Concetti Chiave
- Il fascismo propose l'ordine corporativo come una "terza via" tra socialismo e individualismo liberale, per favorire la collaborazione tra capitale e lavoro.
- La Carta del lavoro del 1927 stabilì i principi dell'ordine corporativo, come la stipulazione di contratti da parte di corporazioni e risoluzione delle controversie da una magistratura speciale.
- La Carta del lavoro favoriva il controllo fascista, nominando dall'alto i rappresentanti delle corporazioni, tutti di fede fascista.
- Nel 1934 furono create 22 corporazioni e nel 1939 la Camera dei Deputati fu sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni.
- Mussolini fondò nel 1922 il Gran consiglio del fascismo, limitando le funzioni parlamentari e trasformando le squadre d'azione in un esercito personale.
Indice
Il progetto corporativo del fascismo
Nel frattempo, il fascismo elaborava, per quanto riguarda i problemi del lavoro, il progetto di un ordine corporativo. Quest’ultimo era presentato come uno strumento di collaborazione tra capitale e lavoro nell’interesse della Nazione, come una “terza via” tra socialismo e individualismo liberale.
La Carta del lavoro del 1927
La “terza via” e la Carta del lavoro
Nel 1927 fu presentata, come ispirata ai principi della collaborazione tra capitale e lavoro, la Carta del lavoro che enunciava i principi fondamentali dell’ordine corporativo.
Essa prevedeva:
- che i contratti di lavoro fossero stipulati da associazioni di imprenditori e lavoratori, chiamate corporazioni e che avessero validità generale;
- che i rappresentanti delle corporazioni fossero nominati dall’alto e che quindi fossero uomini di sicura fede fascista;
- che le controversie di lavoro fossero affidate ad una magistratura speciale.
Di fatto, è facile evincere come questa carta sottometteva i lavoratori al padronato.
Istituzione delle corporazioni e riforme
Nel 1934 furono istituite e riconosciute 22 corporazioni, mentre nel 1939 la Camera dei Deputati fu sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni.Mussolini nel dicembre 1922, fondò il Gran consiglio del fascismo, organo destinato a limitare le funzioni parlamentari. Inoltre il capo del Pnf trasformò le squadre d’azione in Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, che diventava un vero e proprio esercito alle sue strette dipendenze.