Concetti Chiave
- La spedizione di Garibaldi in Sicilia fu organizzata dai patrioti mazziniani Francesco Crispi e Rosolino Pilo nel 1860, per sostenere un'insurrezione antiborbonica già in corso.
- Garibaldi salpò dalla Liguria il 5 maggio 1860 con oltre 1000 volontari, tra cui professionisti, studenti e operai, provenienti da varie regioni italiane.
- Protetto da navi inglesi, l'esercito di Garibaldi sbarcò a Marsala, reclutando volontari locali e sconfiggendo le truppe borboniche a Calatafimi il 15 maggio.
- Garibaldi entrò a Palermo il 27 maggio e, entro il 27 luglio, controllava quasi tutta la Sicilia, assumendo la dittatura provvisoria e abolendo tasse oppressive.
- L'impresa dei Mille fu la prima iniziativa democratica italiana a successo, sostenendo un'insurrezione popolare e promettendo riforme sociali per i contadini.
Indice
Il regno dei Savoia e i democratici
Un regno dei Savoia in Italia centro-settentrionale ingrandito e rafforzato poteva considerarsi, per Cavour, almeno per il momento, un successo sufficiente. Non così per i democratici, che si proponevano di rilanciare l'azione patriottica dello Stato pontificio e del Regno delle Due Sicilie, dove nel maggio 1859, alla morte di Ferdinando II, era succeduto il giovane Francesco II.
L'insurrezione siciliana e Garibaldi
L'occasione fu loro offerta, nella primavera del 1860, da Francesco Crispi e Rosolino Pilo, due patrioti di idee mazziniane, esuli a Torino, che stavano organizzando un atto insurrezionale in Sicilia. Ricordando l'esperienza fallita di Pisacane, pianificarono più attentamente la spedizione. Rosolino Pilo tornò in Sicilia a prendere le redini di un'insurrezione antiborbonica scoppiata nell'aprile 1860, che era stata soffocata a Palermo ma era rimasta viva nelle campagne; Francesco Crispi restò al Nord per organizzare una spedizione di volontari e convincere Garibaldi ad assumerne il comando. Il 5 maggio 1860, Garibaldi salpò alla volta della Sicilia dallo scoglio di Quarto, in Liguria, con poco più di 1000 volontari. Iniziava così la spedizione dei Mille: erano professionisti, intellettuali, studenti, ma anche artigiani e operai; provenivano da Veneto, Lombardia, Liguria, Toscana e Sicilia.
La spedizione dei Mille
Cavour, preoccupato per le possibili conseguenze internazionali dell'impresa, tentò di ostacolarla, o almeno così fece credere, per non allarmare i francesi.
Protetto a distanza da navi inglesi, l'esercito di Garibaldi sbarcò a Marsala, dove reclutò volontari locali e unì le sue forze agli insorti. Il 15 maggio, i Mille e i nuovi volontari sconfissero le truppe borboniche a Calatafimi. Il 27 maggio Garibaldi entrava a Palermo e il 27 luglio l'intera isola, eccetto il forte di Messina, era nelle mani garibaldine.
Garibaldi e la dittatura provvisoria
Garibaldi assunse la dittatura provvisoria dell'isola, abolì la tassa sul macinato che pesava sui contadini e i dazi sui cereali ed emanò un decreto che prometteva la distribuzione delle terre demaniali a tutti i combattenti.
Il successo dell'impresa dei Mille
L'impresa dei Mille fu la prima tra le molte proposte dai democratici italiani, ad avere successo e questo perchè la spedizione era nata non per provocare un'insurrezione, ma per sostenere un'insurrezione popolare già in atto. I contadini accettarono Garibaldi non solo per abbattere il governo assoluto e oppressivo dei Borbone, ma anche per la possibilità di cambiare la società, di porre fine alla loro miseria e di fare giustizia dei soprusi subiti dai latifondisti. Sembrò una logica conseguenza quindi assalire le case dei notabili e occuparne le terre.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo dei democratici italiani riguardo allo Stato pontificio e al Regno delle Due Sicilie?
- Come fu organizzata la spedizione dei Mille e chi ne fu il leader?
- Quali furono le conseguenze immediate della spedizione di Garibaldi in Sicilia?
I democratici italiani volevano rilanciare l'azione patriottica in queste regioni, specialmente dopo la morte di Ferdinando II e l'ascesa di Francesco II.
La spedizione fu organizzata da Francesco Crispi e Rosolino Pilo, con Garibaldi che ne assunse il comando. Partì il 5 maggio 1860 con poco più di 1000 volontari.
Garibaldi assunse la dittatura provvisoria dell'isola, abolì tasse oppressive e promise la distribuzione delle terre demaniali, guadagnando il supporto dei contadini e contribuendo al successo dell'insurrezione.