Concetti Chiave
- Durante l'età giolittiana, l'Italia sperimenta un "Decollo Industriale" che favorisce la crescita economica, concentrata nel Centro-Nord, mentre il Sud rimane agricolo.
- I settori industriali trainanti includono siderurgico, meccanico, elettrico, tessile e agro-alimentare, con un significativo sviluppo del settore chimico a Milano e l'Olivetti in Piemonte.
- Giolitti promuove riforme sociali vantaggiose per imprenditori e operai, dialogando con i socialisti moderati per stabilire la pace sociale e indebolire la corrente rivoluzionaria.
- Le riforme sociali di Giolitti comprendono riduzione dell'orario di lavoro femminile, aumento dell'età minima per il lavoro, pensioni di vecchiaia, assicurazioni per infortuni e nazionalizzazione dei trasporti.
- Giolitti viene criticato per il suo uso del trasformismo e la corruzione politica per ottenere la maggioranza, con accuse di degrado del Mezzogiorno e brogli elettorali da parte di socialisti radicali.
Indice
Decollo industriale in Italia
Il primo ambito che ricordiamo è quello dell’economia, in cui l’Italia vive “Decollo Industriale” (1896-1908), con cui l’industrializzazione giunge nella Penisola, che porta ad una vertiginosa crescita economica. Lo sviluppo industriale, così come la crescita, è un fenomeno disomogeneo, che riguarda soprattutto il Centro e il Nord, mentre nel Mezzogiorno l’economia rimane legata all’agricoltura.
Per questo motivo, nello stesso periodo, si verifica un fenomeno di grande emigrazione, soprattutto dal Sud, verso i Paesi esteri, anche nelle Americhe.Settori trainanti dell'economia
Tra i settori trainanti ricordiamo:
● il settore siderurgico, che viene anche tutelato dallo Stato;
● il settore meccanico;
● il settore elettrico;
● il settore tessile, soprattutto in Lombardia;
● il settore agro-alimentare, con zuccherifici con lo scopo di estrarre zucchero dalle
barbabietole, coltivate soprattutto nella Pianura Padana.
● il settore chimico, zona di Milano, con la Pirelli, che produce oggetti in gomma. Ricordiamo in Piemonte l’Olivetti, prima con bilance elettroniche, poi con le macchine da scrivere.
Politica di Giolitti e riforme
Giolitti è un capo di governo estremamente abile, tanto che sceglie una linea politica del tutto nuova. Intanto porta avanti provvedimenti vantaggiosi per le classi sociali in ascesa, quali imprenditori e operai, forze trainanti dell’economia. Altra strategia è quella di aprire un dialogo con il partito socialista, aprendo così ad alcune delle sue richieste. Giolitti però si rivolge alla corrente più moderata, riformista, il cui esponente è Filippo Turati; riesce a fare così due cose:
● ristabilire la pace sociale;
● indebolire la corrente rivoluzionaria del PSI.
Tutto questo produce una serie di riforme e leggi importantissime, tant’è che si parla di
legislazione sociale, che tutela i lavoratori, soprattutto quelli più fragili.
Ricordiamo:
● la riduzione dell’orario del lavoro femminile a 12 ore al giorno;
● l’aumento dell’età minima per essere assunti a 12 anni, in seguito alla riforma
● l’introduzione delle pensioni di vecchiaia;
● l’introduzione di assicurazioni che coprano gli infortuni sul lavoro;
● la nazionalizzazione dei trasporti, in particolare dei trasporti su rotaia.
Ricordiamo poi la riforma scolastica e la riforma elettorale.
Critiche e trasformismo politico
Per ottenere la maggioranza in parlamento Giolitti fa largo uso del trasformismo, tipico della sinistra liberale. Questo avviene attraverso la corruzione dei deputati.
Non a caso viene criticato, soprattutto dai socialisti più radicali. Le critiche spaziano da vignette satiriche a vere proprie invettive, come quella del socialista Gaetano Salvemini, intitolata Il ministro della mala vita (1910), atta a informare della corruzione del governo, di cui Giolitti è principale responsabile. Lo accusa anche di essere il responsabile del degrado del Mezzogiorno oltre che di aver coperto brogli elettorali.
Domande da interrogazione
- Quali furono i settori trainanti dell'economia durante l'età giolittiana?
- Quali strategie politiche adottò Giolitti per stabilire la pace sociale?
- Quali furono alcune delle riforme sociali introdotte durante il governo di Giolitti?
- Quali critiche furono mosse contro Giolitti e da chi?
Durante l'età giolittiana, i settori trainanti dell'economia furono il siderurgico, meccanico, elettrico, tessile, agro-alimentare e chimico, con una particolare concentrazione nel Centro e Nord Italia.
Giolitti adottò strategie politiche come il dialogo con il partito socialista, in particolare con la corrente riformista di Filippo Turati, e l'introduzione di riforme sociali per tutelare i lavoratori.
Alcune delle riforme sociali introdotte furono la riduzione dell'orario di lavoro femminile, l'aumento dell'età minima per l'assunzione, l'introduzione delle pensioni di vecchiaia e delle assicurazioni per infortuni sul lavoro, e la nazionalizzazione dei trasporti.
Giolitti fu criticato per l'uso del trasformismo e la corruzione dei deputati, soprattutto dai socialisti radicali come Gaetano Salvemini, che lo accusò di essere il "ministro della mala vita" e di coprire brogli elettorali.