Concetti Chiave
- Il fascismo, fondato da Mussolini, si affermò in Italia dal 1922 al 1943, emergendo in un contesto di crisi post-bellica e offrendo una politica nazionalistica e rivoluzionaria.
- La propaganda fascista puntava a controllare ogni aspetto della vita pubblica e privata, imponendo rigide regole alla stampa e utilizzando istituzioni come il Minculpop per la diffusione di messaggi pro-regime.
- Il regime istituì organizzazioni come il Dopolavoro e l'Opera Nazionale Balilla per indottrinare la popolazione e coinvolgerla in attività fisiche, culturali e di preparazione militare.
- Il cinema fu considerato da Mussolini "l'arma più forte dello Stato", con l'Istituto Nazionale LUCE che usava i cinegiornali per diffondere valori fascisti, soprattutto incentrati sulla guerra.
- La musica e la radio furono strumenti cruciali di propaganda, con l'EIAR che promuoveva contenuti radiofonici nazionalisti e la censura di musica straniera per esaltare lo spirito italiano.

Indice
Introduzione generale sul periodo fascista
Il Fascismo è il movimento politico fondato da Benito Mussolini in Italia, nel 1919. Ha preso potere nel 1922 ed è rimasto fino al 1943.
Dopo la Prima Guerra Mondiale il Regno D’Italia si ritrovò infatti in una condizione sociale, economica e politica disastrosa.
La piccola borghesia era minacciata ad assumere un ruolo di secondo piano: dal basso veniva minacciata dalle agitazioni socialiste e dall’alto dal capitalismo che prometteva di assorbirne i mercati. In questo clima, il 23 marzo 1919 viene fondato a Milano il primo Fascio di Combattimento. Il Fascio si vendeva come rivoluzionario, socialista e nazionalista.
Dopo poco però è avvenuto il colpo di stato fascista, con la marcia su Roma del 1922, che ha portato Mussolini a diventare presidente del consiglio.
A partire dalle elezioni politiche del 1924, dopo l’uccisione del socialista Matteotti, Mussolini prende sempre più potere e si instaura una vera e propria dittatura.
Egli ha propagandato una politica di tipo nazionalistico, rivoluzionando la politica estera e quella interna, e si è avvalso di qualsiasi tecnologia per ottenere approvazione dalla maggioranza della popolazione.
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Tecniche di propaganda del fascismo
Il fascismo, con la sua politica nazionalistica, riuscì a controllare persino la vita e il tempo libero di tutto il popolo (così da assoggettarlo al volere di Mussolini).
La stampa venne sottoposta a regole rigidissime: dopo le Leggi Fascistissime i giornalisti dovevano essere iscritti e avere la tessera del partito fascista. Era Mussolini a stabilire cosa era necessario pubblicare, tant’è che egli fondò il Ministero della Cultura Popolare (Minculpop), con a capo Galeazzo Ciano, per il controllo di tutto ciò che veniva scritto.
Non tutti però leggevano il giornale, per questo era importante imporsi anche nella vita privata della gente.
Vennero fondate delle organizzazioni del Dopolavoro, come Associazione Nazionale del Dopolavoro (AND) dove si facevano dei corsi di cultura fascista, corsi di formazione professionale, tanta educazione fisica e sportiva, gite turistiche, cinema, ascolto di musica e radio e manifestazioni folkloristiche.
Era molto simile il Dopolavoro agricolo mentre il Dopolavoro femminile aveva alcune attività differenti come economia domestica e pronto soccorso.
Viene creato il Sabato fascista, che consisteva in alcuni corsi di preparazione alla guerra per i giovani.
Venne istituita anche l'Opera Nazionale Balilla: tutti i giovani dopo la scuola venivano forniti di divisa e seguivano corsi di educazione spirituale, culturale e religiosa, attività di preparazione all'esercito e corsi professionali.
All'Università c'erano i GUF, Gruppi Universitari Fascisti.
In ogni palazzo c'era un caposcala iscritto al partito fascista che controllava quello che facevano gli inquilini (se non andavano alle attività fasciste venivano denunciati).
Il cinema assunse un ruolo importante. Mussolini riteneva il cinema “l’arma più forte dello Stato”. Per questo, venne introdotto come strumento di educazione fascista e, nel 1925, venne fondato l'Istituto Nazionale LUCE (L'Unione Cinematografica Educativa): i cinegiornali venivano proiettati prima di ogni film ed erano arricchiti di valori fascisti. Dalla metà degli anni Trenta i contenuti divennero sempre più incentrati sulla guerra.
Per ulteriori approfondimenti sulla propaganda nel periodo fascista vedi qui
Il ruolo della musica nel periodo fascista
Un altro strumento importante di propaganda fascista fu la radio. Nel 1927 venne fondato l’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche), il quale diffuse l’ascolto della radio istituendo aule di ascolto collettive.
Ad esempio, il Giornale Radiofonico del Fanciullo condotto da Cesare Ferri (Nonno Radio) raccontava favole in cui si esaltava la tradizione e la patria; Gaio Radiogiornalino, condotto da Eugenio Chiorino (Baffo di Gatto), raccontava storie in cui Mussolini era visto come un padre buono e giusto.
La musica, trasmessa radiofonicamente, viene diffusa divenendo il sottofondo sonoro delle attività casalinghe e del lavoro artigiano. In molte case si diffusero anche i dischi.
Gli stili musicali si differenziano sempre più dalla canzone melodica e diventano un mezzo per diffondere gli ideali fascisti.
Si diffondono canzoni tradizionali e allegre, prive di un contenuto importante da trasmettere. Queste dovevano infatti esaltare l’Italia come il paese del benessere, in cui la popolazione non ha problemi.
I testi delle canzoni venivano scritti con lo scopo di esaltare il popolo e celebrare il regime fascista e Mussolini (il quale assume quasi potere divino).
Tutto era controllato dal regime, ostacolando la diffusione delle canzoni straniere (così da esaltare lo spirito nazionalista voluto dal regime fascista). Famosa è la censura della musica jazz.
Durante il regime fascista, le canzoni straniere potevano essere trasmesse solo se tradotte in italiano e cantate da italiani.
Per ulteriori approfondimenti sulla società fascista vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo della musica nella propaganda fascista?
- Come il fascismo controllava la stampa e i media?
- Quali erano le attività promosse dalle organizzazioni del Dopolavoro?
- In che modo il fascismo influenzava l'educazione dei giovani?
- Qual era l'importanza del cinema nella propaganda fascista?
La musica era un importante strumento di propaganda fascista, diffusa tramite la radio e utilizzata per esaltare il regime e Mussolini, ostacolando la diffusione di canzoni straniere.
Il fascismo controllava la stampa attraverso regole rigide e il Ministero della Cultura Popolare, stabilendo cosa pubblicare e utilizzando il cinema come strumento educativo.
Le organizzazioni del Dopolavoro promuovevano corsi di cultura fascista, formazione professionale, educazione fisica, gite turistiche, cinema, musica e manifestazioni folkloristiche.
Il fascismo influenzava l'educazione dei giovani attraverso l'Opera Nazionale Balilla, che forniva divise e corsi di educazione spirituale, culturale, religiosa e preparazione all'esercito.
Il cinema era considerato "l'arma più forte dello Stato" e veniva utilizzato per educare al fascismo, con cinegiornali proiettati prima dei film e contenuti sempre più incentrati sulla guerra.