Concetti Chiave
- Il Giorno della Memoria, istituito il 20 luglio 2000, commemora le vittime dell'Olocausto e si celebra il 27 gennaio, data della liberazione del campo di Auschwitz.
- La legge italiana ricorda non solo la Shoah, ma anche le leggi razziali del 1938 e coloro che si opposero al genocidio, sacrificando la propria vita per salvare altre persone.
- Primo Levi e Mario Rigoni Stern sottolineano l'importanza della memoria come strumento per evitare che simili atrocità possano ripetersi, evidenziando il valore della riflessione storica.
- La poesia "Shemà" di Primo Levi, centrale nel suo libro "Se questo è un uomo", è un appello a ricordare e imparare dagli orrori dell'Olocausto per impedire che si ripetano.
- Il Diario di Anna Frank esprime speranza e fiducia nell'umanità nonostante la brutalità del periodo, sottolineando la resilienza dello spirito umano anche in tempi di disperazione.

Indice
Perché un Giorno della Memoria e quando si celebra
Il Giorno della Memoria è stato istituito per ricordare la Shoah e le vittime dell'Olocausto.
Questa giornata importante cade il 27 gennaio, proprio per ricordare ciò che successe quel giorno nel 1945, quando i sovietici entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, per liberare i sopravvissuti alla follia nazista, il cui scopo era quello di eliminare definitivamente il popolo ebraico. In questo campo di lavoro furono deportati e morirono circa sei milioni di ebrei.
Il 20 luglio 2000 il governo italiano emanò dunque una legge con cui venne istituita questa giornata, proprio per ricordare la terribile vicenda dell'Olocausto, le leggi razziali del 1938, la persecuzione da parte del governo italiano nei confronti degli ebrei che vivevano in Italia, i cittadini italiani che sono stati coinvolti nella deportazione, i cittadini italiani che si sono pronunciati contro lo sterminio degli ebrei e che hanno sacrificato la loro vita per salvare altre vite umane.
Esistono numerose frasi legate al Giorno della Memoria. Tra queste si ricordano quelle di Primo Levi, pronunciate dall'autore nella sua opera memorialistica "Se questo è un uomo". Primo Levi dice: "È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire".
Mario Rigoni Stern, deportato come prigioniero nel campo di concentramento a Hohenstein afferma: "La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare a errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte; perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita".
Per ulteriori approfondimenti sul Giorno della Memoria vedi qui
Poesie e frasi celebri che parlano dell'Olocausto per ricordare quanto accaduto
Esistono tante poesie che raccontano il terribile avvenimento dell'Olocausto, ma la più famosa è senza dubbio quella che apre il libro di Primo Levi "Se questo è un uomo".
Un libro che l'autore scrisse tra il dicembre 1945 e il gennaio 1947 nel campo di concentramento di Auschwitz, per raccontare ciò che ha vissuto in prima persona. Levi fu infatti uno dei sopravvissuti alla deportazione nel campo di Monowitz, lager satellite del complesso di Auschwitz.
Il suo libro divenne un'importante testimonianza di quel tragico evento storico meglio conosciuto come Olocausto o Shoah e che è bene rappresentato nella poesia "Shemà", parola ebraica che significa “ascolta”. Già dal titolo è chiaro l'intento di Levi: porre questa poesia all'inizio del suo libro per lanciare un forte appello al lettore, affinché presti attenzione e rifletta su quanto accaduto e per fare in modo che nulla di così terribile possa di nuovo ripetersi.
La poesia riporta la data del 10 gennaio 1946, poco più di un anno dopo la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, avvenuto proprio quel 27 gennaio 1945.
Ecco le parole di cui si compone:
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Anche dal libro Il Diario di Anna Frank si possono citare alcune parole in memoria dell'Olocausto:
"Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà".
Per ulteriori approfondimenti su Se questo è un uomo di Primo Levi vedi qui
Domande da interrogazione
- Perché è stato istituito il Giorno della Memoria e quando si celebra?
- Qual è il significato delle parole di Primo Levi nel contesto del Giorno della Memoria?
- Qual è il messaggio centrale della poesia "Shemà" di Primo Levi?
- Quali sono le riflessioni di Mario Rigoni Stern sulla memoria?
- Cosa esprime Anna Frank nel suo diario riguardo alla speranza durante l'Olocausto?
Il Giorno della Memoria è stato istituito per ricordare la Shoah e le vittime dell'Olocausto. Si celebra il 27 gennaio, data in cui nel 1945 i sovietici liberarono il campo di sterminio di Auschwitz.
Primo Levi, nel suo libro "Se questo è un uomo", sottolinea l'importanza di ricordare l'Olocausto per evitare che simili atrocità possano ripetersi, affermando: "È avvenuto, quindi può accadere di nuovo".
La poesia "Shemà" di Primo Levi invita i lettori a riflettere profondamente sugli orrori dell'Olocausto e a scolpire nel cuore la memoria di quanto accaduto, per impedire che si ripeta.
Mario Rigoni Stern considera la memoria fondamentale per arricchire la vita e per permettere di fare bilanci e scelte consapevoli, sottolineando che senza memoria l'uomo è povero.
Anna Frank, nel suo diario, esprime la difficoltà di mantenere la speranza in tempi di guerra, ma continua a credere nell'intima bontà dell'uomo nonostante la crudele realtà.