Concetti Chiave
- Le squadre d'azione fasciste, composte da ex militari e civili, miravano a spezzare il potere del movimento operaio e delle amministrazioni socialiste.
- L'attacco al palazzo d'Accursio di Bologna nel 1920 rappresentò un pretesto per sciogliere le amministrazioni comunali socialiste, consolidando il potere fascista.
- Le elezioni politiche del 1921 videro la formazione dei "Blocchi Nazionali", che legittimarono politicamente il movimento fascista e permisero a Mussolini di entrare in parlamento.
- Il Partito Nazionale Fascista (PNF) fu ufficialmente costituito nel 1921, con Mussolini come Duce, strutturando le squadre d'azione in un partito politico moderno.
- La Marcia su Roma nell'ottobre 1922 segnò la conquista del potere da parte del fascismo, con Mussolini nominato primo ministro dal re, iniziando un regime che durò fino al 1943.
Indice
Formazione delle squadre fasciste
Insieme ad essi si formavano le squadre d'azione, nuclei armati, la cui attività era lo squadrismo.
Nella pratica dello squadrismo apporto della lezione della guerra, metodi e insegnamenti.
La reazione fascista godette del consenso tra la popolazione e i ceti medi.
Larga connivenza delle pubbliche autorità, esercito, polizia e magistratura.
Dai comandi militari, dalle caserme, l'armamento delle squadre fasciste e comandanti c'erano o sono ancora ufficiali.
L'azione delle squadre fasciste fu sistematica.Obiettivi e azioni delle squadre
Azione sistematica, obiettivo: amministrazioni comunali rette dai socialisti, le sedi di organizzazioni sindacali di differente colore. Il compito era di spezzare il potere del movimento operaio.
Attacco al palazzo d'Accursio 21 novembre 1920
Sede del comune di Bologna, dove si stava insediando la nuova amministrazione socialista. A Bologna come altrove attacchi fascisti e disordini davano al governo il pretesto per sciogliere le amministrazioni comunali, privando i socialisti del potere. Dal centro i fascisti verso il territorio circostante con "spedizioni punitive" per eliminare organizzazioni avversarie.
Resistenza e reazione fascista
Resistenza avversari difficile perché il maggior uso delle armi dei fascisti e l'appoggio della forza pubblica.
Però non mancò la resistenza, guerra civile.
La reazione fascista all'inizio dove la maggioranza delle agitazioni sociali, Italia centro settentrionale che nel mezzogiorno e nelle campagne, ma presente ovunque.
La reazione fascista era già scatenata quando Giolitti indisse nuove elezioni.
Divisione del partito socialista
La speranza di Giolitti di portare parte dei socialisti al governo crolla quando:
Gennaio 1921, congresso socialista di Livorno, qui il partito socialista si scinde, tuttavia ad uscire dalla maggioranza che rimaneva dominata dai massimalisti non fu l'ala destra, tendenzialmente riformista (Turati). Bensì l'ala sinistra guidata da un ingegnere napoleonico Amodeo Bordiga (+1970) che andò a formar il Partito Comunista d'Italia. Componente importante fu quella di Torino che dal 1919 attorno ad un giornale "l'Ordine Nuovo" direttore A.Gramsci (+1937)
Elezioni e blocchi nazionali
Maggio 1921, elezioni politiche
Il governo promosse la formazione dei "Blocchi Nazionali": coalizioni di forze eterogenee a sostengo della politica nazionale nelle quali anche i fascisti. Il Movimento di Mussolini riceveva la Pubblica Legittimazione.
I blocchi nazionali riportarono il successo tra i fascisti eletti anche Mussolini (35 seggi)
Popolari si rafforzarono (107 seggi)
Socialisti modesta flessione
Situazione parlamentare comunque instabile
Declino dello stato liberale
Il governo Bonomi: il governo dk Giolitti sostituito da ex socialista riformista poi
Facta: nel 1922 governo presieduto da giolittiano.
Ormai lo stato liberale era in agonia, la situazione parlamentare, no autorità per problemi con il paese.
Il partito nazionale fascista: II 1921 Roma congresso del movimento fascista in PNF di cui Mussolini dichiarato Duce.
Nella sua struttura inquadrate le squadre d'azione
Prima volta che c'è un moderno partito popolare, si attribuiva la forza armata
Il fatto stesso che questa grave violazione della legalità viene accettata, nostro quanto decaduta l'autorità dello stato.
Marcia su Roma e ascesa di Mussolini
Nel corso 1922
Cresce disagio e preoccupazione per violenza fascista e non impegno autorità
Ottobre 1922 la situazione si aggrava dopo il Congresso a Napoli dove:
Italo Balbo capo delle squadre ferraresi
Cesare Maria De Vecchi capo fascisti torinesi
Emilio De Bono ex generale dell'esercito
Michele Bianchi segretario del partito
Capi fascisti, quadrunviri, decidevano il 28 ottobre di marciare contro la capitale. Il governo in carica tentò di fronteggiate la situazione è dichiarando lo "Stato d' assedio" mobilitazione dell'esercito, ma il re preferì la prova di forza e il 29 ottobre Convocò Mussolini per formare il Nuovo Governo, dopo le squadre fasciste entrarono indisturbate a Roma: Marcia su Roma
Il fascismo conquista il potere, da allora Mussolini rimarrà al governo fino al luglio 1943
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo delle squadre d'azione nello squadrismo?
- Qual era l'obiettivo principale delle azioni sistematiche delle squadre fasciste?
- Cosa accadde durante l'attacco al palazzo d'Accursio nel 1920?
- Quali furono le conseguenze delle elezioni politiche del maggio 1921?
- Come si concluse la Marcia su Roma nell'ottobre 1922?
Le squadre d'azione erano nuclei armati che praticavano lo squadrismo, influenzato dai metodi e insegnamenti della guerra, e godevano del consenso della popolazione e delle autorità pubbliche.
L'obiettivo principale era spezzare il potere del movimento operaio, attaccando amministrazioni comunali socialiste e sedi di organizzazioni sindacali.
L'attacco al palazzo d'Accursio a Bologna fu un pretesto per il governo per sciogliere le amministrazioni comunali socialiste, privandole del potere.
Le elezioni portarono al successo dei "Blocchi Nazionali", con i fascisti che ricevettero legittimazione pubblica e Mussolini eletto, ma la situazione parlamentare rimase instabile.
La Marcia su Roma portò Mussolini al potere, dopo che il re preferì la prova di forza e convocò Mussolini per formare il nuovo governo, segnando l'inizio del regime fascista.