidati da Lenine la successiva uscita del Paese dal conflitto. Anche in Italia, la Rivolta di Torino del 1917, scoppiata per la mancanza di pane, evidenziò il profondo malessere sociale. Infine, l'Ammutinamento di Kiel dei marinai tedeschi nel novembre 1918 diede il via alla Rivoluzione di Novembre in Germania, portando alla caduta della monarchia e accelerando la fine della guerra. Queste ribellioni furono segnali cruciali del collasso morale e dell'instabilità interna che contribuirono in modo decisivo alla dissoluzione degli Imperi Centrali.

Svolta del 1917 e intervento USA

Il 1917 fu per il conflitto un anno di estremo cambiamento. In particolare:

• la Russia dopo la rivoluzione bolscevica stipulò un armistizio con la Germania;
• gli Stati Uniti d'America, che avevano appoggiato l'Intesa con ingenti somme, decisero di entrare in guerra con le proprie armi.