Concetti Chiave
- Nel 1791, i sovrani europei esprimono disapprovazione per la Rivoluzione Francese tramite la Dichiarazione di Pillnitz.
- La Dichiarazione di Pillnitz viene percepita dai rivoluzionari francesi come minacciosa, alimentando tensioni.
- Il 20 aprile 1792, la Francia dichiara guerra all'imperatore Francesco II, dando inizio a un conflitto militare.
- La Francia affronta sconfitte iniziali, ma la vittoria di Valmy contro la Prussia ridà fiducia all'esercito francese.
- Nonostante ripetute sconfitte, la Francia riesce a stipulare trattati di pace con alcuni paesi entro il 1795.
Indice
Dichiarazione di Pillnitz e reazioni
La prima presa di posizione ufficiale da parte di sovrani europei risale al 27 luglio 1791, qualche settimana dopo il fallito tentativo di fuga di Luigi XVI: l'imperatore d'Austria e il re di Prussia stilano la Dichiarazione di Pillnitz con cui esprimono disapprovazione per l'evolversi delle vicende rivoluzionarie e preoccupazione per la sorte del re e della sua famiglia (la regina Maria Antonietta è sorella dell'imperatore).
La dichiarazione ha un tono abbastanza duro e viene considerato minaccioso e quindi inaccettabile dai rivoluzionari francesi.
Conflitto militare e coalizioni antifrancesi
A provocare il conflitto militare sarà il governo francese che il 20 aprirle 1792 ottiene dall'Assemblea legislativa l'approvazione della dichiarazione di guerra all'imperatore Francesco II. L'esercito francese subisce le prime sconfitte nei Paesi Bassi e solo la vittoria di Valmy (contro l'avanzata della Prussia) ridà fiducia all'esercito francese. Mentre le corti straniere organizzano una grande coalizione antifrancese, giungono delle dichiarazioni di guerra approvate dalla Convenzione: la Francia è ora in guerra con Austria, Prussia, Inghilterra, Olanda, Spagna, gran parte degli Stati della Germania e dell'Italia.
Trattati di pace e resistenze
Ripetutamente sconfitta dalla coalizione, la Francia perde tutti i territori annessi e le Antille occupate dall'esercito inglese. Solo nel 1795 verranno stipulati trattati di pace con la Prussia, i Paesi Bassi, la Spagna. Resteranno in armi, invece, l'Austria, l'Inghilterra, il Piemonte.